martedì 30 novembre 2010

33 anni. E dicono di me...


In occasione del mio compleanno, che fatalmente è anche il compleanno di Fabio Fazio, ecco il mio elenco: le cose che ho sentito dire sul mio conto.

  • La prof di lettere delle medie: "Attenzione, ché è un'acqua cheta."
  • Il padrone di casa: "Non posso assolutamente dir male di lui. Mai un problema. E neanche i vicini mi hanno mai detto male." 
  • StoCaCaCazzi, il collega odioso: "Quando canta mi sembra di sentire Bruno Lauzi che miagola come la Consoli..."
  • Camelia, l'amica-collega: "Lo definirei intelligente, sì. Quando l'ho conosciuto pensavo fosse tardo, poi ho capito che semplicemente preferisce assicurarsi di quello che dice prima di dar fiato ai polmoni [...] Peccato solo sia comunista..."
  • ItalianColin, il collega fighetto: "Mittiko! Sa essere davvero bastardo quando vuole!"
  • LeonGiacomo, il collega attaccabrighe: "È buono come il pane: io c'ho provato in tutti i modi ma non si riesce a litigare con lui."
  • Hennya, la collega logorroica: "È permaloso. Ed ha sempre quell'aria incazzosa. Sarà che non scopa."
  • MicioMacio, il compagno di gozzoviglie: "Mai che paghi da bere!"
  • LeopardoDaMincio, il savio: "Non fategli mai saltare il pranzo perché scoprireste il suo lato oscuro... e fosse per me, eviterei anche di dargli da mangiare dopo mezzanotte..."
  • Geppinocchio, il mentore: "Quando gli spiego le cose e mi fissa con quegli occhioni, non capisco se mi sta ascoltando o se è perso in qualche galassia lontana..."
  • Maya, l'amica di lunga data: "Quante ce ne siamo fatte insieme... Sì vabbé, sempre a pensar male!"
  • L'ex: "Tutti pensano che lui sia un angelo ed io il diavolo, solo per quei suoi boccoli biondi e gli occhi azzurri. Ma se lo conoscessero come l'ho conosciuto io..."
  • Ma'ameLimpy, la madre: "Il dispiacere che m'ha dato quando è uscito di casa mia senza essersi sposato..."
  • LadyVina, la sorella: "Ma dai, che bravo: [si stira e] porta ancora le camicie..."
  • TopO, il nipotino: "Morbido zio."

lunedì 29 novembre 2010

domenica 28 novembre 2010

Palchi e altri campi di battaglia

Negli ultimi dodici mesi sono stato perennemente sul piede di guerra. Armato, corazzato, pronto a scagliarmi a capofitto in un attacco che poi non ho mai condotto.
In parole spiccie, ho fatto tante, troppe, volte l'isterica.
Vorrei solo che prenderne atto ed ammetterlo, fosse un primo passo per smettere.
E non perché non mi piaccia fare la signorina Tumistufi. Solo che quella non è la parte scritta per me.

Il freddo che fa







martedì 23 novembre 2010

Vieni via con me?

E così, la visita che paventavo da qualche tempo è arrivata. Il padrone di casa mi ha confermato che ha intenzione di vendere l'appartamento dove abito e correttamente mi chiede se voglio far valere il mio diritto di prelazione.
Non si tratta di un fulmine a ciel sereno, perché all'ultimo rinnovo, la primavera scorsa, aveva già manifestato l'intenzione di vendere, adducendo problemi di tasse e successione in famiglia dopo la vedovanza che l'aveva colpito un anno fa. Ma ora c'è finalmente la certezza.
Mi sono guadagnato un paio di settimane di riflessione, per decidere se comprare e restare oppure fare i bagagli nei primi mesi dell'anno nuovo.
L'appartamento è caruccio e comodo al lavoro, e lo spazio per un single è più che sufficiente. Nel quartiere c'è tutto quel che serve, cinema compreso, ed il centro storico è a dieci minuti di autobus. La strada di fronte è piuttosto trafficata ma ormai mi sono abituato e non mi sveglio più la notte al passaggio di un autocarro. Anche la cifra che mi si chiede è ragionevole.
Ma non sono affatto convinto e, se non fosse per l'ansia che mi mozza il fiato al pensiero di dover affrontare un altro trasloco a tre anni dall'ultimo, avrei già detto "No grazie...". Mi stuzzica l'idea di riarredare queste pareti a mio gusto, ma la cucina è poco più d'un buco ed ho idea che il bagno a breve debba essere rimesso a nuovo. E crepe sottili qua e là sui muri e sulle piastrelle almeno almeno mi perplimono.
Non so... ma ho ancora un paio di settimane per rimuginarci su. Oppure no: e lasciare che sia il colpo di testa dell'ultimo istante a guidarmi, come tutte le volte che ho dovuto prendere decisioni importanti.

