venerdì 29 maggio 2009

Il salto dello squalo


Se per caso avete visto gli ultimi episodi di CSI ieri sera, magari non vi è sfuggita l'espressione salto dello squalo usata da un poliziotto nella puntata in cui la scena del crimine era il set di una sit-com.
Jumping the shark (tradotto letteralmente in salto dello squalo) è un'espressione usata per indicare il momento esatto in cui una serie televisiva di culto all'apice del suo successo comincia a perdere di credibilità e scendere la china degli ascolti; momento che spesso coincide con un evento inverosimile o poco credibile, con l'uscita di scena di uno dei protagonisti o con un cambio radicale nella trama.
Ne scrivo perché giusto qualche mese fa avevo pensato di dedicare un post a quest'espressione, rinunciandovi poi perché mi sembrava più un esercizio di stile che un argomento da blog. Ma dato che ieri sera la frase mi è stata sbattuta in faccia così a tradimento, perché non dedicarci due parole...?
Il primo personaggio televisivo a fare il salto dello squalo fu Fonzie, il bulletto dal cuore d'oro di Happy Days. In un episodio speciale girato sulle spiagge assolate della California (ricorderete che la serie era abitualmente ambientata nella fredda Milwaukee, sui Grandi Laghi, negli anni Cinquanta), il mitico Arthur Fonzarelli, senza rinunciare alla sua giacca di pelle, indossa un paio di sci d'acqua e letteralmente si esibisce in un salto acrobatico oltre la pinna di uno squalo. Ed è proprio da questa scena che l'espressione ha origine, anche se venne coniata e trovò fortuna tra gli appassionati di telefilm molto più tardi (vedere Wikipedia).
Nella puntata di CSI di cui sopra, l'espressione viene utilizzata per spiegare al coriaceo Grissom come mai un'attrice sia morta sul set mentre guidava una rossa fuoriserie, mentre il personaggio da lei interpretato era quello di una comunissima massaia. La sit-com fittizia è intitolata Annabelle!, e l'Annabelle del titolo ha fatto il salto dello squalo vincendo milioni alla lotteria. Guarda caso, la stessa cosa è accaduta in Roseanne!, la serie comica con protagonista Roseanne Barr ed importata in Italia con il titolo Pappa & Ciccia: durante l'ultima stagione, la disperata proletaria sbanca la lotteria ed il telefilm, agli sgoccioli, prende una piega altamente surreale. CSI quindi cita esplicitamente Pappa & Ciccia.
In anni ed anni di telefilm e di sceneggiature, maggiore è stato il successo riscosso dagli show, più evidente è stato il momento del salto dello squalo.
Prendiamo ad esempio due serial cult degli anni Ottanta: Dallas e Dynasty.
Nel 1985, dopo sette stagioni di ascolti da record, uno dei protagonisti di Dallas, Patrick Duffy, alias Bobby Ewing, il fratello buono del cattivo JR, decide di lasciare la serie per dare una svolta alla carriera. Non potendo affidare un ruolo tanto importante ad un nuovo attore, gli sceneggiatori uccidono Bobby, facendolo travolgere da un'auto guidata da una ex folle di gelosia. Ma la carriera di Duffy lontano da Dallas non decolla e dopo appena dodici mesi l'attore chiede di riprendere il proprio ruolo. E gli sceneggiatori che fanno? Ingolositi dalla prospettiva di riavere nel cast una delle colonne portanti dello show, ne riesumano il cadavere facendolo ricomparire nel box di una doccia e pretendono che il pubblico accetti l'idea che l'episodio della morte di Bobby, l'intera successiva stagione ed il grande botto finale siano stati solo un lungo incubo di Pam, la ex-vedova-ex-moglie dello Ewing. Grande trovata: quando provo a dipanare i conseguenti dubbi a mia madre (all'epoca ho all'incirca dieci anni e lei è una fan della prima ora), lei abbandona la stanza della tivù al grido "Allora è pura fantascienza" e rifiuta di vedere altro. E così fecero in molti, pare, tanto che lo show, pur sopravvivendo altre cinque stagioni, vide gli ascolti crollare via via fino alla cancellazione.
Anche Dynasty, la serie che per anni s'è litigata con Dallas le preferenze delle casalinghe di mezzo mondo, fa il suo bel salto all'incirca nello stesso periodo. I finali di stagione di questo genere seriale venivano studiati per lasciare il pubblico con il fiato sospeso fino al ritorno in onda (il termine inglese è cliffhanger): gli sceneggiatori della quinta stagione, a tale scopo, s'inventano un fastosissimo matrimonio tra una delle giovani Carrington ed il Principe di Moldavia; nozze che però vengono interrotte da un attentato in cui si fa, a dir poco, spreco di mitragliatrici. Tutti i personaggi della saga giacciono a terra privi di sensi, immobili, con la marcia nuziale trasformatasi in un lugubre scampanare a festa, ed il pubblico attende di conoscere le sorti dei Carrington. Ma quando lo show riprende la stagione successiva, l'equipe degli sceneggiatori è completamente cambiata e nessuno dei novizi vuole sobbarcarsi il rischio di eliminare uno dei beniamini del pubblico: chili e chili di piombo e nemmeno una goccia di sangue, ed è così che i fan cambiano canale...

