giovedì 31 dicembre 2009

mercoledì 30 dicembre 2009

Carissimissimo Babbino Natale...

...credimi, ho apprezzato tantissimo i tuoi sforzi per farmi ricevere già ieri il regalo che ti avevo chiesto di farmi avere con comodo nel nuovo anno.
Non avevo l'ardire di sperare che arrivasse tanto in fretta, tanto che non credevo proprio ai miei occhi quando ieri sul far del buio, interrompendo una proiezione riservata di All about Eve, il campanello della porta ha suonato ed io, aprendo, mi son ritrovato sul pianerottolo uno splendido esemplare di maschio con accento e sembianze scandinave, accompagnato da un ancor più apprezzabile esempio di manzo latino dal conturbante sorriso e dalla carnagione olivastra, entrambi confezionati in giacca, cravatta e soprabito come nella miglior tradizione della Menatplay e, secondo quanto da loro stessi pronunciato, pronti ad illustrarmi congiuntamente la via per la felicità e l'estasi.
Purtroppo, solo quando hanno cominciato a parlare di Geova e del suo immenso amore, piuttosto che iniziare a spogliarsi al ritmo di Womanizer, ho capito, Babbino carissimo, che avevi frainteso l'inciso inculata epocale...

giovedì 24 dicembre 2009

Auguri Professore... [Carmen Consoli - MODERATO IN RE MINORE]



Vigilia di Natale, un giorno come gli altri
Una tazza di latte caldo e nessun regalo da scartare
Auguri Professore, Felice Anno Nuovo
D’un tratto un indecifrabile imbarazzo colmava i suoi occhi

Vigilia di Natale, i cori polifonici
Trainati dal vento, Sii laudato o mio Signore
Gli addobbi per le strade, presepi viventi
D’un tratto un senso di sconforto misto a frustrazione colmava i suoi occhi

Ed avrebbe voluto trovare al suo fianco
Una compagna premurosa ed amabile
Ed avrebbe voluto sentire il calore
Di un altro corpo sotto le coperte

Vigilia di Natale, un albero spoglio
Uno sguardo fugace a vecchi testi di filosofia
Auguri Professore, Felice Anno Nuovo
D’un tratto uno spietato senso d’insoddisfazione colmava i suoi occhi

lunedì 21 dicembre 2009

...galleggiano...

Ha scritto sulla sua bacheca di Facebook di provare fastidio ogniqualvolta si ritrova la homepage invasa di messaggi da Farmville... Beh, essendo il lord che è sempre stato, non si è espresso esattamente in questi termini.
Conoscendolo come lo conosco, immaginavo già da un po' che la faccenda lo infastidisse, ma confesso di essere stato toccato da un minimo di stizza nel leggerlo. Però è durata un attimo.
Potrei fargli presente che è possibile nascondere automaticamente tutto quanto provenga da Farmville, così come l'avevo impostato io prima di farmi risucchiare nel vortice della vita contadina. Oppure fargli presente che, se a dargli fastidio sono le persone piuttosto che i messaggi, può sempre cancellare le amicizie...
Ma so perfettamente che la cosa che più gli farà bruciare il fondoschiena sarà l'essere completamente ignorato. Questa volta e le prossime. Onde ragion per cui...
Parafrasando Stephen King: qualche volta fare lo stronzo è la sola cosa che resta a un ex. Anche sotto Natale.

domenica 20 dicembre 2009

Carmen Consoli - NON VOLERMI MALE

Uno dei motivi fondamentali per cui amo la Consoli è che negli ultimi tredici anni ha scritto una canzone praticamente per ogni mio stato d'animo.
Stasera posto questa canzone ed ho già detto tutto.



Troppo stanca per pensare
Forse ero al punto di capirci qualcosa
Non so più parlare
Forse è perché non ho niente da dire
Non volermi male…

Quante cose per le mani
In questo inspiegabile groviglio d'intenti
Reggo con fatica
Le orrende e infondate accuse di ieri
Non volermi male…

Certe volte l'importante è vedersi più belli
Quanto basta per sentire che il mondo è vicino
E non è perfetto

Ammaliante percezione
La notte conserva preziosi consigli
Non so più domare
Gli istinti repressi da logiche incerte
Non volermi male…

giovedì 17 dicembre 2009

E non mi spezzi...

