Qualche giorno fa, per portare l'auto all'officina per la revisione, ho affrontato il traffico cittadino. In un'ora di punta, ho attraversato diversi quartieri, tra pedoni che si gettavano giù dai marcipiedi, ciclisti che occupavano ingiustificatamente intere carreggiate, automobilisti che svoltavano all'improvviso senza mettere fuori le frecce, autobus che sostavano e ripartivano un po' a ca....so e furgoncini che sbucavano inaspettati con tutto il muso da una qualche via laterale.
Era parecchio tempo che non guidavo l'auto sul percorso cittadino: mi sono abituato in fretta a farmi passare a prendere sotto casa da colleghi ed amici, ad utilizzare bici e mezzi pubblici, serbando l'auto solo per gli abituali percorsi extra-cittadini. Onde per cui, mi sono un pochetto cacato sotto in tutto quel trambusto.
E non so perché, ma m'ero messo in testa che, più ancora che per affrontare Verona ed il suo traffico, nel giro di un anno avessi perso la confidenza con la mia auto tanto da non essere più capace di portarla su strade di montagna. Sì insomma, immaginarmi scalare le montagne qui attorno, con i tanti strapiombi e gli innumerevoli tornanti, mi dava il mal di pancia.
Perciò domenica, per pura sfida contro me stesso, ho tirato fuori l'auto dal garage e l'ho messa su strada, in direzione monti. E mi sono ritrovato a ripercorrere quelle strade che tante volte avevo percorso sul sedile posteriore della macchina di papà da bambino, con il mio inseparabile compagno di viaggio: il vomitino... Son partito senza una meta precisa e man mano che ascendevo riconoscevo le strade, le curve e le svolte. In meno di un'oretta di viaggio mi sono ritrovato a quota 1.400-1.500. E senza alcun tentennamento: è stato facile salire tanto quanto ridiscendere poi. Gli strapiombi ed i tornanti non mi hanno impensierito, e l'unica malinconia è stata per non potermi voltare ad ogni curva a rimirare gli splendidi paesaggi che si aprivano sotto di me a perdita d'occhio...
Riprendere confidenza con l'auto è stato ancor più facile e naturale che rimontare in sella alla bici il settembre scorso, quando dopo anni di disaffezione mi sono ritrovato con il sedere su un sellino, lanciato giù per tutta la Val Venosta.
3 commenti:
Qui a Padova la situazione è ancora peggiore, perchè i problemi sulla strada sono gli stessi (pedoni, ciclisti, bus, auto che sbucano all'improvviso) ma la viabilità è peggiore che non a Verona, dato l'atroce assetto urbanistico della città (anche nei quartieri più recenti). Io poi, che guido con un minimo di continuità da SOLO(?) 2 anni, devo ancora prendere completa confidenza col traffico urbano, specialmente nelle ore di punta.
LVM
Ma che posto stupendo nella foto!!
Comunque vuoi fare a gara di pazzi su strada? Guarda che io ho un'ablità nello scovarli che non puoi immaginare... credo di attirarli... magari con l'autan...
Il posto nella foto è il Santuario della Madonna della Corona, sul Monte Baldo (dettagli anche su Wikipedia). Ci sono stato più volte negli anni, ma è una bella camminata; domenica mi sono limitato a passarvi in auto qualche centinaio di metri sotto e qualche centinaio di metri sopra...
Comunque, per amor del vero, sappiatelo entrambi: nei giorni in cui ho la luna storta, io sono il primo tra i pazzi che sbuca o svolta all'improvviso, e la mia povera macchina ne porta i segni. Guido tranquillo e convinto di me: ma sono gli altri utenti della strada che devono preoccuparsi di me...
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