domenica 21 novembre 2010

Catfights

Qualche giorno fa, si vociferava che MSG avesse apostrofato "Cagna!" la collega MVB (e la gola profonda era stata nientepopodimenoché quell'attendibilissima pettegola della Signorina Alfonsina).
Oggi M[R]C (nota anche come OcchiDaCerbiatta) ha definito a mezzo stampa "Vaiassa...*" l'invidiosissima A[Scic]M (alias la RanaDallaBoccaLarga).
Sì insomma, pare che stian tornando di moda le mai dimenticate catfights degli anni Ottanta.



Quel che manca oggi rispetto agli anni Ottanta è l'eleganza...

* per la serie "se non lo sapevate, sapetevelo!": vajassa è l'equivalente campano del toscano bagascia.

mercoledì 17 novembre 2010

Il ragazzo della mensa - I tuoi occhi sono fari abbaglianti

Mi fa l'occhiolino quando incrociamo lo sguardo, repentino ma enfatico, e subito dopo si volta dall'altra parte per riprendere a parlare con la ragazza che l'accompagna nei pasti tutti i giorni.
Cazzo...
Davanti a quell'occhione scuro strizzato, resto shockato, immobile per un secondo che potrebbe essere un'eternità, come una lepre di notte davanti ai fari di un'auto in corsa.
Probabilmente l'occhiolino non era diretto a me, penso; probabilmente l'occhiolino rientrava nei discorsi che faceva con la biondina. Ma...
Cazzo, cazzo cazzo...!!!
Da due mesi gli ho concesso lo scettro di most f**kable unknown boy ed oggi lui mi fa l'occhiolino!
La PippaLou che è in me non ha ancora smesso di urlare.

lunedì 15 novembre 2010

Carmen Consoli - AAA CERCASI

Il secondo, attualissimo, inedito di Per niente stanca, il best of di Carmen che esce domani, 16 novembre 2010.
Ma come faccio io a non amare follemente questa donna???



AAA Cercasi avvenente
Signorina ben fornita intraprendente
Giovane e brillante
Ma più d'ogni altra cosa dolce e consenziente

AAA Cercasi apprendista
Virtuoso onesto imprenditore garantista
Offre a donzelle in carriera
Un'opportunità di ascesa inaudita

Donna giovine e illibata AAA Cercasi
Donna usata già rodata AAA Cercasi
Donna sicula o padana, oriunda, clandestina

Vediamo come balli a suon di samba o cha cha cha
A colpo d’occhio sei portata e molto telegenica
Ma forse ti interessa più la musica

AAA Cercasi badante
Un ottantenne miliardario affascinante
Offre a cagne di strada
Un’opportunità di vita più agiata

Donna impenitente e ladra AAA Cercasi
Donna santa incensurata AAA Cercasi
Deceduta il giorno prima basta che sia bbona

Come baceresti se dovessi fare cinema?
Scena prima, ciak motore azione, poi si gira
O forse ti interessa la politica

Ministro degli affari a luci rosse o di cosmetica
Al giorno d’oggi tra i due sessi non vi è differenza
Il Belpaese premia chi più merita

Come canteresti Anima mia o Finché la barca va?
Al primo ascolto sembri assai portata per la lirica
O forse ti interessa l’astrofisica

