Dato che da tempo boicotto Il Giornale stampato ed online, preciso che non ho la certezza sull'autore della frase in questione, che fa riferimento a Dino Boffo, direttore de L'Avvenire. Tuttavia è stata riportata virgolettata da diverse e più fonti e do per vero che qualcuno l'abbia firmata.
I fatti sono magistralmente riassunti in questo articolo di Giuseppe D'Avanzo su Repubblica, che si permette poi di ipotizzarne i retroscena. Ricostruzione su cui io sarei disposto a mettere entrambe le mani sul fuoco.
Per parte mia, volevo solo aggiungere un paio di considerazioni sulla frase in sé.
Ammetto che l'accento di disgusto con cui la formula "noto omosessuale" mi risuona nella testa potrebbe essere una lettura soggettiva, generata dal pregiudizio che io nutro nei confronti dei pregiudizi che popolano il cervello fritto impanato del lettore medio de Il Giornale.
Tuttavia, mi pare inequivocabile che la frase nella sua interezza voglia lasciar intendere che la Polizia di Stato schedi e tenga sotto controllo gli omosessuali noti in quanto tali, considerandoli pericolosi eversivi al pari di mafiosi e comunisti (aggettivo da intendersi con lo spregio con cui lo usa il PdC e non certo l'Autore di questo blog). Pensate un po' se ciò fosse vero: non solo ci scopriremmo a vivere in una vera e propria dittatura fascista (come molti, e tra i molti il sottoscritto, già da tempo denunciano), ma la dittatura ed il fascismo sarebbero stati finalmente conclamati ed ammessi addirittura dal principale organo di stampa del regime. Perché solo un regime fascista e liberticida scheda e controlla i liberi cittadini che altre colpe non hanno se non di amare diversamente.
Ma, salvo l'essere smentito dai fatti, ritengo quelle parole solo una prova in più del fatto che alla redazione de Il Giornale non lavorino liberi e seri giornalisti, ma solo mendaci servi del Potere.
11 commenti:
Mi hai preceduto: anch'io volevo scrivere qualcosa su questo argomento, ma tu lo hai fatto prima, e magistralmente come al solito. Ricordo ancora che nel primo film di Fantozzi il ragioniere, ad un certo punto della narrazione, dovette vedersela suo malgrado con le attenzioni di un "noto omosessuale". Ecco, rileggere a stessa espressione nel 2009 mi ha riportato all'Italietta di fine anni '70, e mi ha scatenato ilarità ed amarezza in uguale misura.
Fra l'altro sembra ormai assodato che non esista alcuna "schedatura", alcuna "notorietà", alcun "attenzionamento" nei confronti del Boffo; ma che tutto sia riconducibile ad una semplice polpetta avvelenata abilmente confezionata da chi ha dato ordine di buttare qualche quintale di letame sul ventilatore, senza pensare che gli schizzi di merda alla fine cadono su tutti.
non crederei che lanciano la merda così a caso. feltri mi sa di uomo viscido, forse fascista, forse opportunista (non capisco quale delle due domini), ma non credo sia uno stupido sprovveduto.
Che Feltri abbia avuto via libera nell'usare le maniere forti, non ci piove. Fa parte di una strategia precisa decisa dall'alto: prima gli Agnelli, poi Avvenire, poi Ezio Mauro, domani chissà a chi toccherà. L'intento è chiaro, delegittimare le critiche, autoassolversi con il "così fan tutti" di prammatica"
Esattamente: "così fan tutti". In fondo, la maggioranza degli Italiani ha scelto il proprio PdC nonostante fosse un comprovato corruttore, un conclamato bugiardo, un fervente sostenitore dell'evasione fiscale, un uomo piccolo piccolo che a cuore ha solo i propri personali interessi. Perché in Italia "così fan tutti", purtroppo.
Ma c'è pur sempre un limite alla decenza... ed immagino che il PdC ed i suoi comincino, pur nella loro arroganza d'onnipotenza, a temere di essere molto vicini ad oltrepassarlo. Personalmente credo che il loro obiettivo ora sia di spostare il limite della decenza ancora e sempre un po' più in là...
