martedì 29 giugno 2010

Fanculo loro e chi non ce li manda

Non capisco. Oggi il senatore Marcello Dell’Utri è stato condannato in secondo grado a sette anni per concorso esterno in associazione mafiosa. E lui si è mostrato contento, anzi trionfante, perché gli hanno scontato due anni di condanna (nove gli anni inflittigli in primo grado). Due anni in meno di galera (si fa per dire, perché suppongo che non ci trascorrerà nemmeno un altro giorno), ma è comunque colpevole. È colpevole, e lui esultante ringrazia, non tanto quelli che hanno testimoniato in sua difesa per tentare di scagionarlo, quanto coloro che sono stati zitti (il boss mafioso Mangano in primis, e lo definisce addirittura un eroe). Insomma, davanti ai microfoni dei giornalisti, senza alcun imbarazzo, Dell'Utri elogia l’omertà, quasi fosse una virtù civica. Mafioso fino al midollo.
E posso anche capire che, prima della condanna definitiva in terzo grado, uno possa stare fuori dal carcere (anche se…), ma nel frattempo, non sarebbe il caso di tenerlo anche fuori dal Parlamento e dalle istituzioni…?
Ma no: nel frattempo invece, l’ex sottosegretario Aldo Brancher, anche lui imputato in un processo ancora in corso per ricettazione, è stato promosso a ministro. Non si sa ancora ministro di che (dopo più di una settimana, ancora non sa nemmeno come debba firmarsi: Ministro per il decentramento, per l’attuazione del federalismo, Ministro de‘sto par di palle? boh), fatto sta che, grazie alla promozione, gli è sembrato lecito chiedere di avvalersi del legittimo impedimento per non presentarsi in Tribunale: un'udienza era fissata da tempo per nemmeno una settimana dopo la nomina. E c’è rimasto malissimo (poverino!) quando il Presidente Napolitano, l’opposizione ed alcuni membri della sua stessa maggioranza gli han risposto in coro “manco per il cazzo”… “Non vi capisco proprio” la sua reazione parafrasata, “siete tutti frustrati per l’eliminazione della Nazionale dal Mondiale e vi sfogate contro di me perché sono piccolo e nero, ecco…”.
Lui non capisce… e nemmeno io capisco, ma proprio no. Possibile che non ci sia qualcun altro cui affidare questo Paese? Possibile che non ci sia nessuno, ma proprio nessun altro che, non dico sia moralmente integro, ma almeno non abbia un processo pendente a proprio carico? Possibile, in parole spicce, che questa Nazione debba essere rappresentata per forza da delinquenti, presunti o accertati che siano…?

lunedì 28 giugno 2010

Joshua Ferris - E poi siamo arrivati alla fine (Then We Came to the End)

Sono più o meno giovani, più o meno carini, più o meno sottoccupati, i protagonisti del romanzo collettivo E poi siamo arrivati alla fine del talentuoso Joshua Ferris, edito nel 2006 da Neri Pozza Editore. Romanzo collettivo perché raccontato in un’insolita prima persona plurale.
Prendete i sodali e svitati personaggi della serie Friends, trasferiteli da New York a Chicago e mischiateli ai rampanti, ambiziosi e psicotici protagonisti di Melrose Place (la prima versione anni '90): immaginate che lavorino tutti gomito a gomito nell’agenzia pubblicitaria di Amanda Woodward/Heather Locklear, e che a capitanarli sia proprio la versione un po’ più chiatta della tremenda Amanda. Aggiungeteci infine una Karen Walker in salsa coreana ed otterrete il cast al completo di questa divertente opera prima, che più che un romanzo è una collezione di episodi esilaranti, verosimili al punto che, mentre leggevo, talvolta pensavo “Tale e quale in ufficio da me!”.
I più classici episodi della vita da ufficio, raccontati con un’ironia che straborda spesso in feroce sarcasmo: gli innamoramenti segreti e le relazioni clandestine sotto le scrivanie; le chiacchiere ed i pettegolezzi interrotti sempre sul più bello da una qualche noiosissima riunione; la quotidiana lotta per ottenere una sedia più comoda o un cubicolo più spazioso; le incontenibili ed incontrollabili voci sul cancro di Amanda (che nel nostro caso si chiama Lynn Mason); il pressante e fondato timore di essere il prossimo a venire licenziato in un contingente ed interminabile periodo di crisi. Ma non mancano nemmeno  i colpi di pistola ed i momenti catartici.
E se, in questo tourbillon di facce e di nomi che vengono comunque presto messi a fuoco, un personaggio che c'è entrato in simpatia, esce inaspettatamente di scena, non dobbiamo rattristarci più di tanto: tornerà probabilmente a farci divertire nel capitolo successivo, perché in questo libro anche la lineare scansione temporale è poco più che una voce di corridoio.
Unica pecca lo scontatissimo finale, che però non toglie nulla allo spasso di cui nel frattempo i lettori hanno certamente goduto.
Minchia, ho indubbiamente il dono della sintesi: dovrei propormi a qualche casa editrice per le note riassuntive sui risvolti di copertina...

