martedì 31 marzo 2009

Pollice verde


Io ci provo. Cos'altro posso fare?!
Lo scorso anno, per dare un senso al vaso da un metro e mezzo (misurato a spanne) pieno di terriccio, sul mio balcone, dove la precedente inquilina aveva lasciato a dimora delle erbacce secche, presi dei bulbi che seppellii ed innacqui con cura ed affetto inaspettati perfino per me.
Avevo piantato delle charlotte, che non sapevo (e tuttora non so) esattamente cosa fossero se non per un approssimativo disegno sul pacchetto dei bulbi. Estirpai le erbacce e seminai i bulbi alla profondità ed alla distanza indicate, diedi da bere, aggiunsi del terriccio fresco ed attesi fiducioso. Ad inizio estate erano spuntati degli steli (chiamiamoli così) larghi e diritti che facevano ben sperare; a fine estate gli steli s'erano raddoppiati e trasformati in lunghe foglie diritte, ma di fiori ancora nulla. Al primo acquazzone autunnale, la fioriera s'allagò e le piante cominciarono a seccare...
Il vaso è rimasto così, nudo e spoglio, per tutto l'inverno.
Pensavo di attendere ancora qualche settimana per decidere che fare: in fondo, per quel che so io di fiori e piante, poteva darsi che i bulbi, ancora lì sotto terra, germogliassero nuovamente questa primavera...
Però stasera al supermarket, mentre facevo la spesa, nel reparto giardinaggio ho avvistato un tappeto di campanule violette e mi sono innamorato; ne ho caricato tre vasetti nel carrello e, non appena arrivato a casa, sono corso al vaso a trapiantarvi le piantine.
Nel fare le buche nel terriccio, mi sono in effetti ritrovato tra le mani un bulbo con un piccolo germoglio, ma non sono nemmeno sicuro che si trattasse di uno di quelli seminati da me un anno fa. L'ho rimesso a riposo in un angolo della fioriera e, nel frattempo, ho piantato le campanule.
Ed ora il mio balconcino è tutto viola.
Sono aperte le scommesse su quanto durerà...

Jay Brannan - CAN'T HAVE IT ALL

(music and lyrics by Jay Brannan)

Applying moisturizer in the microwave window
For the tenth time, he should’ve called me an hour ago
Would he be here with flowers if I lived in Arizona?

They say there’s no love left in the big cities, it’s kinda true
I guess you’ll find me coming soon to a small town near you
I’ll sell my guitar so I can buy myself a tractor

Fuck this, this can’t be my life
I moisturized ten times tonight
Why can’t I sit down and write
Bring this question to light?

Do you want a lover, or do you want a life?
One hand or the other, the butter or the bread knife?
Do you choose winter, spring, summer, or fall?
It’s driving me crazy that I can’t have it all

If these walls could talk, they’d probably cry out for mercy
‘til I’m outlined in chalk, I’ll be romantically thirsty
So I drink and drink from the proverbial time sink

Fuck this, this can’t be my life
Tears flowing in full force tonight
Why can’t I sit down and write
Bring this question to light?

Do we hold the future, or does it come in peace?
And if it’s in my hands, are you sure it should be in brittle hands like these?
Life, love, and the pursuit of all the things they promised me
Can I have all of the above? are the best things in life truly free?


lunedì 30 marzo 2009

Amalia Grè - Amami per sempre

La prima volta che la voce e la musica di Amalia Grè fecero capolino nella mia vita, ero in auto, a tardissima sera, di ritorno da una delle tante brevi trasferte for sentimental reason del 2003. Si trattava di Io cammino di notte da sola, primo singolo radiofonico dall'album che porta il nome dell'artista cantautrice.
Per me, che di solito non amo le atmosfere jazz né certe leziosità nei vocalizzi, fu amore a primo ascolto, tanto che azzardai a breve l'acquisto di un cd di un'artista a me completamente sconosciuta, senza poi provarne alcun rimpianto.
Il secondo album della Grè, Per te, venne pubblicato nel 2006 e poi ristampato qualche mese più tardi per inserirvi il brano che Amalia presentava a Sanremo e che, a mio insindacabile giudizio, è un capolavoro.