giovedì 28 maggio 2009

Psycho 3.0 - Nei meandri di una mente labile, in viaggio verso le radici di un trauma


L'estate è arrivata: l'afa surriscalda le camere da letto e chi non possiede un condizionatore, prima di coricarsi, si denuda e rinuncia alle lenzuola.
Io no. Io non posso dormire scoperto, non ci riesco.
Come Linus non esce di casa senza la sua amata copertina, io non riesco a chiudere occhio se non ho un lenzuolo a coprirmi. E diventa evidente che si tratta di un mero supporto psicologico quando il caldo si fa infernale, i miei pori diventano risorgive e nel dormiveglia finalmente scosto il lenzuolino, senza però riuscire a non tenerne il contatto almeno con un piede.
Certo, tra le psicosi ce ne sono di ben peggiori. Ma la mia è decisamente radicata e s'è evoluta in diverse forme con il tempo.
Fino a qualche anno fa, infatti, essa non era legata alle lenzuola, ma alla posizione: rigorosamente prona, ovvero a pancia sotto. Era quindi il mio stesso corpo a farmi da coperta, proteggendo la parte di me che, più o meno consciamente, consideravo quella più esposta e vulnerabile: i gioielli di famiglia. Da adolescente soffrivo infatti del complesso di castrazione: un incubo ricorrente prevedeva che uno sconosciuto (provvisto o meno di faccia) entrasse nella mia stanza armato di coltello eccetera eccetera... Per fortuna, la maggior parte delle volte mi svegliavo di soprassalto non appena la porta della stanza si apriva, per scoprire che in realtà ad entrare nella camera era mia madre per la sveglia domenicale.
Temevo che una tale psicosi mi avrebbe impedito poi di dormire serenamente al fianco di un compagno, ma ciò non è accaduto. Anzi, forse proprio il verificarsi di questa circostanza ha portato allla trasformazione di quel disagio in qualcosa di molto meno significativo.
Ma vogliamo scavare ancora un poco più a fondo? La paura della castrazione era già un'evoluzione di una precedente fobia.

E volete sapere da dove tutto è nato? Da Il Giornalino delle Edizioni San Paolo.
Ancora non sapevo leggere, quando una domenica, tornando dalla messa, mia madre (la figura della madre è sempre un corso e ricorso nelle storie di trumi infantili...) acquistò per me un numero del settimanale per ragazzi con il coniglio rosa Pinky in copertina. Ora non ricordo i dettagli, fatto sta che in un fumetto di quel numero comparivano degli gnometti famelici con aguzzi dentini che si nascondevano in fondo ai letti dei bambini, laddove le brave mammine rassettano le lenzuola sotto i materassi, e divoravano i piedini ai pargoli.
Fu il mio primo vero trauma. Anche se, a distanza di anni, sono portato a pensare che la mia fantasia fanciullesca potrebbe essersi inventata gran parte della narrazione dopo aver adocchiato un paio di vignette, tanto più che, non sapendo leggere, potrei ai tempi anche aver travisato quel poco che avevo visto.
Ma non ho mai più preso in mano un solo numero de Il Giornalino e forse per ripicca, appena imparato a leggere, ho chiesto in regalo un abbonamento al Corriere dei Piccoli. E come conseguenza diretta di quella raccapricciante immagine, per anni ho dormito rannicchiato su un fianco, cosicché i miei piedini restassero il più lontano possibile dal fondo del letto.
Poi, con il tempo, invece che i piedi ho cominciato a temere per quell'altra parte del mio corpo, di cui sopra. Ma ancora oggi entrare alle Librerie Paoline mi suscita un lieve brivido freddo.

