giovedì 30 settembre 2010

La prima cosa bella: I love this movie

Sarà l'ultimo film di Paolo Virzì il film italiano candidato alla selezione per l'Oscar al miglior film straniero. "Uno di quei filmoni di una volta".
La strada per la statuetta è ancora lunga ed insidiosa, ma approvo pienamente la scelta: era davvero un sacco di tempo che non piangevo tanto e che tanto non ridevo guardando un film.
Un mio personale in bocca al lupo al cast artistico e a Virzì, che sta diventando sempre più uno dei miei registi preferiti.

Toglietemi tutto ma non il mio BigTasty

Camelia: "Ho scoperto che quella schizzata di OcchiAMandorla sta mettendo in giro la voce che sono una prevaricatrice..."
Edgar: "Non è bello mettere in giro certe voci..."
Camelia: "Non è bello, no, mettere in giro voci false..."
Edgar: "Beh insomma... false è un parolone..."
Camelia: "Anche tu pensi che io sia una prevaricatrice?"
Edgar: "Beh insomma... anche prevaricatrice è un parolone"
Camelia: "Dimmi quand'è stata l'ultima volta che ti sei sentito prevaricato da me."
Edgar: "Mhm... Fammi pensare..."
Camelia: "Ecco, vedi? non ti viene in mente niente perché non è vero che sono una prevaricatrice!"
Edgar: "No. Intendevo: fammi pensare qual è stata l'ultima volta..."
Camelia: "!?!"
Edgar: "Ah ecco. Ricordi quando io, te, ItalianColin e MicioMacio abbiamo fatto le corse per andare fino alla libreria e per tornare prima della fine della pausa-pranzo, perché cercavi quel tale libro...?"
Camelia: "Mica vi ho prevaricato! Vi ho chiesto gentilmente se mi accompagnavate..."
Edgar: "Certo, e ti abbiamo accompagnato volentieri. Ma eravamo d'accordo che sulla strada del ritorno avremmo fatto tappa al McDrive per prenderci il pranzo, ed invece..."
Camelia: "Abbiamo fatto tardi, ma mica è stata colpa mia."
Edgar: "Però tu ti sei mangiata in macchina tutta la verdura che ti eri portata da casa già pronta, e poi in macchina ti sei tutta innervosita perché dicevi che non volevi fare tardi e quindi non ci siamo più fermati al  McDrive e noialtri siamo rimasti a stomaco vuoto tutto il pomeriggio; siamo comunque rientrati cinque minuti prima ed allora tu ti sei fermata nella saletta dei fumatori per farti tranquilla la cicchetta post-pranzo..."
Camelia: "Non guidavo io... MicioMacio poteva fermarsi comunque"
Edgar: "In effetti, tu sei un po' prevaricatrice e MicioMacio è un po' succube..."
Camelia: "..."
Edgar: "Comunque non è bello mettere in giro certe voci..."
Camelia "..."
Edgar: "..."
Camelia: "Sai che solo ora capisco che è stato per un mancato BigTasty che il nostro rapporto è cambiato..."

lunedì 27 settembre 2010

L'acqua calda

Giornate interminabili, serate troppo brevi... ed il primo raffreddore della stagione. L'estate è ufficialmente finita.


Per consolarmi, vorrei dare un caldo benvenuto all'autunno...

giovedì 23 settembre 2010

Fatti inspiegabili - 2

Quando mi chiedono che lavoro faccio, generalmente me la cavo rispondendo "l'impiegato". Mi rendo conto che l'interlocutore è visibilmente insoddisfatto dalla risposta, ma solitamente me ne sbatto. Non mi va di aggiungere altro, perché quando mi azzardo a specificare "impiegato nel settore dell'informatica", lo step successivo spesso e volentieri è del tipo "ma allora potresti dare un'occhiata al mio notebook che mi s'incricca sempre quando apro il programma di posta elettronica!". E no, non si tratta mai di una scusa per invitarmi a salire a casa a prendere un tè sul divano -diciamo così...-, si aspettano sul serio che io metta le mani sulla loro tastiera o, peggio, dia un'occhiata alla loro scheda-madre.
Ma no, io lavoro con i computer ma non ho la più pallida di come quegli aggeggi infernali funzionino.
A nessuno viene in mente che è come chiedere ad un/una escort di quali elementi chimici si compone il lattice di un profilattico...?

martedì 21 settembre 2010

Fatti inspiegabili

Ogni due o tre mesi nella cassetta della posta trovo un piccolo catalogo gratuito di un grosso negozio d'abbigliamento della Bassa. Ma io mi domando: con tutto il ben di Dio che c'è in giro [vedi sopra, per  puro esempio...], com'è possibile che i modelli di intimo di 'sto negozio siano sempre tutti più chiattoni di me?

Per gli amanti della cronaca nera


La freccia gialla indica la (ex) Scuola Elementare frequentata da Edgar nei primi Anni Ottanta; quella rosa punta sulla Scuola Media frequentata dal medesimo sul finire degli Anni Ottanta; la freccia verde indica la direzione da prendere per raggiungere la dimora della TribùDeiMusiLunghi; quella rossa individua il famigerato Canale di Mezzo.
Forse questo post ha un che di macabro, ma a me ha fatto un certo effetto vedere i luoghi che conosco tanto bene apparire sui telegiornali nazionali.

martedì 14 settembre 2010

Sul filo del marzullismo

Provo infinita stima ed enorme rispetto per chi conosce tutte le risposte giuste, ma solo chi sa porre le giuste domande può guadagnarsi il mio incondizionato amore.


