Pubblicato in Italia dalle Edizioni e/o nel 2002, Amabili resti di Alice Sebold, pubblicato lo stesso anno negli Stati Uniti con immediati record di vendita, può meritatamente considerarsi già un classico della letteratura americana. Nei mesi scorsi, per la regia di Peter Jackson (quello de Il Signore degli Anelli) e con la partecipazione della sempre magnifica Susan Sarandon nel ruolo della nonna cinica ed alcolizzata, è finalmente uscito nei cinema il film tratto dal romanzo, ed io volevo assolutamente leggere quest’ultimo prima che mi capitasse di vederne la trasposizione cinematografica.
La storia è ambientata nel 1973 ed è narrata in prima persona dalla protagonista, la quattordicenne Susie Salmon : sveglia ma ancora ingenua, carina, circondata dall'amore di una famiglia perfetta, alle prese con la prova della prima vera cotta, felice della vita che ancora sogna di vivere, è lei, nel primo capitolo del libro, a raccontare i propri ultimi istanti di vita, a descrivere con poche ma efficaci immagini l’orrore e lo sgomento di una ragazzina che viene violata, uccisa e poi fatta a pezzi da un vicino dall’apparenza innocua, che si rivelerà essere un assassino seriale.
Dall’alto del suo angolo di Cielo, così lontana eppure ancora vicina, sarà ancora Susie a raccontare come il mondo reagisce al mistero della sua scomparsa che diventa dramma a poco a poco: come la sua famiglia finisce lentamente ma inesorabilmente in frantumi al cospetto di tante domande che restano senza risposta, come la piccola comunità cittadina affronta la presa di coscienza collettiva che l’orrore può celarsi dentro ogni casa, come procedono le indagini della polizia e come si susseguono i delitti del suo carnefice.
All’inizio, affrontare il dramma è inevitabilmente duro per tutti, anche per il lettore: gli oggetti che appartenevano a Susie, i suoi quaderni, le foto, la sua stanza scatenano ad ogni pagina una ridda di ricordi e di intense emozioni, che riaprono ferite non cicatrizzabili nei personaggi del racconto e prendono alla bocca dello stomaco chi legge. In seguito, capitolo dopo capitolo, quel fottuto medico del tempo lenirà il dolore, offrirà nuove speranze, mischierà con impercettibile ironia le carte in tavola. Ma il cammino è lungo ed impervio: se voler bene a Susie è un attimo, lasciarla andare richiede forza e coraggio.
Se portate lenti a contatto ed avete bisogno di inumidire gli occhi, come il sottoscritto, questo è il libro perfetto. Tanto perfetto che non riesco a trovargli un difetto.