lunedì 25 maggio 2009

Un anno di blog

Il salto dal palo alla frasca è da sempre uno dei miei sport preferiti. Perciò non sorprendetevi se il tono di questo post stride con quello del precedente. Ma oggi fa un anno che pubblico post nella Rete, per cui mi pare il caso di chiudere gli occhi sulle brutture della realtà e di pensare ad altro.
In particolare, mi concentrerò sul blog e sulle ragioni per cui, in questi ultimi mesi, alcuni incauti internauti sono approdati da queste parti. Spero non sia troppo tardi per dar loro risposte. (Sì, lo so: l'idea è tutt'altro che originale, ma a me piace...)
Prenderò perciò in esame le più strane tra le chiavi di ricerca utilizzate dai lettori occasionali, soffermandomi in particolare su quelle che non hanno trovato risposta tra queste righe.
coltello ambra lite alla trasmissione vic vittoria alla la7
So per certo che il pezzo in cui Ambra, al termine della lite con la Cabello a Victor Victoria, tira fuori il coltello dalla giarrettiera, sgozza la conduttrice e le estrae il cuore dal petto, è stato tagliato dalla sceneggiatura originale per risparmiare sugli effetti speciali; per cui, caro Internauta incauto, non ne troverai traccia in Rete.
cosa significa poesiapoesia
Poesiapoesia è l'artearte di emozionaremozionare attraversoverso l'usouso di paroleparoleparolesoltantoparoleparoletranoi...
donna suo cassetto lasciato la prova in beautiful
Purtroppo non ho visto questa puntata di Beautiful. Ma considerando il tipo di delitti di cui solitamente si macchiano le sorelle Logan, credo si debba piuttosto cercare un condom usato sotto il letto...
hugh jackman nudo di fronte alla babysitter
Se hai trovato la foto, passamela. Ti prego, sono disposto a pagare...
marco panella irene bignardi 22 maggio 2009 "era glaciale"
Innanzitutto, posso aiutarti facendo presente che la conduttrice si chiama Daria e non Irene, non è piemontese ripeto non è piemontese, e nella puntata del 22 maggio ha intervistato la Bonino e non Pannella; se poi hai difficoltà a distinguere tra Pannella e Bonino, posso darti ripetizioni private qui in casa su come si distingue un radicale uomo da un radicale donna...
STA JE TO VARICELA
Con le lingue straniere purtroppo ho qualche difficoltà. Ma qualche problema ce l'ha anche Google se t'ha indirizzato da 'ste parti.
racconti erotici il padrone depravato chiava le mogli dei dipendenti
Esattamente come sopra.
come conquistare un ragazzo sagittario
Carissimo/a, ci sarebbe da scriverne pagine e pagine. Ma se mi fornisci qualche dato in più, posso dedicarti il primo post di una nuova rubrica della Posta del Cuore.
carmen consoli un sorriso in più
UN SORSO IN PIÙ, blasfemo! Pentiti, pentiti di quest'immondo peccato!!
tecniche di demotivazione
Ero più preparato sulle tecniche motivazionali, ma se vuoi demotivare qualcuno credo che basti fargli scorrere poche pagina di un qualsiasi quotidiano.
isabella ragonese scopa in auto
Ehm sì, questa la so: c'è una scena in Tutta la vita davanti di Virzì in cui la Ragonese fa sesso in auto con (mi pare) Elio Germano. Però non si vede niente, perciò, per una pippa, ti consiglio la scena di nudo di Micaela Ramazzotti.
sagittario donna se lasciata cosa fa
Somatizza, ma alla fine si rassegna, come tutti...
conquistare un ragazzo sagittario
Qualche punto più su ho già scritto a riguardo. (Certo che consultare Google come fosse l'astrologa Sirio, non è sano...)
sagittario segno più infedele
Infedele sarà tuo nonno...
hai mangiato
Sì, mamma (?)...
ho lavorato nella chat di mediavideo
Allora ti ho senz'altro conosciuto. Chi sei, Faber? Elianto? [Questa la capisco solo io, temo...]

