Le mie parole sono sassi
Precisi aguzzi pronti da scagliare
Su facce vulnerabili e indifese
Sono nuvole sospese
Gonfie di sottintesi
Che accendono negli occhi infinite attese
Sono gocce preziose indimenticate
A lungo spasimate e poi centellinate
Sono frecce infuocate che il vento o la fortuna sanno indirizzare
Sono lampi dentro un pozzo, cupo e abbandonato
Un viso sordo e muto che l’amore ha illuminato
Sono foglie cadute
Promesse dovute
Che il tempo ti perdoni per averle pronunciate
Sono note stonate
Sul foglio capitate per sbaglio
Tracciate e poi dimenticate
Le parole che ho detto oppure ho creduto di dire
Lo ammetto
Strette tra i denti
Passate, ricorrenti
Inaspettate, sentite o sognate…
Le mie parole son capriole
Palle di neve al sole
Razzi incandescenti prima di scoppiare
Sono giocattoli e zanzare, sabbia da ammucchiare
Piccoli divieti a cui disubbidire
Sono andate a dormire sorprese da un dolore profondo
Che non mi riesce di spiegare
Fanno come gli pare
Si perdono al buio per poi ritornare
Sono notti interminate, scoppi di risate
Facce sovraesposte per il troppo sole
Sono questo le parole
Dolci o rancorose
Piene di rispetto oppure indecorose
Sono mio padre e mia madre
Un bacio a testa prima del sonno
Un altro prima di partire
Le parole che ho detto e chissà quante ancora devono venire
Strette tra i denti
Risparmiano i presenti
Immaginate, sentite o sognate
Spade, fendenti
Al buio sospirate, perdonate
Da un palmo soffiate...
Non posso barare, del cantautore Pacifico non posso dire granché: ha scritto e cantato delle belle canzoni, che però conosco solo attraverso YouTube, con l'eccezione di questa, Le mie parole, che Samuele Bersani ha inciso ed inserito a chiusura dell'album Che vita! - Il meglio di S.B.
Complimenti a Pacifico, molto belle le sue parole...
Nessun commento:
Posta un commento