martedì 22 giugno 2010

Skunk Anansie - SQUANDER

(testo e musica di Skin)



Why take everything you see?
You'll have nothing left to squander
If you keep pushing me away
You'll have no one left to love

You throw it all away
Those ties you went and suffered for
You cause disaster and flounder

You're less than you should be
Why run so hard to finish last?
You cause contentment
And I wonder

sabato 19 giugno 2010

Il dito e la luna

Il primo impatto di TopO con il mio cambio di sembiante è stato leggermente traumatico: io ho suonato il campanello di casa di mia sorella, lui da dentro ha chiamato 'io (=zio) ed è corso sulla soglia con le braccia spalancate per un abbraccio, salvo accorgersi della barba e bloccarsi sedutastante per scoppiare in un pianto dirotto.
La prima parola che ha imparato per causa mia, quindi, è stata ba'ba. Ora, anche se infine ha capito che non si tratta di una malattia contagiosa, non mi bacia più quando dobbiamo salutarci, ma preferisce accarezzarmi le guance per constatare se il pelo è più o meno morbido.
Ma, a parte questo particolare, tutto sembra tornato normale. Così l'altra sera, mentre lo tenevo in braccio, TopO ha alzato il suo braccino teso verso il cielo e, guardandomi interrogativo, ha preso ad indicare con insistenza una falce bianca nel mezzo del cielo. Ed allora la prima parola che ha imparato per merito mio è stata 'una.

giovedì 17 giugno 2010

Coppa Edgar - Ed il vincitore è...

Wesley Sneijder, n° 10 della Nazionale olandese, nato il 9 giugno 1984 (Gemelli!), altezza 170 cm (altezza si fa per dire ma, lo ammetto, ho da sempre un debole per gli ometti più bassi di me), centrocampista dell'Internazionale F.C. dalla scorsa stagione (dopo aver militato nell'A.F.C. Ajax e nel Real Madrid C.F.) e nella Nazionale arancione dal 2003.
Temo che non sia troppo fotogenico, ma vederlo in movimento in televisione, con gli occhi strizzati e la fronte corrucciata per il sole ed il sudore, è uno spettacolo per i miei occhi.
Come DeRossi, Sneijder ha adottato in seconda istanza un nuovo look che gli ha fatto conquistare un sacco di punti in virilità. Basta vedere com'era prima del drastico taglio.

Coppa Edgar - Italia battuta in finale

Devo riconoscere che la mia citazione di ieri non ha portato buona fortuna al portierone spagnolo Casillas. Pertanto ritengo che non sia il caso di attendere troppo per annunciare il nome del secondo piazzato in Coppa Edgar, dato che si tratta di uno degli Azzurri e che per fortuna sua oggi l'Italia non gioca.
I vari DelPiero, Grosso e Perrotta che hanno reso la formazione di Germania 2006 un vero e proprio dream-team non sono stati convocati per questo mondiale, ed ormai Cannavaro e Zambrotta sono più incartapecoriti della mummia di Nefertiti; a questo punto, gli Azzurri che mi fanno sangue son rimasti in due: uno è Giorgio Chiellini, che non è esattamente quel che si chiamerebbe un adone, eppure... sarà l'accento toscano che trasforma il sangue in ribollita, sarà il nome Giorgio che mi fa sesso solo a pronunciarlo [giohh-rrr-giohhh] come per Giorgio Mastrota o per Giorgio Clooney, sarà forse il naso fuori misura che promette chissà quali altri dotazioni fuoriserie... Vabbè...
L'altro Azzurro che merita una menzione è appunto il mio secondo classificato: Daniele DeRossi, n° 6 della Nazionale, nato il 24 luglio 1983, 182 centimetri d'altezza, centrocampista in forza all'A.S. Roma dal 2000 e in azzurro dal 2004, Campione del Mondo in carica (per almeno altre tre settimane) pur avendo giocato in Germania meno di tre partite a causa di una squalifica di quattro giornate inflittagli per una gomitata ad un avversario: pare gli piaccia il gioco duro... anche troppo
Ci tengo a sottolineare che quello di DeRossi nella mia classifica di gradimento è stato un balzo verticale in avanti da guinness: se avessi stilato la medesima classifica appena qualche mese fa, infatti, si sarebbe ritrovato 700° su 737 maschioni, seguito solo da honduregni e nordcoreani (che non si possono proprio vedere!). Tutto il merito è da ascriversi ad un cambio di look finalmente azzeccato, con barba e capello curato. Una trasformazione che ai miei occhi ha dell'incredibile.