Traduzione: poche chiacchiere ed invitami a letto.

lunedì 13 settembre 2010

Non sono tagliato per la vita da casalinga


Perché le scatolette con l'apertura facilitata non sono mai tanto facili da aprire, tanto che l'anello per l'apertura facilitata spesso e volentieri si distacca con la scatoletta ancora chiusa?
Perché le fette di salumi ed affettati nelle vaschette sottovuoto sono sempre in numero dispari? Esiste forse un qualche numero dispari di fette (a parte il nove) che sia facilmente suddivisibile su più panini? Qualcuno si aspetta davvero che la gente infili cinque fette di mortadella in un unico panino? O c'è qualcuno che crede particolarmente trandy poggiare tre fette di prosciutto su una fetta di pane e quattro sull'altra?
Perché poi le casalinghe disperate si aggirano a velocità sconsiderata per i parcheggi dei supermercati coi loro SUV, senza tenere mai in alcun conto le frecce direzionali disegnate sull'asfalto e sempre pronte a lanciare occhiate truci a chi si frappone tra loro e l'uscita seguendo invece la via "consigliata", costringendole ad inchiodare? Forse che nei parcheggi non valgono le stesse regole che valgono per la strada? Credono forse che uscire dal parcheggio quindici secondi e nove decimi prima salverà le loro vite da un attentato ecoterroristico contro il reparto pescheria...?
E perché poi guidano un SUV se al primo acquazzone, di fronte a quattro dita d'acqua sulla strada, entrano in panico ed accostano finché non spiove, quando accostano e non si parcheggiano invece in centro alla carreggiata, pensando che, se non ce la fanno loro che hanno il SUV, gli altri con le loro misere utilitarie non abbiano il diritto di tornarsene a casa? Nessuno ha mai fatto notare loro che, se anche con il SUV in città riescono agevolmente a salire sul marciapiedi, dopo cinque metri di marcia al massimo ne devono comunque discendere perché spesso e volentieri ad abbellire i marciapiedi ci stanno gli alberi?

giovedì 9 settembre 2010

In alto mare

Siccome mancano appena tre settimane al compleanno di mio nipote, the TopO, se qualche anima buona avesse un minimo barlume di idea su un regalo da fare ad un bambino di 2 anni, gliene sarei grato assai... perché io sono proprio in alto mare.

mercoledì 8 settembre 2010

Suzanne Vega - TOM'S DINER

Ogni settembre, quando piove e l'autunno sembra ormai dietro l'angolo, prima ancora di cominciare a tirar fuori i maglioni dall'armadio, finisco con l'estrarre questa canzone dai cassetti della memoria.
Mi metto dietro la finestra a guardare gli ombrelli che corrono e le auto che s'accodano l'una mai dietro l'altra, con una mano infilata nel manico di una tazza e questo motivetto che non si leva dalla testa.

(musica e testo di Suzanne Vega)



I am sitting in the morning
At the diner on the corner
I am waiting at the counter
For the man to pour the coffee
And he fills it only halfway
And before I even argue
He is looking out the window
At somebody coming in

"It is always nice to see you"
Says the man behind the counter
To the woman who has come in
She is shaking her umbrella
And I look the other way
As they are kissing their hellos
And I'm pretending not to see them
And instead I pour the milk

I open up the paper
There's a story of an actor
Who had died while he was drinking
It was no one I had heard of
And I'm turning to the horoscope
And looking for the funnies
When I'm feeling someone watching me
And so I raise my head

There's a woman on the outside
Looking inside, does she see me?
No, she does not really see me
'Cause she sees her own reflection
And I'm trying not to notice
That she's hitching up her skirt
And while she's straightening her stockings
Her hair has gotten wet

Oh this rain! It will continue
Through the morning
As I'm listening to the bells of the cathedral...

I am thinking of your voice...

[And of the midnight picnic
Once upon a time, before the rain began...
I finish up my coffee, it's time to catch the train]

martedì 7 settembre 2010

X-Factor al via! (Segnali di zitellaggine - Parte II)



Alla fine i Kymera ce l'hanno fatta: parteciperanno a X-Factor, nella squadra capitanata proprio da quell'Enrico Ruggeri che ha insinuato il dubbio che il pubblico italiano non sia ancora pronto ad applaudire una coppia dichiaratamente gay che duetta su un palco.
Ruggeri li ha scelti personalmente, ma ha tenuto a precisare che, per risultare credibili come artisti del terzo millennio, devono assolutamente smettere di cantare guardandosi negli occhi. "Perché, a confronto con voi, Al Bano & Romina sembravano i Clash..."
La zitella acida ed invidiosa che è dentro di me non ha ancora smesso di ridere...

lunedì 6 settembre 2010

Segnali di zitellaggine

Non ricordo quando è stata l'ultima occasione in cui mi sono sentito felice.
Mentre non passa giorno senza che io incespichi in un momento di rabbia.
Meno male che sono allergico al pelo di gatto...