martedì 2 febbraio 2010

Jevetta Steele - CALLING YOU



A desert road from Vegas to nowhere
Some place better than where you’ve been
A coffee machine that needs some fixing
In a little café just around the bend


I am calling you
Can’t you hear me?

A hot dry wind blows right through me
The baby’s crying and I can’t sleep
But we both know a change is coming
Coming closer, sweet release

I am calling you
I know you hear me

Una strada nel deserto fra Las Vegas ed il nulla
Un posto migliore di quelli dove sei stato
Una macchina del caffè che abbisogna di essere aggiustata
In un piccolo caffè appena dietro la curva

Io ti sto chiamando
Non mi senti?

Un vento caldo e secco mi soffia attraverso
Il bimbo piange e non riesco a dormire
Ma sappiamo entrambi che qualcosa sta per cambiare
Si fa sempre più vicino, è un dolce sollievo

Ti sto chiamando
So che mi senti


Bellissima canzone, splendido film...
Ma la cosa ancor più bella è poterli gustare intensamente senza che i ricordi mi soffochino. Son guarito, sì sì.

4 commenti:

luce ha detto...

Caro Edgar, dico la verità, in quelle poche parole che hai detto ho riconosciuto una ferita e sua conseguente cicatrizzazione chedolorosamente conosco e un pò mi sono commossa, poi la canzone è assolutamente fantastica.
E mi sono venute in mente delle parole di una veeeeeecchia canzone di Baglioni ( si lo so che è naif ma che ci vuoi fare a me piace)
" Fiore de sale, l'amore fa penà ma nun se more, d'amore nun se more ma se sta male"
Perlomeno io nelle tue parole ci ho visto il cuore.
E'da un pò che ti leggo e mi piace come scrivi e quello che dici, sei molto bravo nelle immagini delle emozioni
Un cordiale saluto.

ribaldo ha detto...

Edgar, Edgar, tu non sai che cosa vuol dire per me questa canzone in questo momento della mia vita...
Grazie di questo piccolo regalo di oggi!
Il film è veramente meraviglioso e...non sapevo che le parole della canzone mi riguardassero così da vicino!
E sono felice per te e per la tua ritrovata serenità!

Edgar ha detto...

Ciao Luce, hai ragione a dire che Baglioni è naif, particolarmente quello d'annata... ma probabilmente non sai che anche a me piace moltissimo; l'ho un poco accantonato in questi ultimi anni proprio perché anche a lui, alle sue canzoni e ai suoi concerti son legati tanti, troppi ricordi, gli stessi che mi legano a questa canzone. Ma come hai capito ho appena scoperto che i ricordi non fanno più male.
Ti mando un abbraccio virtuale, in nome di quelle cicatrici in comune: spero di non essere troppo "audace" :)

Ribaldo, anche a te un abbraccio. Il tempo è un amico prezioso: lenisce i dolori e fa scordare le pene.
Non sai quanto ho piacere quando qualcuno accetta come un regalo quello che è un po' parte di me, come lo è questa canzone.

luce ha detto...

Carissimo Edgar, non sei stato audace e sta tranquillo, io sono felice sempre se mi "abbracciano" ;-), sono un'"abbracciosa" anche io :-)

Non sapevo ti piacesse Baglioni; i miei ricordi sono legati alui e ad una bella adolescenza e qualche lacrima, ma è passato, e poi quello che non ti uccide ti rende forte ( e non è semplice retorica ma la verità)
Un abbraccio ( beh adesso siamo in "confidenza" se mi permetti l'ardire:-))