venerdì 18 settembre 2009

Post-umi

Sono uscito solo ieri sera da una sorta di coma vigile durato all'incirca quarantott'ore.
Credo che lo stress accumulato nell'ultimo mese lavorativo, le fatiche del viaggio e lo sbalzo termico di una quindicina di gradi al rientro si siano coalizzati per azzerare letteralmente le mie difese immunitarie. E così ho trascorso le prime ventiquattro ore imprigionato in una sorta di limbo mentale, un mondo onirico parallelo in cui ogni mio singolo movimento fisico e mentale doveva essere preceduto da quarantaquattro invocazioni in aramaico davanti al Muro del Pianto, e seguito da quarantatre ripetizioni del medesimo movimento da parte di quarantre entità di natura a metà strada tra l'angelico ed il demoniaco.
Sopravvissuto in qualche modo a quella che pareva una maledizione biblica ("Tu Edgar, per aver mangiato chili e chili di frutto della passione, partorirai i tuoi sogni con dolore..."), le successive ventiquattro ore sono state una passeggiata, quasi una benedizione. Ventiquattr'ore a sudare, sudare, sudare. Copiosamente. Tanto che se ora andassi a strizzare il materasso sopra il Mar Morto, il livello delle acque tornerebbe a quello dei bei tempi del Cristo. Non avrei sudato così tanto nemmeno con due giorni ininterrotti sul tapis-roulant: la bilancia ringrazia.
E così per due giorni ho vissuto in un universo parallelo. Ho vissuto in un Paese un po' meno lercio di quello reale, dove il Premier non va in televisione ad autocelebrarsi per meriti che non gli spettano e dove il Premier più amato della storia repubblicana non si guadagna appena la metà dello share di Gabriel Garko. Per due giorni ho vissuto in un mondo meno crudele, dove i sogni, le promesse e le speranze dei giovani che lavorano attivamente per rendere quello stesso mondo un po' meno brutto, non vengono spazzati via e resi niente da duecento chili di esplosivo. E dove la gente, quando sei persone muoiono nello svolgimento del proprio compito, non sta a soppesare chi e perché ce li ha mandati, ma si ferma a piangere d'umana compassione.
Sono uscito dal mio breve coma.

2 commenti:

lavecchiaMarple ha detto...

Quindi: ti possiamo o no augurare bentornato tra noi? :)

Edgar ha detto...

Eh sì, sono uscito dal tunnel!