sabato 20 febbraio 2010

Sanremo e dintorni

Una critica da muovere a chi ha messo bocca sulla scaletta delle serate è doverosa: un grandissimo imbecille chi ha deciso che i cantanti della Nuova Generazione (ex Nuove Proposte, ex Sanremo Giovani) dovessero esibirsi tutti dopo la mezzanotte. Vero che i loro brani erano già stati proposti sul web ed attraverso il web selezionati, ma meritavano tutti un lancio migliore.
Direi che la vittoria nella categoria di Tony Maiello era più che scontata, provenendo l'artista da un qualche X-Factor ed essendo tutt'altro che uno sconosciuto per il pubblico televotante. Personalmente, però, il brano che ho maggiormente apprezzato è stato Dirsi che è normale di Nicolas Bonazzi.


Fascinoso il brano, fascinosa l'immagine del risveglio post-amoroso, fascinosa la voce di Nicolas, fascinosa l'erre moscia che lo rende riconoscibilissimo tra tanti, e soggettivamente trovo fascinoso lo stesso Nicolas.
Resta il fatto che tutti i più giovani artisti sono stati penalizzati, in particolar modo nella serata di giovedì, quando il Festival ha voluto auto-celebrarsi invitando artisti affermati a rielaborare brani storici. Ed ecco Elisa, la Mannoia, Miguel Bosè, Carmen, Renga, e poi (purtroppo) ancora Massimo Ranieri, Cocciante, Bennato... Lo spettacolo in sé è stato memorabile, ma nessuno avrebbe avuto da lamentarsi se ci si fosse contenuti nel numero e nel tempo loro dedicato.
Comunque, spero, per il bene delle vostre anime perse, che abbiate avuto modo di ascoltare almeno la Carmen esibirsi con il suo brano Mandaci una cartolina e poi con la sua versione di Grazie dei fior. In caso contrario...


Per quanto riguarda la serata di ieri sera, tutto quello che ho visto l'ho visto stamani dalla rete perché ieri ero impegnato nella cena di gala più noiosa cui abbia mai partecipato, così tanto noiosa che dopo il caffè, per non lasciarmi coinvolgere dalla discussione, ho tirato fuori di tasca il cellulare per fingere di essere preso in uno scambio fitto fitto di sms e giocare a sudoku. Per quaranta minuti. L'unica alternativa era un harakiri sul coltello da dessert...
Comunque sia, oggi apprendo con sgomento che il trio Pupo-Savoia-tenore è rientrato in gara e, si dice, sia tra i favoriti al podio grazie al televoto. Fosse vero, avremmo finalmente la dimostrazione pratica che agli Italiani va revocato in blocco il diritto al voto, in qualunque contesto esso sia richiesto, da Sanremo alle elezioni politiche.

9 commenti:

Gan ha detto...

Vorrei che fosse vero il pettegolezzo secondo cui il principetto avrebbe investito una parte della sua paghetta nel reclutamento di alcuni call-center incaricandoli di far lievitare il televoto. Ma non dimentico la lontana vittoria dei Jalisse, quando i call-center non c'erano nemmeno ancora.

Edgar ha detto...

Carissimo Gan, quella dei call-center potrebbe essere una spiegazione più che ragionevole, quasi ottimistica. L'alternativa è che davvero quell'obbrobrio sia stato recepito come un inno alla Nazione, solo perché tira in ballo gratuitamente concetti come tradizione, religione, amore patrio, e pertanto votato per principio dalla massa italionzola... e questa è la spiegazione pessimistica.

p.s.
"Tu che parli in un dialetto/che non è più il mio/Io che perdo il tuo rispetto/sarebbe meglio un addio/è come in um film, il classico film/dove lei farà la pazzia...//Fiumi di parole/fiumi di parole tra noi/prima o poi ci portano via.../Ti darò il mio cuore/ti darò il mio cuore se vuoi/Se vuoi ora parla con lui..."
Io adoravo la canzone dei Jalisse... ;p

ItalianPsycho ha detto...

Mi leggi nel pensiero!!!! La canzone di Nicholas l'ho appena sentita per radio e rende molto ma molto di più rispetto a quando l'ha cantata sul palco!!!!

Voglio l'mp3!!!!

Gan ha detto...

Edgar, secondo me non bisogna tralasciare neanche l'effetto Emanuele Filiberto, ormai icona nazional-popolare a prescindere dalle sue capacità, dalla storia e dai valori che rappresenta. E anche Pupo, se vogliamo, è un prodotto televisivo (ahinoi) molto consolidato ed affermato, molto più noto ed amato ( ri-ahinoi) di una Noemi o di un Cristicchi qualunque che nessuno si fila. Ammettendo un televoto "pulito" ( cosa di cui dubito), il Trio Monnezza ha avuto un plebiscito che premia la televisività e la telegenicità dei suoi membri: due doti che nell'Italia di oggi sono indispensabili al consenso ed al successo.
Per quanto riguarda i Jalisse ti perdono solo perché all'epoca eri ancora un bambino innocente. E perché l'anno prima a Sanremo c'era "La terra dei cachi", col senno di poi un'inquietante ma azzeccata profezia.

Gan ha detto...

Dimenticavo due cose:
1) Nicolas Bonazzi, nomen omen.
2) Alle prossime elezioni politiche Filly ce la troviamo in Parlamento, garantito.

Edgar ha detto...

Gan, sicuramente la sudditanza della musica sanremese rispetto alla tivù dei reality e del vuoto cerebrale s'è fatta sentire... infatti non mi scompongo più di tanto davanti alla vittoria di Scanu e fin da subito ho dato per scontato che, grazie al televoto degli amici di Amici, il ragazzo sarebbe arrivato al sabato e che sarebbe stato premiato in qualche modo... ma quell'altra cosa lì, che nemmeno può essere chiamata "canzone", cosa ci faceva al festival? con che coraggio (se non quello di ammettere e piegarsi alla sudditanza televisiva) è stata selezionata? e con quale stomaco la gente è riuscita ad votarla...??? resto sgomento. e spero fortemente (ed invano, ahimè) che il televoto vada a 'fanculo: la giuria demoscopica aveva fatto un lavoro egregio le prime due sere, lo spettacolo mediamente non era malaccio, e tutto è stato rovinato da call-center e bimbeminkia con le ricariche a secco per i prossimi 15 giorni...

IP, dai che Bonazzi almeno due fans li ha reclutati stavolta! :)

Gan ha detto...

No, su quanto dici hai perfettamente ragione: l'esibizione del Trio Monnezza è stata l'antitesi della musica e della decenza. Se non l'hanno votata i call center prezzolati, allora spero davvero che l'abbiano fatto i fans televisivi dei due figuri di successo per motivi di puro divismo che con la musica c'entrano davvero poco.

(Ok Bonazzi, ma comunque a me piace Mengoni. E non certo dal punto di vista musicale)

Rosa ha detto...

@Tutti e due: concordo su tutta la linea.
Ho esacerbato il povero Simone, dato che ho inveito esacerbata per 2 ore post sanremo. Che schifo!
Peccato per la Clerici che era stata capace di confezionare l'unico Festival che ho avuto voglia di vedere negli ultimi 5 anni.
Casa mia è una specie di succursale del Fan Club di Mengoni, dato che mamma Valeria lo ADORA... E' tornata 16enne :D

luce ha detto...

Ti lascio solo i complimenti ( scusa il ritardo) per la disamina del Festival, commenti compresi, meglio del classico Dopofestival di tradizione baudesca.
Un musicale saluto