Nella serata degli ospiti, Amalia si avvalse della collaborazione di Mario Biondi per una reinterpretazione che lasciava spazio anche al testo originale, che era stato scritto in inglese (con il titolo Sweet Surrender).

venerdì 27 marzo 2009

Azz, mi hanno scoperto...

Ho scoperto di essere stato citato.
Per l'esattezza, sul sito Film al cinema è stato riportato l'inizio di un mio breve post (con link allo stesso) che, in un certo qual modo, è stato riciclato come articolo/recensione.
Certo che se qualcuno mi avesse avvisato o anche semplicemente notificato qualcosina al momento, avrei immediatamente pubblicizzato la cosa e subito organizzato un mega-party nella zona privé del McDonald's più vicino.
Ecco, l'ho scritto, non per vanto ma perché stasera non avevo proprio altro da scrivere...

mercoledì 25 marzo 2009

1913 - 2009

Quando squilla il telefono, l'occhio mi cade sul calendario: 25 marzo, Annunciazione. Tra nove mesi esatti sarà di nuovo Natale, per cui per tradizione oggi si ricorda la visita di Gabriele a Maria con il suo grande annuncio, inatteso ed imprevedibile.
Quando squilla il telefono e sul display compare il nome di mia sorella, so già qual è l'annuncio che il mio arcangelo mi deve portare: è una notizia attesa e prevista.
Se ne è andato in un giorno che ha qualcosa di particolare, come in fondo qualcosa di particolare aveva anche il giorno del suo compleanno. Nonno infatti era nato, novantasei anni ed un paio di mesi fa, nel giorno stesso del suo onomastico, quando la Chiesa ricorda San Giovanni Bosco; solo che novantasei anni fa, Don Bosco ancora non era stato canonizzato, e Nonno quella doppia ricorrenza se l'era ritrovata addosso per pura fatalità.
Ruvido. Quando lo penso così come quando lo guardo, ruvido è la prima parola che mi viene in mente. Un carattere ruvido, come le ruvide guance.
Non credo perciò che amerebbe troppe sdolcinatezze. E questo sdolcinato arrivederci è per me più che per lui.

martedì 24 marzo 2009

Le dimensioni contano


Ho giurato sulla terra rossa di Tara -e Dio mi è testimonio...- che non avrei acquistato un altro libro finché la pila polverosa di romanzi sul mio comodino non si fosse almeno almeno dimezzata.
Ora... dato che non posso entrare in un libreria ed uscirne a mani vuote... dato che non posso andare in centro senza entrare in una libreria... dato che, per motivi prettamente estetici, non mi sembra bello accumulare sull'altro comodino una pila polverosa di film in dvd... stavolta me ne sono tornato a casa con una scatola di puzzle.
Essendo secoli che non compongo un puzzle e non avendo una casa esageratamente spaziosa, mi sembrava brutto cimentarmi a freddo con la riproduzione della Mona Lisa in 30.000 tessere che pure mi sarebbe tanto piaciuta, ed ho ripiegato su una graziosa veduta fotografica del centro storico di Verona dal Teatro Romano, da ricomporre in 1.000 pezzi.
Dimensioni: cm 34,5 x 97,2.
Dato che non ho molto occhio per le misure assolute, e dato che ho conosciuto qualcuno che sosteneva di possedere un attrezzo di venti centimetri buoni e che su quell'attrezzo ho fatto i miei calcoli, quando a casa ho tirato fuori dal cassetto il metro da sartina per selezionare il futuro piano di lavoro, mi sono ritrovato spiazzato...
Inizialmente avevo pensato di sgomberare temporaneamente un ripiano della libreria, ma ho scoperto che il più lungo non arriva a cm 65. Il tavolino porta-riviste che avevo scelto come alternativa misura solo cm 34 x 85, perciò inevitabilmente continuerà a fungere da porta-riviste. Il tavolo da pranzo ha un diametro di cm 110, per cui, se scegliessi di appoggiarmici, dovrei rinunciare a pranzi e cene (sì ok, giusto per qualche giorno, ma dovrei comunque mangiare in piedi...).
La cassettiera in camera da letto supererebbe il metro, se non fosse per il mio vecchio televisore, che tuttavia potrei infilare in un armadio oppure anche su una sedia per il tempo necessario, sempre che trovassi lo spazietto che non c'è in un armadio, oppure trovassi un'inesistente sedia di troppo...
Considerando anche che il nudo pavimento è ancora un po' troppo freddo in primavera, ho deciso di mettermi sotto con il bucato e di smaltire subito la pila delle camicie da stirare. Perché l'unica opzione che mi resta è l'asse da stiro.