Fin qui con la barba, qui sotto senza. Più guardo la trasformazione e faccio mente locale sui vari bonazzi dai colori nordici, più mi convinco che per i biondi la barba debba essere un must imprescindibile. Come la cabrio rosa per la Barbie.

mercoledì 16 giugno 2010

Campionato del Mondo (Coppa Edgar) - 3° classificato

Sono pressoché sicuro che ancora nessuno se ne sia accorto, ma da qualche giorno, laggiù nel Sudafrica, alcuni maschi esemplari si stanno disputando una grossa Coppa a suon di spinte, pestoni e calci negli stinchi.
Stranamente, pur essendo un diversamente sportivo, sono piuttosto preparato sull'argomento calcio (detto anche soccer, fùtbol o balompié), perlomeno sui numeri: si tratta infatti di 23 ragazzoni muscolosi da moltiplicare per 32 squadre Nazionali, cui va ad aggiungersi 1 David Beckham (da non confondere con il David di Donatello... anche perché l'accaparrarselo suscita ancora maggiori invidie) il quale, in quanto infortunato e non potendo giocare, si è comunque aggiudicato il ruolo di accompagnatore della squadra inglese (ragion per cui non so se preferirei essere nei calzoni di Beckham che accompagna un intero squadrone, o se preferirei essere in quelli della squadra intera che si fa accompagnare da Beckham. Eh, son dilemmi...). Tirando le somme, il totale è 737 esemplari di maschia virtù.
Passarli in rassegna tutti è stato un gran lavorare (ed è ovvio che non l'ho fatto!). Ma alla fine sono riuscito a stilare la mia personale classifica dei tre meglio piazzati.
Avvertenza: dato che nel mondo del calcio non esistono gay (lo sanno tutti...), nel caso qualcuno conoscesse un sosia dei tre vincitori dell'ambitissima Coppa Edgar, è pregato di segnalarne immediatamente i dati anagrafici ed i recapiti telefonici alla giuria (nella persona del blogger) che si premurerà di recapitare la Coppa direttamente a casa del sosia.

Bando alle ciance, cominciamo quindi con il terzo classificato della Coppa Edgar: Iker Casillas, n° 1 della Nazionale spagnola (che proprio oggi gioca la prima partita), nato il 20 maggio 1981, altezza 184 cm, da sempre portiere al Real Madrid CF ed in forza alla Nazionale dal 2000; all'Azzurro Buffon contende da qualche anno il titolo di miglior portiere del mondo, ma con le Furie Rosse ha vinto l'ultimo Campionato Europeo nel 2008, e nel momento in cui l'ho visto alzare al cielo la Coppa una freccia di Cupido ha trafitto il mio cuore.
Sono indeciso: meglio con la barba o senza? Senza ha un'aria da simpatica canaglia, ma con la barba...

martedì 15 giugno 2010

Icone contro la Legge-Bavaglio

Alcune delle mie icone (ma anche quasi tutte) in brevi video in cui denunciano il pericolo della legge-bavaglio passata con la fiducia al Senato, raccolti da Repubblica.it (qui trovate tutti gli altri).






