venerdì 29 maggio 2009

Il salto dello squalo


Se per caso avete visto gli ultimi episodi di CSI ieri sera, magari non vi è sfuggita l'espressione salto dello squalo usata da un poliziotto nella puntata in cui la scena del crimine era il set di una sit-com.
Jumping the shark (tradotto letteralmente in salto dello squalo) è un'espressione usata per indicare il momento esatto in cui una serie televisiva di culto all'apice del suo successo comincia a perdere di credibilità e scendere la china degli ascolti; momento che spesso coincide con un evento inverosimile o poco credibile, con l'uscita di scena di uno dei protagonisti o con un cambio radicale nella trama.
Ne scrivo perché giusto qualche mese fa avevo pensato di dedicare un post a quest'espressione, rinunciandovi poi perché mi sembrava più un esercizio di stile che un argomento da blog. Ma dato che ieri sera la frase mi è stata sbattuta in faccia così a tradimento, perché non dedicarci due parole...?
Il primo personaggio televisivo a fare il salto dello squalo fu Fonzie, il bulletto dal cuore d'oro di Happy Days. In un episodio speciale girato sulle spiagge assolate della California (ricorderete che la serie era abitualmente ambientata nella fredda Milwaukee, sui Grandi Laghi, negli anni Cinquanta), il mitico Arthur Fonzarelli, senza rinunciare alla sua giacca di pelle, indossa un paio di sci d'acqua e letteralmente si esibisce in un salto acrobatico oltre la pinna di uno squalo. Ed è proprio da questa scena che l'espressione ha origine, anche se venne coniata e trovò fortuna tra gli appassionati di telefilm molto più tardi (vedere Wikipedia).
Nella puntata di CSI di cui sopra, l'espressione viene utilizzata per spiegare al coriaceo Grissom come mai un'attrice sia morta sul set mentre guidava una rossa fuoriserie, mentre il personaggio da lei interpretato era quello di una comunissima massaia. La sit-com fittizia è intitolata Annabelle!, e l'Annabelle del titolo ha fatto il salto dello squalo vincendo milioni alla lotteria. Guarda caso, la stessa cosa è accaduta in Roseanne!, la serie comica con protagonista Roseanne Barr ed importata in Italia con il titolo Pappa & Ciccia: durante l'ultima stagione, la disperata proletaria sbanca la lotteria ed il telefilm, agli sgoccioli, prende una piega altamente surreale. CSI quindi cita esplicitamente Pappa & Ciccia.
In anni ed anni di telefilm e di sceneggiature, maggiore è stato il successo riscosso dagli show, più evidente è stato il momento del salto dello squalo.
Prendiamo ad esempio due serial cult degli anni Ottanta: Dallas e Dynasty.
Nel 1985, dopo sette stagioni di ascolti da record, uno dei protagonisti di Dallas, Patrick Duffy, alias Bobby Ewing, il fratello buono del cattivo JR, decide di lasciare la serie per dare una svolta alla carriera. Non potendo affidare un ruolo tanto importante ad un nuovo attore, gli sceneggiatori uccidono Bobby, facendolo travolgere da un'auto guidata da una ex folle di gelosia. Ma la carriera di Duffy lontano da Dallas non decolla e dopo appena dodici mesi l'attore chiede di riprendere il proprio ruolo. E gli sceneggiatori che fanno? Ingolositi dalla prospettiva di riavere nel cast una delle colonne portanti dello show, ne riesumano il cadavere facendolo ricomparire nel box di una doccia e pretendono che il pubblico accetti l'idea che l'episodio della morte di Bobby, l'intera successiva stagione ed il grande botto finale siano stati solo un lungo incubo di Pam, la ex-vedova-ex-moglie dello Ewing. Grande trovata: quando provo a dipanare i conseguenti dubbi a mia madre (all'epoca ho all'incirca dieci anni e lei è una fan della prima ora), lei abbandona la stanza della tivù al grido "Allora è pura fantascienza" e rifiuta di vedere altro. E così fecero in molti, pare, tanto che lo show, pur sopravvivendo altre cinque stagioni, vide gli ascolti crollare via via fino alla cancellazione.
Anche Dynasty, la serie che per anni s'è litigata con Dallas le preferenze delle casalinghe di mezzo mondo, fa il suo bel salto all'incirca nello stesso periodo. I finali di stagione di questo genere seriale venivano studiati per lasciare il pubblico con il fiato sospeso fino al ritorno in onda (il termine inglese è cliffhanger): gli sceneggiatori della quinta stagione, a tale scopo, s'inventano un fastosissimo matrimonio tra una delle giovani Carrington ed il Principe di Moldavia; nozze che però vengono interrotte da un attentato in cui si fa, a dir poco, spreco di mitragliatrici. Tutti i personaggi della saga giacciono a terra privi di sensi, immobili, con la marcia nuziale trasformatasi in un lugubre scampanare a festa, ed il pubblico attende di conoscere le sorti dei Carrington. Ma quando lo show riprende la stagione successiva, l'equipe degli sceneggiatori è completamente cambiata e nessuno dei novizi vuole sobbarcarsi il rischio di eliminare uno dei beniamini del pubblico: chili e chili di piombo e nemmeno una goccia di sangue, ed è così che i fan cambiano canale...

1 commento:

Gios ha detto...

Wow, ammiro estasiato la tua vastissima cultura televisiva!!! E grazie mille per avermi edotto!