domenica 24 maggio 2009

Basta

Ricordate quell'episodio de I Robinson in cui la piccola Rudy leggeva alla famiglia riunita una fiaba che aveva scritto sul suo quadernone?
Ricordate? La protagonista del racconto era una bambina che passava il tempo a raccogliere fiori e a giocare con gli amici in un magico regno fatto di nuvole e sagome di cartongesso... finché streghe e cavalieri neri del regno accanto, invidiosi della loro felicità e della bellezza, non decidevano di occupare il regno, far prigionieri tutte le brave persone che ci abitavano e rendere grigio e triste anche il mondo di fiaba.
E quando tutto precipitava, quando i cattivi sembravano averla vinta e per i buoni (che non avevano la minima idea di come fronteggiare la cattiveria dato che non faceva parte della loro natura) sembrava non esserci più via d'uscita, la bambina gridava "Basta!".
E Rudy chiudeva il suo quaderno.
E tutti restavano lì, perplessi. "E poi, cos'è successo...?"
"E poi, basta: è finita." "Come finita...?" "Finita: la bambina ha detto basta! e tutti hanno smesso..."
...
Avevo sempre pensato che fosse uno degli episodi più cretini della serie. Ed invece no.
Perché ci vuole tutta la magia e l'innocenza di un bambino per capire che a volte bisogna solo dire basta.
Basta.
Basta con l'arroganza di chi crede di avere la libertà di dire tutto quello che pensa, ma non il dovere di ascoltare le idee degli altri. L'arroganza e la cialtroneria di essere gratuitamente sboccato e volgare, l'arroganza di credersi l'espressione suprema della verità. L'arroganza di spacciarsi per il leader della democrazia in una democrazia in cui chi non è d'accordo con il leader è un imbecille.
Basta con questa democrazia di facciata, dove un tiranno sporco ed ottuso, privo di moralità e di rispetto per l'onestà, fa il bello ed il cattivo tempo, acclamato da una plebaglia di politici che gli riconosco la corona al solo scopo di potersi a loro volta proclamare vincenti, negando la verità del loro essere solo un branco di pecore che si sono travestite da lupi, ma restano pecore sotto un vello rubato.
Basta. Non si può.
Non si può essere il Primo Ministro di un Paese e mentire sulle proprie frequentazioni private per una questione di facciata; non ci si può fare i propri porci comodi ed invocare la privacy da quegli stessi mezzi di comunicazione (di proprietà del porco in questione) che ci hanno raccontato vita morte e miracoli di Elisabetta Canalis. Se ti piace circondarti di ragazzine, fallo. Ma dillo, mostrati per il porco bavoso che sei. Ammettilo. Ché tanto questo è un paese di porchi bavosi, non perdi alle elezioni per quello.
Ma non si deve accettare di vivere in un Paese in cui i politici non fanno i politici e nemmeno i giornalisti fanno i giornalisti. Possibile che solo La Repubblica cerchi di portare a compimento il proprio compito di raccontare la verità, mentre tutte le altre testate (stampa e tivù) tacciono omertosamente...?
Voglio tornare bambino, riprendere a credere alle favole.
Voglio un mondo da favola. Dove l'onestà è un valore e non una zavorra.
Basta con questo porcaio. Rivoglio la magia del Basta.

sabato 23 maggio 2009

RESTA GIÙ!!

Qualche giorno fa, al programma Victor Victoria che Victoria Cabello conduce su La7, è stata ospite la divina Ambra...



