lunedì 18 gennaio 2010

Ennesima eclisse *

In certi momenti mi chiedo se sono davvero interessato a lasciarmi coinvolgere in un rapporto amoroso di qualsivoglia natura. Perché sì, ho il mio bel sogno romantico che talvolta mi tiene compagnia, fantasie effimere di assaggi d’eterno, fotografie di un generico noi a ridere insieme, a cantare insieme le canzoni in macchina, appisolati l’uno nelle braccia dell’altro, a stantuffarci l’uno dentro l’altro.
Ma mentre spero, mentre sogno, avverto chiaro un retrogusto d’irrealizzabile. Sento quasi per certo che io non sarò là, che sarà qualcun altro a vivere quello che io resto a sognare. Perché non ho la voglia né il coraggio di rimettermi a giocare questo gioco.
Raccontarmi nuovamente, parlare ancora di progetti, mettere di nuovo in stand-by quel che mi diverte fare perché qualcuno si aspetta giustamente di essere il mio principale se non unico interesse...
Grazie tante ma ho già dato, e se devo dare un valore a quel che ne ho guadagnato, ci son state solo perdite.
Non riesco più a concepire l’idea di dare in mano ad uno sconosciuto le chiavi dei miei cassetti: non sopporterei che qualcuno vi sbirciasse per poi richiuderli e riderne con altri, com’è accaduto. Voglio essere lasciato in pace, a macerare da solo nel mio brodo, senza nemmeno sentirmi in obbligo di aggrapparmi alla speranza, probabilmente vana, che due mani dalla presa salda, oppure due occhi blu di metilene, giungano un giorno a salvarmi dal mio lento consumarmi.


* ENNESIMA ECLISSE (C. Consoli)



In effetti sembra notte fonda
L’ennesima eclisse tra un dolore e un altro
Quaggiù all’inferno s’invecchia, l’aria è più accesa
Quaggiù all’inferno si cambia più spesso rotta
Nessuna beata certezza né l’ombra di commovente pietà

Non pensare che sia distante
Da qui vedo la tua casa

In effetti tra un girone e un altro
Cercavo i tuoi occhi blu di metilene
Quaggiù all’inferno perpetua croce e delizia
Quaggiù all’inferno si sconta l’aspra e inflessibile sentenza
Tra gli inferi il dubbio serpeggia
Nessuna beata certezza né l’ombra di commovente pietà

5 commenti:

Pussyriot Beaverhausen ha detto...

Piccolo Edgarello... capisco perfettamente la tua non voglia di metterti in gioco, di raccontarti e di aprirti: vale anche per me, soprattutto perché forse siamo un po' pessimisti e dentro di noi sappiamo che forse non durerà e forse non vale la pena sprecare tempo, forze. Però è un rischio che bisogna correre, se si vuole arrivare da qualche parte.
La penso esattamente come te anche sui non sogni di un futuro in cui ci sia un "noi", ma la trovo una cosa positiva. O per lo meno così è per me: sapere di potercela fare anche da soli, non avere paura, affrontare le sfide giornaliere (grandi o piccole che siano) con la consapevolezza di aver dato il massimo, anche se poi non c'è nessuno a dirti bravo.
Non voglio dirti che presto avrai un futuro con un "noi". Magari quel futuro inizierà domani, magari tra un anno o magari tra dieci. L'importante è farsi trovare preparati, dando il meglio e crescendo come persone.
Un forte abbraccio, *.

Asa_Ashel ha detto...

Sai qual è la cosa buffa di tutto questo?
Nonostante tutti i propositi che ci facciamo, nonostante i calci in culo dalla vita che ci rendono ogni giorno un po' più insensibili, capita, quando meno te l'aspetti e, ovviamente, senza averlo cercato, che ci innamoriamo di qualcuno e se tutto gira per il verso giusto veniamo pure ricambiati.
Ecco, è in quel momento che vanno all'aria tutti i nostri buoni propositi. Durerà? e chi lo sà, forse si forse no, forse sarà una cosa breve oppure lunga ma ci faremo coinvolgere fino in fondo anche se sappiamo che dopo potremmo soffrirne molto.
Succederà questo fino a quando dentro ci sentiremo vivi.

Edgar ha detto...

Siete belli e saggi, tutt'e due. Ed è superfluo dire che avete tantissima ragione. Un abbraccione ciascuno

Pussyriot Beaverhausen ha detto...

Grazie per il "saggio" e soprattutto per il "bello". Tu però stai su, che sei forte: mi hai persino fatto passare l'antipatia per i biondi e mica è poco.

Una discreta pacca sulla spalla.

Edgar ha detto...

ecco, questa dell'antipatia, me la segno nella lista delle cose buone fatte quest'anno, così il prossimo natale con santaclaus potrò contrattare sul regalo che mi sarò meritato!

...il prossimo natale? uh gesù, sono davvero uno che guarda lontano...

un pizzicottone su ciascuna guancia, any(!)