Ci fu un altro prima di lui, che tentò di difendersi dalle accuse di cui era bersaglio con una generale chiamata di correo e con un "così fan tutti" forse meno chiassoso e arrogante. Gli andò male e dovette fuggire in Tunisia. ma era un'altra Italia, e quel tizio, fra l'altro, non era nemmeno padrone di sei reti televisive nazionali
Non penso proprio esista un controllo delle forze di Polizia sugli omosessuali in quanto tali: però per passare da "noti"omosessuali è sufficiente farsi beccare una volta in un luogo di battuage durante un controllo o, più semplicemente, avere la tessera di un circolo o di un locale gay: infatti fra le competenze di polizia amministrativa rientra anche quella di effettuare controlli e ispezioni in locali per ragioni di ordine e sicurezza pubblica o di "moralità pubblica e buon costume" (e su questi concetti si aprirebbe un altro discorso), con tanto di richiesta degli elenchi degli iscritti; non è però che solo per questo uno venga automaticamente pedinato dalla Digos o dall'Anticrimine, a meno che non si tratti di trovare riscontri (sempre su richiesta della Magistratura) su altre indagini in corso oppure per decidere se procedere o meno su esposti presentati da cittadini (nel caso specifico, verosimilmente l'esposto della signora alla quale il Boffo avrebbe "insidiato" il marito)
Cara miss Marple, lei è come l'ispettore Rock: non sbaglia mai!
L'omosessualità in se non è oggetto di schedatura nè di "attenzionamento" (uso il terrificante neologismo sdoganato da Feltri), ma viene comunque "annotata" qualora abbia una qualche specifica attinenza con un comportamento ritenuto "deviante", o socialmente pericoloso, o nella fattispecie con l'accertamento di un reato.
Sono convintissimo che la Polizia di Stato non proceda ad una sistematica schedatura dei gay. Sono altresì convinto che sia invece questo il messaggio subliminale che il Giornale abbia cercato di far passare. Non so se per malafede od ignoranza dell'autore della frase, che effettivamente vede il mondo gay come un ambito mafioso al cui interno avvengono solo crimini o misfatti, dalla prostituzione al classico "efferato delitto maturato nello squallido ambiente omosessuale". O magari per tranquillizzare quella parte dei lettori che appoggiano le aggressioni omofobe ritenendole più che giustificate, dando ad intendere che quei provocatori mezzo-uomini sono tenuti sotto controllo. Oppure (pure questo m'è venuto da pensare) per mandare un messaggio diretto a quanti, stanchi di essere una minoranza silenziosa, marginale e bistrattata, ora stanno organizzando manifestazioni di protesta come i micro-pride; un messaggio del tipo: attenti voi che manifestate, che se fate troppo rumore il PdC (che ha grandi occhi, grandi orecchie e lunghi tentacoli) vi manda a casa manganellatori armati di olio di ricino...
@ Edgar e Gan: mi ero dimenticato di dire che anche secondo me il messaggio che si vuol far passare è quello che sia normale che la Polizia schedi un omosessuale di per sè, e che proprio per questo un gay non possa aver MAI titolo per criticare qualcuno.
Però trovo ridicolo che questa campagna contro i "falsi moralisti" sia lanciata a supporto di una parte politica che proprio sui falsi moralismi ha costruito buona parte delle sue fortune; e se, proprio usando gli stessi sistemi di Feltri, si sputtanassero tutti gli omo/bisessuali che sono in Parlamento e che mai hanno speso una parola in favore dei diritti GLBT, e anzi più spesso ancora hanno remato contro, pur di compiacere proprio "l' editore" dell'Avvenire?
Se da una parte l'outing fatto a Boffo ( ma si è trattato della scoperta dell'acqua calda, Panorama ne parlò già nel 2005) lo ritengo quanto mai condivisibile, dall'altra ci sono tre cose che mi ripugnano:
1) il chiaro intento di rappresaglia e di vendetta nei confronti di chi ha osato criticare il Sultano pur trovandosi dalla stessa parte della barricata;
2) il dipingere l'omosessualità come qualcosa di moralmente riprovevole di cui provare vergogna;
3) lo squallido articolo di Veneziani, che con fare bonario ha sostenuto che i gay sono uno scherzo della natura, o, se va bene, affetti da gravi turbe psichiche.
Condivido, sottoscrivo, sottolineo e mi sotterro dalla vergogna per il mio disastrato paesello :(
Posta un commento