Devo ricominciare a guardare un po' di più la televisione, e soprattutto seguire di più La7, perché continuo a perdermi il meglio.
Può sembrare uno sketch di cattivo gusto (perché comunque di finzione si tratta), ma c'è tutta una dietrologia e la lite ha il suo perché. Non si tratta infatti solo di un omaggio/presa in giro della tv trash che ama proporre botte, urla e tirate di capelli (dalle varie ospitate di Vittorio Sgarbi ai tranquilli pomeriggi di Uomini & Donne). Alla base ci sono probabilmente anche le voci, messe in giro da carta stampata e blogger, di una certa rivalità tra le due ragazze birichine; voci che hanno cominciato a circolare quando entrambe si sono ritrovate a lavorare per lo stesso canale, prima MTv poi appunto La7, in generi televisivi e stili di conduzione piuttosto simili.
Ambra e Victoria hanno risposto con questo pezzo surreale. Per chi avesse qualche dubbio sulla finzione di tanta violenza (ed avesse una mezz'oretta libera ed avesse piacere di seguire la reale intervista), segnalo la prosecuzione della serata direttamente dal sito de La7 (i commenti post-lite, l'intervista su scarpe e fobie, l'intervento di Geppi Cucciari, la dark-room...)

venerdì 22 maggio 2009

La Grande Sorella

L'onorevole con la maschera di plastica peggio riuscita (e passi per quella boccaccia da professionista del sesso da marciapiede cui ormai non si può porre rimedio con un po' di trucco, ma almeno pettinarsi prima di posare per una foto ufficiale...) sarà prossimamente insignita di ben due premi all'edizione italiana del Big Brother Award, manifestazione che, su diretta segnalazione degli internauti, premia chi si è particolarmente distinto nel minacciare i diritti di chi naviga in Internet.
La sorella più antipatica dell'antipatica Milly è infatti la prima firmataria di una proposta di legge che prevede la schedatura di chiunque si colleghi alla Rete in Italia, impedendo l'anonimato, con lo scopo dichiarato di combattere l'adescamento dei minori da parte di pedofili. Nobile scopo, peccato solo che la proposta di legge nella sua stesura sembra poi scordarsene, per preoccuparsi più che altro della pirateria online.
A furia di cadere dal toro meccanico di Buona Domenica, qualcosa in quella testolina ricoperta di folto pelo biondo deve essersi inceppato. Tanto che la Carlucci ne combina una più di Bertoldo: leggasi a riguardo la pagina a lei dedicata su Wikipedia, che evidentemente non è stata compilata da un suo fan sfegatato.
A margine, come si legge nell'articolo di Repubblica, fonte della notizia, segnalo che l'entità più premiata ai Big Brother Award quest'anno è Facebook. Guardatevi le spalle, voi iscritti!

giovedì 21 maggio 2009

Due pesi, anzi uno solo

Riprendo questa vignetta del bravo e pungente Mauro Biani.
E non devo aggiungere altro...

martedì 19 maggio 2009

Scommettiamo che... #2

...passeranno almeno sei mesi prima che io riesca a capire cosa cavolo ho toccato nelle impostazioni del blog che non mi permette più di giustificare i post...(!?) Anzi: scommettiamo che i miei post torneranno a giustificarsi senza che io tocchi consapevolmente niente.
Appunto...

Scommettiamo che...

...a nessuno di voi è ancora capitato di vedere rientrare in ufficio, dopo una "pausa caffé" di venti minuti, un collega cui svolazza fuori dalla cinta dei pantaloni una coda di bianca carta igienica, lunga tre strappi. E che non è toccato a voi prenderlo per un braccio e portarlo discretamente in un angolo per sussurrargli in un orecchio: "Hai qualcosa che ti penzola fuori dalle brache", mentre la vostra vocina interiore aggiungeva: "E purtroppo non si tratta del tuo lucertolone..." (?)

sabato 16 maggio 2009

Claudio Baglioni - ACQUA DALLA LUNA

(testo e musica di Claudio Baglioni)

Volevo essere un grande mago
Incantare le ragazze ed i serpenti
Mangiare fuoco come un giovane drago
Dar meraviglia agli occhi dei presenti
Avvitarne il collo e togliere il respiro
Tuffatore in alto o trovatore perso
Far su una corda salti da capogiro
Passare muri e tenebre attraverso
Come un cammello entrare nella cruna
Librarmi equilibrista squilibrato
Uno che sa stralunare la luna
Polsi di pietra e cuore alato

E stupire tutti quelli
Che non sanno la fortuna
E non hanno mai una festa
I tristi e i picchiatelli
Io lasciavo a casa un figlio
Gli occhi dietro la finestra
Un saluto nel berretto
E non ne uscì un coniglio

Accorrete pubblico
Gente, grandi e piccoli
Al suo numero magico
Vedrete mille e più incantesimi
Piano, non spingetevi
Costa pochi centesimi

