martedì 10 novembre 2009

E cosa vuoi di più dalla vita?

Credo di non averlo mai scritto prima, ma è necessario che si sappia che il mio ex era lucano. Probabilmente è un dettaglio che dovrei raccontare anche a tutti quelli che negli ultimi anni, per una ragione o per un'altra, mi hanno simpaticamente chiesto "E cosa vuoi di più dalla vita?" e si sono sentiti rispondere stizzosamente "Fanculo te e quell'Amaro di m---", ma ormai...
Quel che conta è che il mio ex, conosciuto tramite chat, era lucano. Il che vuol dire che, la settimana successiva al mio venticinquesimo compleanno, si sobbarcò 1.600 chilometri in un weekend per venire a cogliere la mia verginità. Viaggio che ripetè a primavera, prima di trasferirsi stabilmente al Nord, a pochi chilometri da me.
Si trasferì per amore, solo per amore mio. E forse anche un po' per il gusto di potermelo rinfacciare durante le liti e quando poi mi lasciò. Sono convinto che gli desse ampia soddisfazione rinfacciarmelo, perché non avevo proprio argomento per replicare: per amore lui si era sacrificato tantissimo, a differenza mia. Neppure l'aver trovato un appartamento per trasferirmici con lui more uxorio lo aveva ripagato del sacrificio. Anzi, come detto tempo addietro, fu quello l'inizio della fine...
Novembre è sempre così, perdonatemi. Passo costantemente, ripetutamente, da una romantica malinconia alla completa apatia. Con un nuovo compleanno alle porte, con l'ennesimo ciclo che si chiude (o che si apre, a seconda dell'umore del momento), non esco dal tunnel delle rimembranze e dei bilanci. Ed insoddisfazione ed amarezza sono una costante.

8 commenti:

lavecchiaMarple ha detto...

Consolati: provare la sensazione dei cicli che si aprono (o si chiudono) e non quella dell' ininterotto e costante fluire dell'esistenza e dare importanza ai compleanni perchè non ci si è fatta l'abitudine vuol dire essere ancora giovani...

Gan ha detto...

Ecco, miss Marple ci azzecca sempre: bisognerebbe vivere il tempo come facciamo noi contadini, in modo circolare; in cicli che iniziano, si rinnovano, decadono, finiscono e ricominciano.
Fantastica la storia dei 1600 km e del trasferimento per amore, non la conoscevo.

Rosa ha detto...

Cosa vuoi di più dalla vita?!
Magari solo qualcuno che non ti rinfacci i sacrifici fatti per amore, per quanto grandiosi siano.
Perchè non è solo nelle favole che quei gesti non sono "sacrifici" ma gioie. IMHO.

Asa_Ashel ha detto...

Ci si sacrifica per amore quando si lascia andare l'altro al suo bene, non quando scaliamo mari e monti per stare con l'altro, quello significa impegnarsi per realizzare un desiderio. Tu l'hai "accolto", è stata questa la tua contropartita.

Edgar ha detto...

LVM: posso scrivermela nel libro delle citazioni e giocarmela all'uopo?

Gan: avrei un sacco ed una sporta di rivelazioni da rilasciare. ma bisogna che mi prenda l'uggia...

Rosa: IMHO?

Asa_Ashel: mi piace pensare che, se avesse avuto pazienza e costanza, avremmo potuto trascorrere insieme tutto il tempo necessario per ripagarlo di ogni suo sacrificio. a modo mio.

Rosa ha detto...

In My Humble Opinion :)

byb ha detto...

imho non era solo per te che si era trasferito, ma anche per se stesso, e per "voi"
e comunque il "tantissimo sacrificio" era stata una sua scelta, non lo avevi minacciato con un pistola no?
quindi indipendentemente da ciò che poi lui diceva, credo tu dovresti vivere questo ricordo con meno senso di "inadeguatezza" del tuo impegno, rispetto al suo.


almeno secondo la mia modesta opinione, tra le cose che mi è parso di vedere dietro alcuni passaggi del tuo post.

lavecchiaMarple ha detto...

ne fruisca pure come meglio crede!