sabato 21 marzo 2009

Mete a metà


















A sinistra, un piccolo indizio sulla meta della gita domenicale di domani.
A destra, la meta di domani se la mia cara amica Maya decidesse di darmi buca per l'ennesima volta...

venerdì 20 marzo 2009

Lo spot Visa

Trovo decisamente bello l'ultimo spot della Visa.
Molto bella la colonna sonora (Non Stop degli Whitey), belle le scenografie naturali, belli i primi piani sui volti dei diversi personaggi che rendono espliciti tutti i sottintesi ed i retroscena del racconto, che una volta tanto ha un'esplicita attinenza con il prodotto reclamizzato.
Bello in particolar modo quel coso tanto tondo del protagonista... sì insomma, quel paio di emisfere che si vedono molto bene all'inizio dello spot... Ecco, sì: ci siamo capiti, no?

mercoledì 18 marzo 2009

Piove (merda), Benedetto bugiardo!

Fino a ieri ero ancora tra coloro che, uscendo di casa e trovandosi inaspettatamente sotto la pioggia (cosa che succede spesso a noi tonti distratti), si sorprendono ad esclamare "Piove, governo ladro!".
Da oggi, la mia esclamazione sarà decisamente più personalizzata.
Perché Byb ha assolutamente ragione in merito.
Il (merda) è opzionale: se utilizzato, rende l'esclamazione adatta anche laddove non ci si lamenti semplicemente delle avverse condizioni meteorologiche.