Volevo diventare un pifferaio
Stregare il mondo ed ogni sua creatura
Crescere spighe di grano a gennaio
Sfidar la morte senza aver paura
E mettere la testa in bocche di leoni
Un domatore ritto, un cantastorie muto
Far apparire colombi e visioni
L’uomo invisibile, l’uomo forzuto
Lanciar coltelli e sguardi come gelo
Saper andare in punta delle dita
Uno che si getta a vuoto nel telo
Nel lungo inverno della vita

E portare sopra un carro
Elemosine di cielo
Fra silenzi d’ospedale
E strappi di catarro
Io restavo zitto al fianco
Quando mamma stava male
E sembrava pulcinella
Dentro il pigiama bianco

Se sapessi un dì
Innamorarmi di quelli che non ama nessuno
Se potessi portarli lì dove il vento dorme
Se crescesse acqua dalla luna...




Nel giorno del compleanno di Claudio.

R.E.M. - I'LL TAKE THE RAIN

(testo e musica dei REM: P. Buck/M. Mills/M. Stipe)

The rain came down, the rain came down
The rain came down on me
The wind blew strong
And summer’s song fades to memory

I knew you when I loved you then
In summer's yawn, now helpless
You laid me bare and marked me there
The promises we made

I used to think, as birds take wing
They sing through life, so why can't we?
We cling to this and claim the best
If this is what you're offering
I'll take the rain, I'll take the rain

The nighttime creases
Summer schemes and stretches out to stay
The sun shines down
You came around
You loved the easy days

But now the sun
The winter's come
I wanted just to say that if I hold
I'd hoped you'd fold
And open up inside, inside of me

This winter’s song
I'll sing along
I've searched its still refrain
I'll walk alone
If given this, take wing
And celebrate the rain



martedì 12 maggio 2009

Due parole inter nos - Meglio cambiare neh!

In previsione di un piccolo traguardo ormai prossimo, nel blog trovate alcuni cambiamenti (e forse altri ne troverete, vedremo...)
Innanzitutto, il titolo: VORREI DIRE DUE PAROLE diventa DUE PAROLE IN CIRCOLO.
Questo perchè il titolo originario, individuato in un paio di minuti al momento stesso dell'apertura del blog, mi suonava da tempo un poco anonimo. Proprio qualche giorno fa, in risposta ad un commento lasciato da LVM (gratitudine eterna!), mi è venuto in mente all'improvviso quello nuovo.
Trovo che DueParoleInCircolo sia nettamente più simpatico ed originale: se non altro, interrogando Google sulla locuzione per intero, non trovo risultati. Inoltre, resta l'omaggio alla divina Carmen Consoli (Due Parole è il titolo del suo album di debutto, mentre Vorrei dire è il titolo di un bel brano il cui testo potete leggere a destra, tra le Ispirazioni). In più, il richiamo evidente è alla locuzione due parole in croce che spesso mi son sentito pronunciare addosso in riferimento alla mia stringatezza nel colloquiare, stringatezza che spesso viene a mancare quando scrivo... L'idea di sostituire croce con circolo poi (secondo il mio insindacabile giudizio) è il top: circolo rimanda immediatamente all'idea del flusso (di coscienza, in questo caso), richiama l'immagine del girotondo e dello stare in compagnia e si sposa benissimo con la parola vizioso...
Restano al momento immutate le due citazioni sotto il nuovo titolo, perché mi piace molto la contrapposizione tra parole che diventano sassi aguzzi da scagliare e parole che sono solo fumo addosso.
Vado anche ad inserire il gadget Lettori, un po' perché sono stufo che Blogger mi chieda se lo voglio aggiungere ogni volta che pubblico un nuovo post, ma soprattutto perché il Lettore n#1 s'è già iscritto (gratitudine eterna anche a Gios!): non sapevo lo potesse fare di iniziativa propria, ma a questo punto mi parrebbe assai scortese "ignorarlo"... E sarebbe molto scortese da parte di tutti gli altri lasciarlo in un angoletto tutto solo, mi raccomando...

