domenica 21 dicembre 2008

Sopravvissuto


Stavate per liberarvi di me.
Temporaneamente, forse, ma la possibilità che sparissi dalla Rete per qualche tempo è stata concreta. Tutto a causa delle mie incompatibilità con il mondo delle scienze, della tecnica e dell'economia domestica.
Non chiedetemi per quale ragione, ma ieri, prima di uscire, mi è venuta la brillantissima idea di aprire il piccolo rubinetto sul lato del termosifone dell'ingresso di casa. Non so perché l'ho fatto: è un gesto che non ricordo di aver mai compiuto negli scorsi trentuno anni; vagamente ricordo di averlo visto compiere a Ma'ame Limpy quand'ero piccolo ed una volta al mio ex coinquilino non so più nemmeno quando.
Accertato che, girando la manopola, ne schizzava fuori dell'acqua (calda, maleodorante e d'uno sgradevole colore bianco), ho deciso d'impulso che non dovesse essere cosa buona e giusta e ne ho fatto uscire qualche abbondante bicchiere. Quindi ho infilato il mio cappottino e me ne sono andato.
Al mio risveglio stamattina (sì vabbe', era già quasi mezzogiorno, ma ciò non conta ai fini del racconto...), come d'abitudine, ho rigirato verso l'alto la manopola del termostato e, dopo abluzioni varie, pranzo, un po' di tivù, un po' di navigazione, mi sono reso conto di avere i piedini freddi. Ho infilato i calzettoni ed ho ripreso a navigare.
Dopo qualche altra mezz'ora, il mio cervello ha deciso di associare i miei arti infreddoliti alla temperatura dell'appartamento. Mi sono avvicinato alla caldaia (che è posta in un vano richiuso in legno scuro, nell'angolo accanto al porta-televisore), ho aperto l'antina ed ho scoperto la caldaia in blocco ed una simpatica luce rossa lampeggiante. E no, non era un augurio di Buon Natale.
Accanto all'indicatore luminoso, il display indicava una pressione di 0,6 bar. Informazione che mi è diventata utilissima solo nel momento in cui mi sono accorto di un adesivo sulla caldaia che mi suggeriva, in caso di luce rossa lampeggiante e pressione al di sotto di 1 bar, di provvedere IMMEDIATAMENTE a rialzare la pressione della caldaia, girando la manopola blu sotto di essa.
Turbato dalla perentorietà suggerita dal vocabolo IMMEDIATAMENTE, ho individuato la manopola blu ed ho provveduto. Ho quindi richiuso l'anta, confidando di essermela cavata brillantemente.
Il rumore di stille d'acqua che turbava in sottofondo la mia successiva navigazione, non sembrava particolarmente pericoloso... finché un rivoletto d'acqua puzzolente non ha cominciato a scendere a cascata dall'anta chiusa, mancando approssimativamente di mezzo centimetro la ciabatta elettrica cui in quel momento erano collegati il televisore, il caricabatteria del portatile, il caricabatteria del telefono e le lucette del presepio.
Troppa pressione, io suppongo...
Dopo aver staccato celermente qualsivoglia spina da qualsivoglia presa elettrica dell'appartamento e dopo aver spento la caldaia, ho provveduto a riportare i bar ad un livello ottimale, giostrandomi tra la manopola blu e la manopola del termosifone.
Ho bisogno d'un uomo vero in questa casa: un uomo che sappia come si manutiene un appartamento di 80 metri quadri, e che abbia un sano rapporto con le manopole di ogni ordine e grado. Lo infilerò in cima alla lista da faxare a Babbo Natale.

5 commenti:

Gan ha detto...

Ok, vengo io. Sono un mago con le diavolerie idrauliche e/o da riscaldamento. E te la cavi con poco, guarda: una bella cenetta e una bottiglia di Amarone di quello giusto.

Gan ha detto...

E comunque sono contento che le lucine del Presepio non abbiano riportato danni! :P

Edgar ha detto...

...eh, ma qui si parlava di manutenzione quotidiana con vitto ed alloggio a lungo termine, mica di un intervento di emergenza mordi e fuggi...

Anonimo ha detto...

Azz! E basta saper far funzionare una caldaia, per sposarti? ;-)

Edgar ha detto...

...caldaia...manutenzione della lavatrice...forno, macchie di muffa, vetri, pavimenti, balcone, piante...anche cambiare lampadine e collegare il lettore dvd...