Devo ammettere che l'intervento di Franca Valeri mi ha particolarmente toccato.

lunedì 14 giugno 2010

Mentre aspettavo l'idraulico

Dal portafoglio del modello brasiliano Raphael Laus, classe 1980.

giovedì 10 giugno 2010

Col nome giusto

Son certo che un giorno chiameremo tutto questo col nome giusto: FASCISMO.

martedì 8 giugno 2010

Carmen Consoli - COL NOME GIUSTO

(testo e musica di C. Consoli)



Se la lontananza è come il vento
Nel tepore apatico di questa passione
Non sorprenderanno più fiamme inattese
Sotto la cenere alcun sogno combustibile
Dal punto più alto di questo monte inquieto
Il blu festoso dell'oceano strappa alle mie labbra un sorriso
Spero che un giorno smetterai di fare confusione
Tra il dolore ed il piacere, la paura ed il bisogno di ferire
Son certa che un giorno chiameremo tutto questo
Col nome giusto e ritrovata serenità
Se la lontananza è come il vento
Su trame morbide di vele spiegate
Soffierà in direzione contraria a ogni dove
Oltre ogni logica di navigazione
Dal punto più alto di questo monte inquieto
Il blu festoso dell'oceano strappa alle mie labbra un segreto

Questo post e questa canzone sono dedicati ad una persona che non passa da questo blog da un sacchissimo di tempo e che, peraltro, non ama i miagolii di Carmen. Ma per suo dispetto, in questo suo momento di difficoltà, a me fa piacere comunque dedicargliela, punto.

sabato 5 giugno 2010

Il gioco del "Se io fossi..."

  1. Se io fossi un colore… sarei il blu (o il rosso… perché non il verde?)
  2. Se io fossi un animale… vorrei vivere in una prateria tipo Far West, quindi sarei un cavallo, un bufalo (ne restano ancora?), un coyote o un cane delle praterie.
  3. Se io fossi una città… sarei Verona, non ho dubbi.
  4. Se io fossi un calciatore… starei tutto il giorno negli spogliatoi a tener d’occhio l’andirivieni dalle docce, ed arriverei alle partite della domenica con le ginocchia logore.
  5. Se io fossi un attore/un’attrice dedicherei l’Oscar al mio fidanzato.
  6. Se io fossi Brad Pitt/Angelina Jolie mi ubriacherei tutte le sere con il mio amico George: prima o poi ci scapperebbe qualcosa…
  7. Se io fossi una rockstar… pretenderei una coppa di ciliegie in ogni stanza d'albergo, in qualunque stagione ed a qualunque latitudine.
  8. Se io fossi Madonna (la rockstar)… mi cercherei qualcuno meglio di Jesus.
  9. Se io fossi Lourdes (la figlia della rockstar)… mi aggiusterei le sopracciglia, pretenderei la collezione completa delle Barbie da collezione (ma quanti anni ho?) e direi a mia madre che si cercasse qualcuno meglio di Jesus.
  10. Se io fossi Mary Poppins… tirerei continuamente fuori un attaccapanni dalla borsa solo per vedere le facce che fanno ogni volta i bambini.
  11. Se io fossi Alice nel Paese delle Meraviglie… sarei incazzata nera perché starei nell'unica fiaba senza Principe Azzurro.
  12. Se io fossi Superman… ripulirei in un attimo tutti i parchi del mondo, e mi inventerei qualcosa per quel cazzo di buco in fondo al Golfo del Messico.
  13. Se io fossi l’Uomo Invisibile… farei sgambetti e darei spintoni a Berlusconi, Larussa e Ratzinger finché non capitasse loro l'incidente giusto.
  14. Se io fossi una canzone… avrei le parole giuste per parlare d'amore, tolleranza e senso del dovere in soli cinque minuti.
  15. Se io fossi un elettrodomestico… sarei un forno e profumerei sempre di torte.
  16. Se io fossi una delle ex Spice Girls… sarei quella palletta di Emma.
  17. Se io fossi il Presidente del Consiglio… parliamone in sede diversa.
  18. Se io fossi il Papa… mi rimboccherei le maniche, perché avrei un sacco di cose da dire, fare e disfare, mica starei tutto il giorno col culo sul trono.
  19. Se io fossi un insegnante… sarei incazzato nero.
  20. Se io fossi un medico… sicuramente non sarei un ginecologo.

mercoledì 2 giugno 2010

Succede solo da McDonald's

McDonald's è gay-friendly, almeno in Francia [fonte].



Lo spot non mi piace un granché, ad essere sinceri, però mi piacerebbe tanto tanto che lo mandassero in onda anche in Italia: già m'immagino la Binetti e compagnia andante che si strozzano con le patatine...