lunedì 11 maggio 2009

Daria, mi scadi sempre più

Se il venerdì sera sono a casa, dopo le ormai (sob!) ultime iniezioni di E.R., mi piace gettare l'occhio su L'era glaciale, il programma di interviste di Daria Bignardi. Perché i personaggi antipatici generalmente mi sono simpatici, e perciò ho sempre trovato Daria, con quella sua supponenza tutta piemontese, adorabile quanto la Littizzetto e Gan...
Ma un antipatico che si fa mettere i piedi in testa non è più tanto antipatico.
Guardando la trasmissione di venerdì scorso, mi ero accorto che le interviste trasmesse erano state tre e non quattro come al solito. Ma non mi ero posto il problema, finché non ho scoperto (pochi minuti fa) la censura imposta da Antonio Marano, direttore di RaiDue in persona, ed accettata con inspiegabile rassegnazione dalla Bignardi, alla quarta intervista, quella registrata a Vauro e a Beatrice Borromeo, invitati in quanto co-autori con  Marco Travaglio di un libro sulla loro esperienza ad AnnoZero.
Di AnnoZero ho visto pochissime puntate, nonostante l'indiscutibile antipatia dello stesso Santoro, perché già sono imbufalito di mio contro Sua Silvietà e tutta la sua corte: figuriamoci quanta bile mi si travasa se poi mi metto pure a prestare il fianco a chi potrebbe aizzarmi come un cane da combattimento con le orecchie mozzate.
Per tale ragione, tutto quel che so di Beatrice Borromeo è che è nipote di MartaDaLegare Marzotto, cognata agli Agnelli ed al momento fidanzata di Pierre Casiraghi (il gossip rosa è uno dei miei pochi punti forti...).
Figuratevi il mio stupore nell'apprendere che la contessina è stata censurata perché giudicata scomoda. Nella puntata in cui Luca Zaia, Ministro leghista dell'Agricoltura, ha parlato a ruota libera in un super-mega-maxi-spot elettorale, le parole della Borromeo sono state giudicate contrarie alla par condicio (manca poco alle elezioni europee, avete presente?) in quanto non avevano contraddittorio.
Ora... (inspiro come un bufalo...) la Borromeo non è candidata alle elezioni, quindi che cazzo c'entra la par condicio...? E perché la par condicio non è stata invocata per Zaia, che invece politico è?? E perché qualche giorno prima Silvio Berlusconi, che per di più è candidato alle europee, ha parlato per due ore da Bruno Vespa senza contraddittorio ed il direttore di RaiUno non ha invocato la par condicio???
E qualcuno ancora sostiene che in Italia ed in Rai c'è libertà d'opinione...
Allego il video in cui la Borromeo, decisamente ficcante e tutt'altro che cretina da copertina, racconta l'accaduto. Qui la fonte.
ERRATA CORRIGE: Daria Bignardi non è piemontese. Ripeto, Daria Bignardi non è piemontese.
L'Autore del blog si scusa per il procurato allarme con tutti i piemontesi e con tutti coloro che abbiano in qualche modo sofferto per l'errore.

Cher-chez la femme

Perché mettersi nei panni di qualcun altro, quando si sta tanto comodi nei propri...?

Stufato

E mi sarei un po' stufato...
Stufato in primis di rientrare a casa ben oltre le sette di sera per via del lungo lavoro in trasferta che mi è stato assegnato, soprattutto in considerazione del fatto che, se restassi in sede, ora che abito a settecento metri, alle cinque e mezza potrei essere libero ed avere tutto il tempo di sbrigare le commissioni e fare i lavoretti di casa che ora invece (un po' per stanchezza, un po' troppo per pigrizia) rimando al sabato rovinandomi i weekend.
Stufato poi (e soprattutto) di guardare il telegiornale e scoprire di sera in sera che la nazione in cui vivo sprofonda sempre più verso la barbarie. Con il beneplacito della gente che ci vive. Che si erge a paladina della morale e baluardo della civiltà quando si tratta di pontificare sul rispetto della vita, in casi come quello di Eluana Englaro, e di opporsi al riconoscimento delle coppie che non si sono vincolate (o non possono vincolarsi) davanti ad un prete, ma davanti ad un barcone zeppo di gente disperata che fugge dalla guerra, dalla fame e dalla povertò, plaude l'assoluta mancanza di una coscienza, non dico cristiana, ma nemmeno umana.

mercoledì 6 maggio 2009

Problematico....? Chi!? Io?!?

