A pranzo, senza volerlo, ho urtato la suscettibilità di una collega.
OcchiAMandorla, ragazza buona e bella ma un poco particolare (nel senso che le capita spesso di prendersi troppo sul serio, a fronte di una ingenuità genuina ma d’altri tempi), stava cercando di spiegarmi il concetto per me tutto nuovo di vigile ecologico, mentre io, un poco perché davvero non riuscivo a comprendere di che parlasse, un poco per buttarla in caciara, mi ostinavo a farle e rifarle le stesse domande, dando ad intendere ai ragazzi che sedevano al nostro stesso tavolo che la stessa OcchiAMandorla avesse non pochi problemi ad esprimere i propri concetti. Doveva essere un gioco, ma la ragazza s’è palesemente adombrata e, pochi minuti dopo, quando il tenero Micio le ha riproposto il tiro su tutt’altro argomento, OAM ha troncato la conversazione, s’è alzata dal tavolo e ci ha piantati tutti lì a chiederci se davvero avessimo esagerato.
La verità (con la v minuscola) è che il livello di suscettibilità di ogni singola persona, non solo è altamente soggettivo, ma è anche soggetto a luogo, tempistica e situazione. E pertanto, ciò che a chiunque altro sarebbe parsa come una bonaria presa per i fondelli, da OAM è stata probabilmente vissuta come una crudele burla che faceva leva su un suo malcelato (ed assolutamente ingiustificato) senso d’inadeguatezza. Quello che a qualcuno appare banale e scontato, per qualcun altro può essere particolarmente rilevante.
Un paio d’ore più tardi, mentre si prendeva un caffè, ancora Micio, ad esempio, riportava una battuta provocatoria da lui pronunciata sotto Natale: “Perché non alzi il tuo culone e non vieni a dirmelo in faccia?”. Se la pensate rivolta ad un suo compagno di bevute, potreste immaginare l’interlocutore alzarsi da una sedia e misurargli scherzosamente un pugno; ma se la stessa frase fosse stata rivolta ad una ragazza con il complesso del sedere grosso, l’avreste probabilmente vista avvampare in volto, serrare le labbra e magari strizzare gli occhi subito inumiditi. Ed invece Micio, che nel tempo libero dedica qualche ora a settimana a guidare un pullmino per una cooperativa dei servizi sociali, ha rivolto quelle parole ad uno dei ragazzi con gravi problemi motori che stava accompagnando in giro. Ed è chiaro, credo, che la reazione di quest’ultimo soggetto potesse esprimersi in una larga gamma di azioni e frase diverse, in base ad una suscettibilità individuale dettata da fattori diversi e razionalmente imponderabili (dall’umore del momento al carattere, dalla stanchezza alla gravità dell’handicap ed al peso che soggettivamente la persona gli dà, giusto per dire).
Oggi pomeriggio riflettevo su tutto questo –eh sì, giornata lavorativa particolarmente free quella di oggi– e sulla strana sensazione di disagio piovutami addosso ieri sera, nell’apprendere di un evento tra blogger tenutosi qualche giorno fa a mia totale insaputa. Evento che aveva tutto il diritto di tenersi a mia insaputa, sia ben chiaro, e cui comunque non avrei presenziato, ma che, senza che alcuno lo volesse e visto il particolare momento, ha urtato e fatto sonoramente vibrare le tesissime corde della mia suscettibilità, con ripercussioni sul mio riposo notturno e di conseguenza sul mio umore odierno, fattosi ancor più cupo del solito, come dimostrato ampiamente da queste elucubrazioni.
Perché è vero che tutto sommato io ho assorbito, meglio di quanto potessi aspettarmi, l’urto della immotivata fine di ogni mio rapporto con l’unica persona che abbia visceralmente amato –la cancellazione dai contatti su Facebook è stato solo l’ultimo atto del processo della mia graduale ma inesorabile estromissione dalla sua vita– ma è successo anche che, quando mi sono presentato alla festa di Capodanno cui ero da tempo stato invitato, a casa della mia amica Maya, mi è stato detto, senza alcun giro di parole, che una coppia di amiche (lesbiche, per inciso) che non vedevo da tempo per antichi dissapori, non sarebbe stata presente proprio in virtù della mia presenza e della loro indisponibilità ad una riconciliazione anche solo di facciata –il torto nella disputa è universalmente riconosciuto come loro, sia detto anche questo per inciso.
Ecco sì, insomma sembra che in giro ci sia un sacco di gente che, per ragioni diverse, non ha provato il desiderio di trascorrere il Capodanno con me. E la conta è salita di giorno in giorno. E ciò, diciamocelo, non è che ha fatto un gran bene alla mia autostima. Sì appunto, ho passato un'altra notte a chiedermi se la colpa non sia mia o se mi sia piuttosto lecito mettere il broncio.
Ma il rancore logora, ed io non ho né un vero motivo né la voglia per portarne ad alcuno. Tutto questo insomma era solo per scriverci sopra un post.
4 commenti:
fondiamo il circolo degli esclusi facciamo una festa fighissima a cui invitare tutto il belmondo?
Non è stato un "evento tra blogger" preordinato ed organizzato, nè una "festa fighissima" con inviti scritti come quella chez Bubus a Luglio; ma un incontro raccogliticcio ed improvvisato fra amici che si sono trovati quasi per caso; che hanno avuto la faccia di tolla e l'impudenza di tirare la giacchetta all'anfitrione e chiedere di esserci abusando della sua ospitalità e della sua pazienza . Un incontro fra maometti che sono andati dalla montagna, e non di montagne che sono andate da Maometto. L'anfitrione aveva dichiarato la sua disponibilità ad essere tale circa un mese fa, dicendo: "Insomma, chi vuole si faccia sentire".
Ecco, c'era chi si è fatto sentire, e chi aveva voglia di esserci.
dicono tutti così :P
scherzi a parte, mancavano troppo nonne e troppe dive per rendere l'evento abbastanza evento. e come chiaramente saprete, non tutte le dive possono mostrarsi così di frequente, altre avevano precedenti impegni mondani e diplomatici all'Eliseo o con Liz the 2nd, o con Liz Taylor; insomma preparare un evento di capodanno al gran completo, richiede inviti e prenotazioni almeno di 24-36 mesi.
è chiaro questo sia stato un evento organizzato dietro le quinte per le dive che hanno deciso di non presenziare agli eventi mondani in cui erano annunciate, per farsi maggiormente desiderare dai propri fans.
da brava diva stavo studiando il copione per un remake di "sinfonia d'autunno" per ottenere il ruolo della figlia lamentosa che fu di Liv Ullman, e forse mi sono calato un po' troppo nella parte...
Comunque spero di non aver a mia volta urtato nessuno
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