giovedì 11 novembre 2010

Piccolo Mondo Attiguo

Un mesetto fa raccontavo brevemente della fugace apparizione di un fantasma del mio passato studentesco. Ecco: fugace e fantasma non sembrano più essere termini appropriati.
Dopo dieci anni di assenza, infatti, LeylaDalSecoloScorso ricompare una seconda volta in meno di un mestruo. Non a me stavolta, bensì all'AugustoGenitore, che nel mentre si sta facendo i casacci suoi allo sportello della sua solita agenzia bancaria, si sente apostrofare dalla nuova sportellista cui ha appena fornito le proprie generalità e rivolgere dirette domande sui golosi frutti dei suoi lombi [che sto a scrivere? non so, le metafore stasera mi riescono come bijoux...]. Accertata la non casuale omonimia tra l'AugustoGenitore ed il suo vecchio amico, LeylaDSS sembra uscire da un vortice d'insondabili emozioni, gli consegna un biglietto autografo e gli raccomanda di consegnarmelo.
Passano diversi giorni. Finalmente faccio un salto a trovare i miei, che, com'è nel loro uso, nel frattempo si sono ben guardati dall'avvisarmi di avere in serbo della posta per me, nonostante le diverse telefonate partite dal mio cellulare verso il loro numero fisso. Perciò, mentre sto addentando un'aletta di pollo arrosto insolitamente croccante e saporita, l'AugustoGenitore mi racconta cosa gli è accaduto e la consorte Ma'ameLimpy mi porge il suddetto foglietto.
Riconosco subito la grafia, che nonostante gli anni trascorsi non è cambiata d'un ghirigoro ["Non son riuscita a decifrare una parola" si rammarica la discretissima genitrice]. LeylaDSS m'invita ad una cena di classe, appuntando luogo, data ed ora ed aggiungendo a chiosa "Vieni Edgar, ciao. LeylaDSS". Non un numero di telefono, un contatto di posta elettronica. E solo quarantott'ore di tempo per prepararmi ad un tuffo nei ricordi che mai mi sarei sognato di dover affrontare.
Per (s)fortuna il luogo del ritrovo è in Culonia e non ci arriverei nemmeno telecomandato: se ci fosse stata anche una minima possibilità che alla fine decidessi di andare, sarebbe svanita nel momento in cui ho consultato PagineGialle.it [e notare l'impegno profuso...]
Il problema temporaneamente insoluto è che l'agenzia bancaria dell'AugustoGenitore è anche la mia, seppure ormai fuorimano. Ma da cinque anni non aspettavo altro che un buon motivo per trasferire il conto nell'agenzia accanto al mio posto di lavoro, e questa mi sembra un'ottima occasione.

P.S. Dalle righe di questo post credo esca un mio ritratto di ragazzo acidello. Per gli aficionados del blog non dovrebbe essere una sorpresa. Ma assicuro che ho i miei buoni motivi.

lunedì 8 novembre 2010

L'importanza delle favole

Le favole non dicono ai bambini che i draghi esistono. Perché i bambini lo sanno già. Le favole dicono ai bambini che i draghi possono essere sconfitti. (Roberto Benigni a Vieni via con me)

giovedì 4 novembre 2010

Prima del bunga-bunga...

...ed ancor prima del waka-waka, il Tunga-tunga di Ambra.



Tanto per...

martedì 2 novembre 2010

La Fata Smemorina

Nel mare di pregi e di virtù in cui le fate madrine mi hanno amorevolmente fatto fare il bagnetto subito dopo la nascita ( n_n"), spicca per assenza il dono della memoria. Il che, a ben vedere, è probabilmente la più grande benedizione.
Perché alla fin fine è bastato che quel p.d.m. del mio Ex si levasse da davanti e che io poi facessi piazza pulita degli oggetti casalinghi che potevano ricondurmi a lui, perché con il favore del tempo l'Infame uscisse completamente dai miei pensieri. Completamente. Certo che sì: il tempo, l'assenza e la mancanza di memoria insieme compiono degli insperati miracoli. E così questo sarà probabilmente il novembre meno malinconico da anni.
Poi però capita che me ne sto bellamente andando in auto da qualche parte e che dal lettore-cd parte a sorpresa una canzone che parla di un ex, del non voler ricordare, di risate e vite passate. E ci resto lì secco, perché - si sa - sono uno che subisce il maledetto fascino delle parole giuste messe in musica. E quasi mi viene da accendere i tergicristalli, come in quel vecchio film con la Bergman, perchè improvvisamente non vedo altro che un parabrezza liquido: solo che non sono le cateratte del cielo quelle che si son aperte.
Ma se ci ragiono giusto quell'attimo, io lo so benissimo che non mi ritrovo a piangere perché mi manca lui, quel lui dico. Sto piangendo piuttosto perché mi manca la risata prima di addormentarmi; perché mi manca di stringermi al caldo di qualcun altro sotto le coperte; perché mi manca lo sfogo del dopolavoro, quello che mi permette di sputare il rospo che sono stato costretto ad ingoiare in ufficio; perché mi manca la leggerezza del dire "non andiamo a quella cazzo di festa, ché noi due ci divertiamo di più a casa".
Mi manca quel noi due, a prescindere da chi altri è composto quel noi.
Ecco Fata Smemorina, tu che per vocazione sei tra le fate madrine la mia eletta, vedi un po' se puoi metterci una pezza. Se ti avanza un bibidi bobidi bu...

Il biglietto gliel'offro io


Ma che vuoi rispondere ad un vecchio idiota...?