martedì 17 marzo 2009

100% Sagittario

Avete presente il Sagittario?
O, per meglio dire, la rappresentazione classica associata al segno zodiacale della Nona Casa, ovvero il centauro arciere. Tradizione vuole che questa figura appartenga a Chirone, maestro d'armi e d'arti di alcuni dei più grandi eroi del mito classico, tra cui Achille, Teseo, Giasone, Eracle e perfino Asclepio figlio d'Apollo e dio della medicina. Chirone, unico tra i centauri, era immortale, in quanto figlio di una ninfa dell'oceano e del dio Crono (che era anche padre del divino Zeus), che per sedurre la ninfa si era trasformato in stallone; Chirone nacque perciò per metà umano e per metà cavallo. Colto, saggio e d'indole buona a differenza di tutti gli altri centauri, rozzi e vendicativi, Chirone venne ferito ad un ginocchio accidentalmente dall'ex allievo Eracle con una freccia avvelenata, intinta nel sangue di un altro centauro: la ferita non poteva guarire, né condurre il divino centauro alla morte, ma l'infinita sofferenza era tale che Chirone ottenne da Zeus di morire fisicamente trasformandosi in costellazione.
Ora, non so se praticate l'astrologia; personalmente, a parte prestare orecchio ogni tanto all'oroscopo in tv mentre faccio colazione, non ho mai veramente approfondito l'influenza che le stelle avrebbero sui nati sotto il segno del Sagittario ed il conseguente ritratto che gli astrologi farebbero di me, analizzando il mio quadro astrale e quello dei nati tra novembre ed il solstizio d'inverno.
Ma l'associazione al centauro a me piace immensamente. Davvero tanto.
Il sagittario, in quanto armato di sagitta=freccia, è senz'altro un tipo che ha delle mire, punta a degli obiettivi. La freccia (come vedete nel suggestivo disegno di Johfra Bosschart) mira verso l'alto; l'arco è teso, guizzanti i muscoli, ma è destino, implicito nel fatto che s'immortali una posa, che quella freccia non venga scagliata. Resta lì, puntata verso i cieli, quasi una sfida alle divinità che tuttavia ne guiderebbero il corso, ma non parte, non si separa dall'arco.
Il centauro è meta uomo e metà cavallo, ha una duplice natura: civile eppure selvaggio, domatore eppure indomabile, razionale ed al contempo istintivo. Personalità multipla per eccellenza, come solo i Gemelli nello Zodiaco.
In quanto uomo, il sagittario ha braccia forti per abbracciare e stringere a sé i suoi simili, ha labbra da baciare, è in perenne ricerca di coccole e ha bisogno assoluto di una casa. Ma in quanto cavallo ha quattro zampe possenti che devono e vogliono correre libere, a briglia sciolte, percorrere il mondo in lungo ed in largo, praterie altipiani steppe strade sentieri...
In alcune rappresentazioni (vedi Saint Seiya e le armature d'oro dei cavalieri d'Athena), il sagittario ha addirittura un surplus d'arti e può dispiegare un grande paio d'ali. Ed in effetti Chirone, dalla natura divina, non può che tendere verso il cielo, cercare di librarsi in volo al di sopra delle cose terrene, inseguendo una libertà che lo porta ad annullarsi nel cosmo infinito e a mutarsi in costellazione. In sostanza, il sagittario si nutre di fantasie e quelle stesse fantasie rischiano di annientarlo.
Ecco. Questo sono io.
Fate finta di crederci almeno cinque minuti.

domenica 15 marzo 2009

Maledetto il Facebook e chi s'iscrisse

Dopo aver speso il venerdì sera ed il sabato mattina a rimettere in ordine l'appartamento per l'imminente visita di rinnovo-contratto del padrone di casa, il progetto per questa domenica pomeriggio senza sole e senza voglie era semplice e preciso: scazzo totale sul divano che è tornato a profumare di pulito.
Poi però apro la cassetta postale virtuale e il Signor Facebook mi avvisa che un amico mi ha invitato ad unirmi al gruppo dei fan di un già citato manga
Mi collego a Facebook per vedere di che si tratta e subito vengo agganciato da un secondo amico online in quel momento per quattro chiacchiere in linea. E scoperto che non ho programmi per la serata, me li organizza lui.
Maledetto Facebook, se non è violazione della privacy questa...!
Ora mi tocca farmi la barba ed uscire, perché preferire il divano di casa a due parole in compagnia è socialmente inaccettabile.
Maledetti e stramaledetti social network.

sabato 14 marzo 2009

Negramaro - UNA VOLTA TANTO (CANZONE PER ME)

(testo e musica di Giuliano Sangiorgi)

Se chiudo gli occhi, non ci sei
In fondo a tutti i miei “vorrei”
Almeno tu lasciassi scia
Saprei come lavarti via
Se chiudo gli occhi, dove sei?
Davanti a tutti i dubbi miei
Almeno tu lasciassi scia
Saprei come mandarti via

Una volta tanto dimmi “sempre, sarà per sempre”
Quanto ti costa dirmi “sempre”
Se poi “sempre” è una bugia…
Prendimi in giro e dimmi “sempre, sarà per sempre”
Ma che ti costa dirmi “sempre”
Se poi “sempre” è una bugia…

