Apprendo dal giornale di stamattina che Sabrina Ferilli ha vinto il Nastro d'Argento come miglior attrice non protagonista (lo stesso premio che Ambra ha vinto lo scorso anno per Saturno contro, detto per inciso) per il suo ruolo in Tutta la vita davanti di Virzì.
Bel film. Se non sbaglio, è stato l'ultimo film che ho visto con Maya ed il suo amico GianniDepp: Maya adora Sabrina e ha insistito tanto; io e GianniDepp le abbiamo concesso una seconda opportunità dopo che, per l'adorazione che nutre per Raoul Bova, ci aveva trascinati alla proiezione di Scusa ma ti chiamo Amore, in una sala gremita di U25 che sospiravano in massa ad ogni primo piano del protagonista.
Devo dire che il film di Virzì m'è molto piaciuto. La mia esperienza personale nel mondo del precariato è stata breve, distante anni-luce dalla vicenda raccontata nel film; perciò il mio giudizio sul film è scevro da coinvolgimenti emotivi.
M'è molto piaciuto lo svolgersi della trama, m'è piaciuta l'interazione tra i personaggi, soprattutto quelli femminili. Ho trovato incantevole la protagonista, la giovane Isabella Ragonese, con quel sorriso dolce ma dolente, che l'accompagna dalla prima all'ultima scena: in una tragicommedia tanto surreale, quell'espressione rassegnata mi è parsa la nota più realistica, caratteristica di una ragazza che sa di avere in mano tutte le armi per realizzarsi nella vita, ma dalla vita non ottiene alcuna possibilità concreta di realizzazione.
E mi è molto piaciuta anche la Sabrina, che, per entrare nei vestiti di un'inverosimile ma credibilissima dark lady, mi pare si sia messa a dieta ferrea, come risulta ancor più evidente dalla foto del cast. La solare e giunonica Ferilli delle fiction Tv è stata brava a trasformarsi in una donna inquietante e nevrotica, che dovrebbe suscitare orrore ed invece muove ad umana compassione.
Menzione d'onore andrebbe fatta anche alla sua costumista. Ed un premio andrebbe anche alla "scostumista" della Ramazzotti: la sua scena di nudo è quasi poetica.
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