giovedì 8 gennaio 2009

Cat-tivo

Ho sentito dire in giro che noi gay andiamo pazzi per i gatti. Strano... data la nostra naturale riluttanza ad aver a che fare con una micia...
Eppure, dando un rapida occhiata alle immagini caricate nel test del precedente post e confrontandole con le analoghe nei post di Byb, Gan ed Asa_Ashel (tanto per fare i nomi dei blogger che seguo, e sperando non si offendano per la citazione e l'accostamento), salta subito agli occhi che l'animale preferito è proprio il gatto, in tutte le sue più diverse declinazioni: dal gatto nero al gatto di razza, dal micetto al gattaccio rognoso.
Un gatto: io l'avevo da bambino. I vicini lo chiamavano Calimero perché era tutto nero, ma in verità io e LadyVina l'avevamo ufficialmente battezzato ConUnNomeDaCavallo (cosa che spiega la relativa immagine nel già citato test).
ConUnNomeDaCavallo è stato un compagno fedele ed affezionato, amato e vezzeggiato da ogni membro della tribù dei MusiLunghi tanto quanto mai nessun membro a due zampe. I vicini lo amavano un po' meno, dato che aveva la cattiva ma naturalissima abitudine di far visita a tutte le gattine, contribuendo considerevolmente all'incremento demografico felino nel nostro vecchio quartiere. Un micio-stallone, sanissimo esemplare di comune gatto europeo: agile, snello, affettuoso eppure indipendente come ogni felino che si rispetti.
Il gatto che ha catalizzato le mie coccole in questi ultimi mesi è però il compagno della mia amica Maya, la quale non è gay ma ama ugualmente i felini: in compenso, il gatto di Maya è -per quel che ne so- uno dei rarissimi casi di gatto transgender. Infatti, quando Maya lo raccolse e ce lo presentò, eravamo tutti convinti che si trattasse di una micetta nera, tanto che venne chiamata LunaCaprese; solo un paio d'anni più tardi, quando Maya, temendo le conseguenze dell'affettuosa amicizia della sua gatta con il gattone del cortile accanto, la portò dal veterinario per la sterilizzazione, ci s'accorse che, nascosti nel folto, lungo e soffice pelo nero, LunaCaprese portava a spasso degli attributi maschili. Il veterinario procedette alla castrazione e Maya s'affrettò a cambiarle il nome in LunottoCaprino, rinunciando anche ad indagare troppo sulla reale natura del suo rapporto con il gatto dell'altro cortile.
Una volta castrato, LunottoCaprino ha preso ad ingrassare. E data la stazza, è diventato il leader incontrastato dei tanti felini del quartiere che nei cortili si graffiano, si mordono le code e s'infrattano mentre lui li osserva con aria tronfia da qualche panchina. Ed anche in casa di Maya, LunottoCaprino se la passa da pascià: gli basta sedere davanti alla porta perché gli venga aperta, permettendogli di uscire, così come gli basta grattare poi perché qualcuno corra ad aprirgli per farlo rientrare, a qualsiasi ora del giorno e della notte. Ed è lui a decidere su quale sedia accucciarsi, in quale angolo del divano accovacciarsi e su quale a quanta porzione di letto sdraiarsi a dormire, mentre Maya, io ed i suoi ospiti siamo costretti a cedergli il posto.
Da parte mia, io adoro tirargli la coda e fingere di pestargliela, tanto quanto lui adora mordermi e graffiarmi quando allungo la mano per lisciargli il pelo. Tra gatte, sfoderare gli artigli è d'obbligo.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Insomma, una questione di lana caprina! :-)
La mia gatta ( non posso dire che le manca solo la parola, perché in realtà si fa capire benissimo, nella sua lingua) dopo aver partorito una mezza dozzina di cucciolate, ha smesso di rimanere incinta pur andando regolarmente in calore e attirando tutti i maschi della zona.
Non so che metodo anticoncezionale usa, so solo che è diventata perfettamente sterile.

Thrasùs ha detto...

I gatti a me stanno simpatici ma preferisco di gran lunga i cani! (E infatti... ho una cagnolina che ormai ha tre zampe nella fossa ma si diverte ancora a saltare nella neve alta...)... Poi per i labrador ho una vera e propria passione!

Già mi immagino le lotte feline (ferine) tra Edgar e LunottoCaprino... graffianti...

Edgar ha detto...

Già Thrasus... in questo contesto la mia onicofagia è irrilevante.

Anche a me piacciono i labrador: adorabili da cuccioli e fantastici da adulti. Però, da qualche anno a questa parte, sento i gatti molto più affini a me.

Thrasùs ha detto...

Condivido l'onicofagia (che è sempre meglio della coprofagia, quindi possiamo a buon diritto considerarla un male minore...)

Mi fa sempre piacere vedere come le lunghe unghie di certa gente vengano sbeffeggiate da certe graffiate di gatto che neanche un rasoio... ahah! e poi gli rido anche volentieri in faccia... (come si è intuito mi riferisco a persone precise...)

byb ha detto...

la mia ultima gatta era tutta nera, svezzata e sterilizzata precocemente dai precendenti proprietari, non credo avesse mai realizzato che esistevano altri gatti, e che lei era come loro. lei era convinta di essere una specie a se, forse imparentata con gli umani. e con il cane, con il quale giocava affettuosamente. vincendo sempre.
si nascondeva sulle sedie, e nascosta dalla tovaglia, le attaccava gli occhi a zampettate, però non usava le unghie, non con il cane, che era la sua migliore amica. a volte la vedeva arrivare, e si appostava dietro gli angoli per saltarle addosso quando entrava nella stanza e farle paura. si divertivano molto assieme. ok, la gatta si divertiva di più, il cane viveva sull'orlo dell'infarto ogni volta.
poi miagolava in modo strano, un suono diverso per chiedere le coccole, uno per il cibo, per la porta. e uno specifico per chiamare mia sorella, sul cui letto dormiva.

ecco, mi sta venendo nostalgia, ancora un po' e mi torna pure l'allergia al solo ricordarla.
sgrumt!

Asa_Ashel ha detto...

quando stavo dai miei anche i gatti erano in numero considerevole e siamo arrivati ad averne, in un occasione in cui due gatte partorirono a distanza ravvicinata , quasi una ventina .
Io li ho sempre adorati , ricambiato , soprattutto le femmine , mi divertivo da morire ad inventarmi i nomi più assurdi , contrariamente a mia sorella che ha continuato per anni a chiamare i suoi Fufi e Fragola , manco ricorda quanti ne ha avuti lei : vuoi mettere Lucrezia ? Oppure Biba Cicia , Samantha , Amicia di sera , Dorotea , Ruggine , Isidoro Spider , Gnesio e Violetta ?
E qui mi fermo , solo con i nomi dei miei gatti tu avresti materiale a sufficenza per il tuo secondo blog dedicato ai loro significati . Ma sono stati quei nomi così personalizzati che mi consentono ancora ora di ricordarne vivamente la personalità , la forma , i momenti divertenti passati con loro , e quelli un po' tristi quando non c'erano più .
Mi sentivo come loro , curiosi e coccoloni a volte , ma sempre pronti a sfoderare le unghie giusto per ricordare chi decide le regole del gioco , e che da un momento all'altro se ci girano prendiamo il largo da tutti .

lavecchiaMarple ha detto...

I miei animali preferiti sono invece gli uccellini e gli scoiattoli (ed é anche per questo che non amo molto i gatti....), ma in generale trovo molto più interessanti gli animali selvatici di quelli domestici.