Se chiudo gli occhi forse sei
Tutti gli errori, quelli miei
Almeno tu fossi poesia
Saprei cantarti e così sia
Chiudessi gli occhi affogherei
È un fiume in piena di “vorrei”
Se almeno tu lasciassi scia
Saprei seguirti e andare via


venerdì 13 marzo 2009

SuperEdgar

Grazie a Byb, sono entrato in una Dimensione parallela e mi sono istantaneamente trasformato in un supereroe.
Da notare: i colori della divisa da supereroe non potevano che essere gli stessi del blog; ali e balestra non potevano mancare, essendo un Sagittario al 100%; indispensabile anche il visore per combattere la supermiopia, sennò con la balestra eran cazzi amari anche per chi avrei dovuto difendere...

giovedì 12 marzo 2009

Prova tu a stare trent'anni chiuso in un cassetto...

La tumultuosa vita di Rossella sembra finalmente aver preso una piega tranquilla: la sua situazione economica è più che florida, grazie al fiuto per gli affari del suo terzo marito Rhett; il suo sogno romantico con Ashley ufficialmente è accantonato, ma ogni tanto le riscalda il cuore e le imporpora le guance; le urla e le risate della sua piccola Diletta riempiono la grande casa e danno un senso alle lunghe giornate che si susseguono una dopo l'altra.
Rossella dovrebbe essere semplicemente serena, eppure le sue notti vengono ripetutamente turbate da un sogno ricorrente, in cui lei perde la strada in un mondo immerso nella nebbia, che ovatta la voce di Rhett che sembra allontanarsi e disperdersi, portata via dal vento.
Rossella non sa spiegarsi perché questo sogno la turbi tanto: il suo unico grande amore è da sempre Ashley, e comunque Rhett le è devoto e giura che l'amerà per sempre, anche se lei non gli si concede più da tempo, in rispetto del suo vero amore e soprattutto perché non vuole rovinare con una seconda gravidanza il girovita che tutte le comari ad Atlanta le invidiano.
Ma gli scandali e le tragedie sono dietro l'angolo: la vita di Rossella cambia drasticamente. E quando infine apre gli occhi, si accorge che quello per Ashley è solo un capriccio e che l'uomo che ama è suo marito, quell'incubo diviene realtà: proprio in un mattino di nebbia, Rhett la abbandona al suo destino. "Ma che ne sarà di me?" piange Rossella. "Francamente, me ne infischio" le risponde lui.
Ecco. Più o meno è così che mi sento io in questo periodo.
Ho un incubo ricorrente che si sta trasformando in realtà. E sono pienamente conscio che è colpa mia.
Sento che i miei sogni stanno per infrangersi, proprio perché non ho saputo coltivarli. Perché ho dato troppo per scontato, perché mi sono comportato come se avessi avuto tutto il tempo del mondo per realizzarli. Ed ora loro sono stanchi di restare relegati in un cassetto, mentre io non ho argomenti per trattenerli.

martedì 10 marzo 2009

Ci scusiamo per l'interruzione

Le trasmissioni riprenderanno il più presto possibile.
Stiamo cercando di ripristinare il collegamento satellitare con il Meraviglioso Mondo di Edgar, ma da qualche giorno non arrivano più segnali di vita intelligente.
Chissà che il lancio della sonda Keplero non serva allo scopo...

martedì 3 marzo 2009

Leggo [, mi scappa da ridere] e riporto


Pdl; Bondi: An non puo' darci lezioni di democrazia

Pdl; Bondi: An non puo' darci lezioni di democrazia. Alemanno presuntuoso, Forza Italia non è una caserma