I latini dicevano nomen omen (letteralmente il nome è un presagio), come a dire che nel significato del nostro nome potrebbe racchiudersi il nostro destino.
E quando l'etimologia del nome non ci aiuta, talvolta può essere illuminante un anagramma...

lunedì 14 dicembre 2009

Cara Santa Lucia...

...quando, in un inciso della letterina con la lista dei regali, ti ho chiesto se per sbaglio potevi fargli cascare addosso il Duomo, non intendevo esattamente in quel modo...

P.S.: Sinceramente no, non ne godo ma non riesco nemmeno a provare compassione nella benché minima misura per questo nostro Premier insanguinato. Il primo e maggiore responsabile di questo dilagante clima d'odio, è lui, che chiama coglione chi non vota per lui, urla comunisti! nelle piazze come fosse davvero un insulto a chi osa fischiarlo, regala scranni a pompinare senza cervello, ha dato uno spettacolo vomitevole di sé durante gli ultimi giorni di Eluana e mette costantemente i propri privatissimi interessi davanti agli interessi della Nazione.
Che in quel letto d'ospedale trovi finalmente il tempo per farsi un gran bell'esame di coscienza.

giovedì 10 dicembre 2009

Carmen Consoli - L'uomo meschino

Carmen Consoli & Marina Rei - I miei complimenti

Post-it


Il giorno del mio compleanno, la scorsa settimana, sono arrivato in ufficio con qualche minuto di ritardo ed ho trovato un Buon Compleanno scritto sul primo foglio di un blocchetto di post-it che tengo tra il monitor ed il telefono, per gli appunti e gli scarabocchi. Un pensiero carino, gentile, ma senza firma. E pur indagando sommariamente, non sono riuscito a scoprire chi l'abbia lasciato. Non ho mai fatto del mio compleanno una questione di stato in ufficio, per cui mi è parso strano.
Ma me ne ero già scordato, sennonché stamattina, al rientro dopo il ponte, sullo stesso blocchetto ho trovato quattro cifre. Ho presunto fosse un numero di telefono di un nostro interno aziendale, ho consultato l'agenda telefonica interna e mi è apparso un nome che non avevo mai sentito neppure pronunciare. Ancora ho chiesto in giro se qualcuno avesse lasciato un messaggio, se dovessi richiamare qualcuno. ItalianColin, con cui condivido il telefono e che poteva essere in cima alla lista dei sospetti, mi ha risposto che non si ricorda di aver appuntato il numero (Non mi ricordo? Che vuol dire, non mi ricordo? O l'hai scritto o non l'hai scritto, non puoi non ricordarti...). Fatto sta che la grafia sembrerebbe la stessa del Buon Compleanno...
Ovviamente non ho chiamato. E non chiamerò. Mi piace gingillarmi con la folle idea di avere un ammiratore segreto. Così, per gioco. Per sorridere un po'. Per custodire e salvaguardare uno sghiribizzo romantico.
Perché da quando ho chiuso quell'altra cosa, mi è rimasta incrostata addosso quella strana sensazione di aver perso qualcosa. O di aver perso, punto.

martedì 8 dicembre 2009

Il Borgheziedgar

Stamattina mi sono svegliato con un polso indolenzito, come se avessi tirato pugni, ed una sensazione di pressione sopra il naso, come se un pugno l'avessi preso...
Sta' a vedere che in mezzo alle mie personalità multiple ce n'è anche una che agisce a mia insaputa e di notte spazza le strade e legna froci, negri e puttane.
Se l'avvistate, sparatelo.

