mercoledì 16 gennaio 2013

Pensieri vanno e vengono, la vita è così

Non riesco a decidere se sto così male perché ho smesso di confidare le mie angosce al blog, oppure se ho smesso di confidarmi nel blog perché sto così male. Ma tutto sommato credo che le due cose procedano di pari passo. Probabilmente l'una cosa influisce sull'altra e viceversa.
Il fatto è che, se il 2012 è terminato male per via delle tante malinconie cui accennavo un paio di post fa, il 2013 è cominciato ancora peggio. Ho i nervi a fior di pelle: imbarazzanti scenate isteriche sul lavoro che cerco pietosamente di camuffare nelle sceneggiate di una drama queen; eccessivo trasporto davanti al televisore, tanto che mi sono commosso pure all'ennesima visione di Cars (Cars!?!); serate chiuso in casa ad ascoltare vecchie tristi canzoni; esasperato mutismo con gli amici alternato a sproloqui senza capo né coda, con la prevedibile conseguenza che anche il telefono resta muto ed inanimato per giorni...
E se sono al computer adesso è perché, quando ho spento tutte le luci e ho tentato di addormentarmi, per la seconda notte consecutiva sono scoppiato a piangere. E a memoria non mi capitava di piangere per davvero, con lacrimoni così veri, almeno da due appartamenti fa...
Son venuto al computer ma non mi sento proprio di spiegare perché sto così. Sono venuto al computer solo perché a margine della mia angoscia c'è anche la sensazione di dispetto nei confronti dei tanti ex-frequentatori di questo blog che per una ragione o per un'altra sono via via spariti da questa porzione di blogosfera. Non voglio nascondere più il dispetto, l'urto ai nervi che mi dà constatare quanto poco interessi avere mie notizie a persone con cui ho condiviso uno o più pomeriggi di chiacchiere o un pranzo o una cena... Io sono ancora qui, dannazione. E per quante cose loro abbiano da fare adesso, per quante novità siano arrivate nelle loro vite, trovo inscusabile che non riescano a trovare un minuto ogni tanto per volgere uno sguardo qui, per domandarsi come sto. In fondo è questo il tarlo che pian piano s'è mangiato tutta la mia voglia di continuare a scrivere qui: la sensazione di essere rimasto solo nello spazio ristretto di un blog. Ecco, l'ho scritto finalmente; finora mi ero trattenuto perché l'idea che qualcuno lo leggesse m'imbarazzava, ma tanto nessuno dei destinatari del messaggio lo leggerà e così intanto mi tolgo il peso.
Dovrei fregarmene e riprendere a scrivere solo per me stesso, com'era all'inizio, quattro anni fa.
Ma non riesco a smettere di pensarci ogni volta che torno alla homepage del blog. Probabilmente perché è anche un po' la metafora di tutti i miei rapporti personali: io sono sempre l'ultimo che se ne va, sono sempre quello che non trova il motivo per andarsene prima, che resta pure per pulire le stanze rimaste vuote ed in disordine. Non riesco a rendermi conto che la festa ormai è agli sgoccioli e che quelli che si dicevano miei amici se ne sono già andati senza nemmeno l'educazione di salutare.
Micol, Sally, Lady. E prima ancora Lalla e MisterGi. Ed alla fine anche Ian se n'è andato, nello stesso identico modo. Spariti tutti senza dare mai una spiegazione, semplicemente perché la vita va avanti e li porta via, troppo lontani per sentirmi urlare "Aspettatemi, dannazione. Io sono ancora qui. Io per voi ci sono. Perché cavolo non potere esserci voi per me?"

2 commenti:

Roberto ® ha detto...

Quelle che descrivi all'inizio del post sono sensazioni vissute in passato pure da me...so cosa si prova...e non è bello.
E chissà perchè, agli occhi degli altri il problema è sempre minimizzato. Forse è questo il segreto e la soluzione: vedere le cose sempre da un punto di vista esterno... ma è più facile da dire che da fare...

In bocca al lupo, perchè l'anno appena iniziato possa prendere una svolta nel senso giusto :)

Principe Kamar ha detto...

Purtroppo anche l'amicizia come l'amore può finire per i più svariati motivi, tra cui quel filo che vi legava magari si è usurato e ognuno è andato per la sua strada. Certo fa male, molto male; però mettersi lì a rimpiangerli non ti fa bene, poi uno come Ian... a calci in culo lo dovevi prendere, altro che! E passami il francesismo.
Devi continuare per la tua strada dove incontrerai nuova gente che magari questa volta non ti lasceranno solo. Non è semplice e chi lo afferma mente sapendo di mentire. Son sicuro però che ce la farai.
Un grossissimo abbraccio :*