Roma, 3 mar. (Apcom) - Da parte di Gianni Alemanno "ho notato una certa presunzione. Si vuol fra credere che An porti in dote un modello di partito democratico: non è così. An non è un modello di partito democratico". Sandro Bondi, ministro dei Beni culturali e già coordinatore di Forza Italia parla dei rapporti con gli alleati in vista del congresso fondativo del Popolo delle libertà e replica al sindaco di Roma che ieri ha invocato maggiore democrazia per la futura classe dirigente del nuovo partito. "Sono fautore di un partito forte, democratico, radicato sul territorio - dice in un'intervista alla Stampa - ma questo insistere sul fatto che An sia un partito fondato sulla democrazia mentre Forza Italia è una caserma è una tesi sbagliata, che non corrisponde alla realtà". Bondi replica anche ad un altro esponente di An, Ignazio La Russa secondo il quale dentro Fi è Silvio Berlusconi a decidere tutto: "C'è qualcosa di irritante" in queste affermazioni, "non è vero che Fi deve sempre chiedere il permesso a Berlusconi. E Berlusconi è molto più democratico di quanto si pensi". Il ministro si dice anche disponibile a lasciare l'incarico di governo per far parte del triumvirato di coordinatori del Pdl, insieme a Verdini e La Russa: "Non friggo per questo ruolo politico - precisa - ma sono disposto a impegnarmi se c'è un consenso ampio sul mio nome naturalmente a partire dal presidente Berlusconi". (Gal)

Sono io che son pieno di pregiudizi nei confronti degli adepti di FI, oppure anche qualcun altro legge tra le righe una (non piccola) contraddizione...?

domenica 1 marzo 2009

Noi, uomini veri...


...Poi succede che ti prendi libero un venerdì pomeriggio perché avverti la necessità di aggiungere qualcosa di tuo all'appartamento dove vivi in affitto e che hai trovato già ammobiliato. Che lo volevi già ammobiliato, perché finché la residenza non è definitiva, pensi che sia solo una scocciatura sobbarcarti un vero trasloco ogni volta che devi spostarti. Solo che, dopo un po' di mesi che vivi sul divano ed al tavolo di qualcun altro, un giorno ti svegli con la voglia di fare un po' più tuo il tuo appartamento.
Perciò metti piede in uno di quei grandi magazzini, uno di quelli che allestiscono decine di varie cucine in otto metri quadri ciascuna e decine di camere da letto diverse in dieci. Ma nel momento in cui ti ritrovi davanti al letto matrimoniale dei tuoi sogni, ti piomba addosso un sentore malinconico che in realtà è un deja vù. Perché è solo allora che ti ricordi che accade così, nello stesso identico modo, ogni volta che ti ritrovi in un posto del genere. E lì pensi: "Ecco, in un posto così non ci devo entrare. Questo è un posto per coppiette. Qui, da solo, io son fuori posto."
Poi però, la mattina dopo, mentre stai facendo una tranquilla passeggiata per il quartiere, noti distrattamente che, due paia di civici più giù sulla tua stessa strada, nel cantiere del condominio nuovo nuovo appena finito, l'ufficio-vendite è aperto ed il venditore è lì fuori a fumarsi una sigaretta. Ti fermi rapito, adocchi un davanzalino a caso, metti assieme due pensieri, e due minuti più tardi sei al terzo piano della palazzina a dare uno sguardo ad un grazioso bilocale vuoto e lindo, ad immaginare come arredarlo, come sistemare la cucina, dove piazzare l'armadio e che tonalità di rosso scegliere per le tende.
Una sorta di irrazionale Va' dove ti porta il cuore, che si ripete in qualche modo poche ore dopo nel grande store di libri, cd e dvd, quando vieni colto da un altrettanto irrazionale bisogno di arricchire la tua piccola cineteca personale con una serie di vecchi classici del cinema che, pur citando e ricitando, in realtà ancora non hai mai visto per intero perché ormai in tivù, se li danno, li danno solo in seconda o terza serata.
Ed ecco allora che infili nel cestello degli acquisti, uno dopo l'altro, Casablanca, Viale del tramonto, Eva contro Eva, Fermata d'autobusUn tram che si chiama Desiderio...
E sull'autobus, con la tua bella spesa sotto il braccio, mentre rimugini sulle ventiquattr'ore appena scorse, capisci che il vago sapore malinconico di questi giorni non è mica il patimento per un amore che non c'è. No no: è la tua gayezza che da un po' si sentiva tanto tanto trascurata...