venerdì 4 dicembre 2009

Pessimismo e fastidio - Parte II: Ritorno a Tara

Faccio parte di quella folta schiera di perdenti che hanno la cattiva abitudine di proiettare sugli altri il proprio malessere. Come qualcuno di buon senso e spirito pratico mi ha ricordato.
Non che non lo sapessi di mio. Ricordo almeno un paio di occasioni in cui ebbi occasione di dire al mio interlocutore la medesima frase: "Le persone che si annoiano sono le più noiose"... e ne sono tuttora convinto.
Anche per questo, caro S., ora io e te dobbiamo affrontare la verità ancora una volta, ma una volta per tutte. Perché un altro compleanno è passato, un altro anno sta giungendo agli sgoccioli, ed è il caso di gettare via la zavorra che non vogliamo continuare a portarci appresso. Pazienza se ad alcuni cascheranno le balle per terra nel leggere questo post; pazienza se altri grideranno affranti "NO! Ancora pippe mentali NO!"; pazienza se altri ancora prenderanno l'amara decisione di non rifarsi vivi nemmeno per gli auguri di Natale...
La verità nuda e cruda è che la settimana appena trascorsa per me e per te, mio caro S., è stata particolarmente difficile da gestire a livello emotivo.
Perché ci siamo ritrovati a prendere coscienza di una verità spiacevole, che in fondo conoscevamo ma da cui fuggivamo ancora: che l'uomo che abbiamo amato per tre anni e che per i seguenti quattro abbiamo tenuto in considerazione comunque come un punto di riferimento (anche se sempre più lontano, come un faro che si allontanava sempre più nel buio della notte mentre noi eravamo in balìa delle maree...) è semplicemente un uomo di merda. O, in alternativa, una merda d'uomo.
Ma sappiamo tutti e due, io e S., che non è questo ormai acclarato dato di fatto a farci stare male. Quel che ci tormenta è il pensiero di quei tre + quattro anni persi e che non ci verranno mai più dati indietro. Il pensiero di tutto quell'amore sincero, ingenuo, incondizionato, che abbiamo dato e che non ci verrà mai più restituito e che non saremo più in grado di dare a qualcun altro perché, per via della sofferenza per quel che abbiamo vissuto, non riusciremo più mai a fidarci di un nuovo amore come facemmo allora.
Quel che ci tormenta è il dover ammettere di essere stati sciocchi. E ciechi e sordi e muti. Perché quando siamo stati il suo grande amore, ci siamo più che accontentati del ruolo di zerbino, di spalla comica, di punchingball e di scaldaletto. E quando non eravamo più il suo grande amore, pur di non restare soli, ci siamo umiliati in silenzio e calati nella parte dell'ex cornuto, dell'ex mazziato, dell'ex di troppo, e poi ancora dell'amico disinteressato, dello chauffeur, della crocerossina.
D'accordo, ce la siamo cercata. Perché speravamo in un grazie pur sapendo che non l'avremmo ottenuto mai. Perché abbiamo sempre ambito a farci ammirare come il bravo ragazzo altruista e generoso. E perché speravamo comunque di avere lui nella nostra vita e non volevamo perderlo di vista. Perché affrontare di nuovo il mondo completamente soli, dopo averlo percorso a lungo in due, ci appariva inconcepibile.
Perché di fondo siamo deboli. Tanto deboli da non nutrire neppure l'illusione di poter giurare sulla terra rossa di Tara che mai più in vita nostra ci lasceremo sopraffare.
Ma anche senza giuramento, anche senza fanfare, questo sarà da ora in poi il nostro nuovo obiettivo: volerci bene più di quanto altri abbiano dimostrato di volercene.
Per adesso. Poi, un giorno a venire (forse), impareremo anche una lezione da tutto questo: magari, che amare qualcuno a prescindere da quanto merde sono, non è la sconfitta peggiore.

giovedì 3 dicembre 2009

Pessimismo e fastidio

Da ragazzo ero solito appartarmi dal mondo, stare in esclusiva compagnia di me stesso, perché mi sentivo a disagio in mezzo agli altri, inadeguato e tragicamente diverso. Ero un ragazzetto cupo, che sognava di riscattarsi e di potersi un giorno mischiare ai propri simili.
Ora che conduco una vita di relazione (quasi) normale, che ho acquisito la consapevolezza di valere come persona tanto quanto la maggior parte delle altre persone e che essere diversi ed individualmente speciali è in realtà la vera normalità, mi convinco ogni giorno di più che sarei davvero più felice su un'isola deserta (purché provvisto di connessione internet): questi miei simili di cui mi sono circondato, quando non mi deludono, mi annoiano a morte...