Quanto conta la bellezza negli affari di cuore...? Ci si può innamorare di una persona che si considera bruttina, perché comunque ha tante altre doti più importanti? E soprattutto, la bellezza è un concetto assoluto o relativo...?
Personalmente ho sempre preso con le pinze il vecchio adagio della nonna che mi ripeteva: "non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace". (La frase originale era ovviamente nel dialetto della bassa gardesana, un amalgama di bresciano, mantovano e veronese che non può essere trascritto con i soli 26 caratteri dell'alfabeto occidentale...)
Prendiamo ad esempio Brad Pitt ed Angelina Jolie. Chi può permettersi di dire in tutta onestà che l'uno o l'altra sono dei cessi deambulanti? Qualunque essere umano lo facesse, mentirebbe con la consapevolezza di mentire. Brad ed Angelina sono due bellissimi esemplari del genere umano: l'unico autorizzato ad un moto di schifo nel vederli è il piccolo E.T., la cui razza aliena ha probabilmente dei canoni estetici differenti dai nostri, tipo l'incarnato verde menta, la pelle rugosa e le dita artritiche (e qui di nuovo, non so perché, mi torna alla mente la mia nonnina...).
Ad un essere umano, tutt'al più, può essere concessa una frase del tipo "Brad/Angelina...? Sì, una gran bella carrozzeria ma il mio ideale estetico è diverso... preferisco George Clooney/Jennifer Lopez"... tanto per fare un esempio di bellezza relativa. Il bello è bello, ma in relazione ai gusti personali può essere più o meno bello di altro...
Ed il concetto di bellezza relativa può estendersi (ma in questo caso, sarebbe meglio scrivere "restringersi") al particolare: io ho degli occhi bellissimi, che praticamente parlano da soli (ed il fatto che abbiano il dono della parola li rende utili a qualcosa, dato che per quanto concerne la vista sono quasi superflui...); ma relativamente al resto di me ("resto" inteso come "avanzo, relitto"), sei giorni su sette esco di casa senza essermi guardato allo specchio per evitare di farmi spaventare dall'immagine riflessa...
Quando vidi per la prima volta in fotografia il volto dell'uomo di cui mi sarei innamorato di lì a breve, ebbi un moto di disappunto, tanto mi sembrava irregolare, brutto... Eppure, quando lo vidi finalmente dal vivo, con quella luce che gli brillava negli occhi e quel sorriso timido (e tutto il non indifferente bagaglio di discorsi e dichiarazioni fatti per telefono), restai incantato per qualche secondo a rimirarmelo per bene, tanto che lui cominciò a tremare per la paura di essersi rivelato una delusione ancora maggiore del preventivato, mentre in realtà io non riuscivo a trattenermi dall'infilargli la lingua in bocca... Ehm... Mi son lasciato prendere un attimo dai ricordi ed anche stavolta ho scordato dove volessi andare a parare...
Vabbé sì, il punto è: anche i brutti possono incontrare qualcuno che li vede belli. La bruttezza è relativa, forse ancor più della bellezza.
E non deve essere vero per forza che il brutto è affascinante, in quanto l'essere un cesso l'ha sicuramente costretto a sviluppare altre qualità, e perciò è più intelligente o più sensibile o più ironico o ricco sfondato. Non c'entrano nulla le altre doti.
Quando ci innamoriamo, non ci innamoriamo di una qualità particolare, ma della persona nel complesso delle sue caratteristiche. Non amiamo il nostro fidanzato perché "è bello da far invidia alle amiche", o perché "è intelligente e sa scrivere Nietzsche", o perché "è ironico e quando sto con lui ho sempre le lacrime agli occhi dal ridere (e mi fa risparmiare un sacco sull'umettante)". Amiamo qualcuno semplicemente perché ai nostri occhi "è perfetto così com'è"...
Perfetto per noi. Anche se ha le labbra troppo sottili. Anche se ha le orecchie a sventola. Anche se ha le unghie tutte rosicchiate...
Mamma mia, sono arrivato a chiudere questo post con l'ovvietà più ovvia tra le ovvietà ovvie... Amici miei, l'amore è cieco...
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