Caro CollegaDellaTrasfertaDuranteCuiSiParlaPerForzaTroppo,
può anche darsi che tu abbia ragione nel dire che dovrei prendere le cose con maggior leggerezza, lasciarmi scivolare di dosso le parole superflue come biglie sul piano inclinato della mia indifferenza e demolire a colpi di sfere d'acciaio i castelli costruite sulle sabbie mobili dei meandri tortuosi della mia mente contorta e contorsionista. Può anche darsi.
Ma il problema forse sta nel fatto che sono cresciuto circondato da persone che parlavano a vanvera e parlavano e parlavano di tutto tranne che di ciò che per me era, è ancora e sempre sarà davvero importante. E forse ma forse ma sì che è per questo che soppeso ogni mia singola parola e non pretendo mai di spenderne più di due. E che alle tue do la medesima importanza che alle mie.

Love Song Parade

Renato Zero - MAGARI (R. Zero - G. Westley)

Claudio Baglioni - UN PO' DI PIÙ (C. Baglioni)


Anna Oxa - OLTRE LA MONTAGNA (A. Cogliati - F. Ciani - P. Cassano)


Mina - SENZA FIATO (A. Genovese - O. Miccike)


Mietta - FARE L'AMORE (P. Panella - Mango)

sabato 2 maggio 2009

Bugiardo e infame

"Ciarpame" disse lei. "Boccalona" le rispose lui.
Ma le veline nelle liste del PDL c'erano. Eccome.
Fossimo stati nell'Argentina di J.R. Videla, probabilmente, dopo che i loro nomi erano stati cancellati con il bianchetto dalle liste all'ultimo minuto, sarebbero state tutte quante caricate su un elicottero e, con la scusa di una bella visita notturna alla villa in Sardegna di Sua Silvietà, gettate poi nel mezzo del Mar di Sardegna, cosicché loro non avrebbero potuto far rimostranze ed il pubblico, che di veline e giovani attrice è satollo, non si sarebbe accorto della loro assenza fino alla prossima edizione di Meteore...
Ma le veline c'erano, sono state trombate (nel senso politico della parola) ed alcune se ne lamentano.
E la faccia tosta con cui Sua Silvietà ha liquidato la questione, aizzando i famelici cani che scrivono sui suoi giornali contro la sua stessa Signora, meriterebbe secchiate e secchiate di sputi...
Mi si può dire: perché t'incazzi tanto per una questione tanto marginale...?
Rispondo: se uno mente di fronte alla propria moglie, negando l'evidenza davanti a chi sa bene la verità, tutta la verità, vi immaginate con quanta facilità gli riesce di mentire al suo popolo indottrinato...? e se quell'infame mente senza pudore su una questione tanto marginale come la presenza/assenza di belle ragazze sulle liste per le elezioni europee, che altro ha nascosto a colpi di bianchetto...!?

Aggiornamento del 3 maggio:
Veronica ha confermato che intende chiedere il divorzio. Come non capirla?
Veronica, mi ascolti: NON SE LA PRENDA, GLI PRENDA TUTTO!!!

venerdì 1 maggio 2009

Preciso preciso

 

Come ogni bravo assassino sono tornato sul luogo del delitto e, seguendo gli inviti rivoltimi nei commenti al post precedente, ho caricato nel software una foto diversa per assicurarmi che le somiglianze venissero confermate almeno in parte (almeno quella con Drew Fuller, giusto per...). Potete stabilire da soli che conferme non ne sono affatto arrivate.
In effetti, analizzando le istantanee che ho caricato nei due diversi momenti, la postura ha un peso rilevante negli abbinamenti: alzare il mento e aprire le labbra mi ha fatto assomigliare a Bono e a Pavarotti. Il velo scuro della barba non fatta può spiegare la comparsa dei personaggi baffuti; solo una diversa sorgente di luce può giustificare la presenza di personaggi di colore.
Però guardando e scrutando, in qualcosa mi riconosco: da una parte, il sorriso di Will Smith, timido e coronato di barba, assomiglia al sorriso che ho abbozzato in questa seconda istantanea; dall'altra, la strana smorfia di Alban Berg, con quel taglio arcuato in giù della bocca, ricorda da vicino l'espressione dolente che ho ereditato da mamma...