9.01 – Edgar s'accosta al vetro di uno dei due sportelli dell’Ufficio Anagrafico sotto casa.
Edgar: “Buongiorno. Avrei bisogno di un certificato di residenza…”
Cartapecora: “Perché…?”
EdgarVirtuale (conosciuto anche come TheCannibal): “Ho completato la collezione delle figurine dei Calciatori della Panini, pensavo di cominciare a collezionare carta straccia…”
Edgar: “Me l’hanno richiesta in azienda, credo per il calcolo delle addizionali in busta paga… Avendo da poco cambiato residenza…”
Cartapecora (dopo uno sbuffo): “Mi dà un documento…?”
Edgar: “Le do la patente, dove c’è già il tagliandino con il nuovo indirizzo…?”
Cartapecora sbuffa, prende la patente, chiede conferma della data di nascita [il che mi fa riflettere che devo davvero dimostrare un’età molto diversa da quella anagrafica, ma in quel momento evito di distrarmi e deprimermi…] e dalla bocca della stampante esce il mio certificato.
Cartapecora mi porge il foglio e subito lo ritrae guardinga: “26 centesimi.”
Edgar guarda nel portamonete che contiene solo monetine da 1 e 2 cent ed un gettone dell’autolavaggio e comincia a sudare: “Avrebbe il resto di 50 euro…?”
Cartapecora s’alza in piedi in tutto il suo metro e cinquanta di donna: “Ah no. Proprio no. Con tutta la buona volontà di questo mondo non le posso proprio dare il resto. Non ce l’ho. Vada a farseli cambiare. Qua sotto c’è una tabaccheria, c’è un bar. Arrivederci.” Mi rende la patente, poi si rivolge alla collega dello sportello accanto: “Son già le 9.05. Ce lo prendiamo questo caffè…?”
Intervallo.
Edgar: “Buongiorno. Avrei bisogno di un certificato di residenza…”
Cartapecora: “Perché…?”
EdgarVirtuale (conosciuto anche come TheCannibal): “Ho completato la collezione delle figurine dei Calciatori della Panini, pensavo di cominciare a collezionare carta straccia…”
Edgar: “Me l’hanno richiesta in azienda, credo per il calcolo delle addizionali in busta paga… Avendo da poco cambiato residenza…”
Cartapecora (dopo uno sbuffo): “Mi dà un documento…?”
Edgar: “Le do la patente, dove c’è già il tagliandino con il nuovo indirizzo…?”
Cartapecora sbuffa, prende la patente, chiede conferma della data di nascita [il che mi fa riflettere che devo davvero dimostrare un’età molto diversa da quella anagrafica, ma in quel momento evito di distrarmi e deprimermi…] e dalla bocca della stampante esce il mio certificato.
Cartapecora mi porge il foglio e subito lo ritrae guardinga: “26 centesimi.”
Edgar guarda nel portamonete che contiene solo monetine da 1 e 2 cent ed un gettone dell’autolavaggio e comincia a sudare: “Avrebbe il resto di 50 euro…?”
Cartapecora s’alza in piedi in tutto il suo metro e cinquanta di donna: “Ah no. Proprio no. Con tutta la buona volontà di questo mondo non le posso proprio dare il resto. Non ce l’ho. Vada a farseli cambiare. Qua sotto c’è una tabaccheria, c’è un bar. Arrivederci.” Mi rende la patente, poi si rivolge alla collega dello sportello accanto: “Son già le 9.05. Ce lo prendiamo questo caffè…?”
Intervallo.
Edgar scende all’edicola e fa in modo di ottenere nel resto una moneta da 20 cent.
Secondo tempo.
Secondo tempo.
Edgar: “Eccomi qui…”
Cartapecora mi squadra, sbuffa, posa il caffè e mi riporge il foglio.
Edgar (che evidentemente soffre di un disturbo della memoria a breve termine): “Aveva detto 25 centesimi…?” e depone le monete già contate sul piano dello sportello.
Cartapecora esita, sta per riagguantare il pezzo di carta: “Beh veramente… (sbuffa e fa spallucce) Facciamo che va bene così…”
Edgar: “No no… quanto aveva detto…?” e riprende in mano il portamonete.
Cartapecora: “Beh veramente… (sbuffa, bofonchia) Sarebbero 26 centesimi, ma va bene così…”
Edgar: “Ce l’ho, ce l’ho… Eccolo qui.”
Cartapecora: (sbuffa, bofonchia) “Va bene così, lasci stare, siamo a posto così. In Italia c’è la crisi…”
EdgarVirtuale: “Vero. Se risparmiassimo lasciando a casa un po’ di dipendenti pubblici superflui e cafoni…?”
Edgar: “Tenga. Arrivederci [anche no…]”
Epilogo.
Cartapecora mi squadra, sbuffa, posa il caffè e mi riporge il foglio.
Edgar (che evidentemente soffre di un disturbo della memoria a breve termine): “Aveva detto 25 centesimi…?” e depone le monete già contate sul piano dello sportello.
Cartapecora esita, sta per riagguantare il pezzo di carta: “Beh veramente… (sbuffa e fa spallucce) Facciamo che va bene così…”
Edgar: “No no… quanto aveva detto…?” e riprende in mano il portamonete.
Cartapecora: “Beh veramente… (sbuffa, bofonchia) Sarebbero 26 centesimi, ma va bene così…”
Edgar: “Ce l’ho, ce l’ho… Eccolo qui.”
Cartapecora: (sbuffa, bofonchia) “Va bene così, lasci stare, siamo a posto così. In Italia c’è la crisi…”
EdgarVirtuale: “Vero. Se risparmiassimo lasciando a casa un po’ di dipendenti pubblici superflui e cafoni…?”
Edgar: “Tenga. Arrivederci [anche no…]”
Epilogo.
Edgar è già in macchina e dà un occhio al certificato, che recita solamente: “Edgar è residente QUI”. Non c’è nemmeno la data del cambio di residenza, che era l’unica informazione che in ditta gli avevano richiesto.
2 commenti:
scusa ma fai Fantozzi di cognome?? ehehehe
Di cognome faccio 77hvr... Ho il dubbio che sia per qsto che ho sempre problemi con i certificati. Pensavo di fare domanda per cambiarlo in hvr77, giusto perché sarebbe +facile trovarlo negli elenchi alfabetici...
(teribbbile... me lo scrivo da solo)
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