giovedì 29 aprile 2010

Due cuori e due capanne... su due isole diverse

Certe volte mi alletta il sogno di intrattenere una relazione a distanza. 
Il pensiero di qualcuno che mi accompagna per tutto il giorno, lo scambio di messaggi sms o e-mail, le più o meno lunghe telefonate serali, lo stare insieme il weekend, anche fosse un weekend al mese; al contempo, la libertà di trascorrere il resto del tempo libero per conto mio, a leggere, scrivere, dormire, farmi i cazzacci miei.
Mi rendo conto che sarebbe un film già visto, ma a pensarci bene il periodo più sereno dellla mia vita in relazione era forse proprio quello in cui tra me ed un lui correvano 800 chilometri. Quando ne correvano appena una quindicina, subentrava troppo spesso il senso di colpa di non trascorrere tutto il tempo possibile assieme; quando si viveva sotto lo stesso tetto ed ogni cosa doveva essere fatta in due e per due… beh, siamo durati tre mesi, più due anni d’inferno domestico.
Forse non sono fatto per le relazioni ordinarie e quotidiane; la routine mi spaventa, soprattutto allorquando deve collimare con la routine di qualcun altro.

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