Ore 14.35. Squilla il telefono.
Cliente: “Pronto, buongiorno. Sono il Cliente. Cercavo il signor L.”
Edgar: “Buongiorno. Il collega è fuori per un corso d’aggiornamento, ma dovrebbe rientrare tra un‘ora…”
Cliente: “Ho capito, d’accordo. Allora richiamo tra un’oretta.”
Edgar: “Bene, buona giornata.”
Ore 15.15. Squilla di nuovo il telefono.
Cliente: “Pronto? Sono il Cliente. Cercavo il signor L.”
Edgar: “Di nuovo buongiorno. Il collega è ancora fuori, rientrerà in mezz’ora al massimo.”
Cliente: “Ma ho chiamato prima e mi ha detto la stessa cosa…”
Edgar: “Le avevo detto che sarebbero rientrato in un’ora e l’ora non è ancor passata. Vuole che la faccia richiamare appena rientra?”
Cliente: “Sì certo, gli dica di chiamarmi.”
Edgar: “Bene, buona giornata.”
Ore 15.35. Squilla ancora il telefono.
Cliente: “Pronto, sono ancora il Cliente. Il Signor L…?”
EdgarVirtuale: “Eccheccazzo. Avevo detto che ti richiamava lui, rompipalle!”
Edgar: “Buongiorno. Il collega sarà qui a momenti. La faccio richiamare appena lo vedo.”
Cliente: “Sì, ma è già la terza volta che chiamo….”
EdgarVirtuale: “Lo so, rimbambito! Ma se imparassi a leggere l'ora?!”
Edgar: “Sì, ho presente. Le assicuro che Lei sarà il primo ad essere richiamato.”
Cliente: “No, lasci stare. Lo chiamo io tra cinque minuti.”
Ore 15.40. L. rientra in ufficio. Riferisco il messaggio ed archivio mentalmente la questione.
Ore 17.35 (notare che l’ufficio ufficialmente chiude alle 17.30 e che alle 17.32 non c’è già più nessun altro oltre Edgar). Squilla il telefono.
Cliente: “Il signor L…?”
Stranamente cade la linea. Il telefono squilla di nuovo. A vuoto.
Cliente: “Pronto, buongiorno. Sono il Cliente. Cercavo il signor L.”
Edgar: “Buongiorno. Il collega è fuori per un corso d’aggiornamento, ma dovrebbe rientrare tra un‘ora…”
Cliente: “Ho capito, d’accordo. Allora richiamo tra un’oretta.”
Edgar: “Bene, buona giornata.”
Ore 15.15. Squilla di nuovo il telefono.
Cliente: “Pronto? Sono il Cliente. Cercavo il signor L.”
Edgar: “Di nuovo buongiorno. Il collega è ancora fuori, rientrerà in mezz’ora al massimo.”
Cliente: “Ma ho chiamato prima e mi ha detto la stessa cosa…”
Edgar: “Le avevo detto che sarebbero rientrato in un’ora e l’ora non è ancor passata. Vuole che la faccia richiamare appena rientra?”
Cliente: “Sì certo, gli dica di chiamarmi.”
Edgar: “Bene, buona giornata.”
Ore 15.35. Squilla ancora il telefono.
Cliente: “Pronto, sono ancora il Cliente. Il Signor L…?”
EdgarVirtuale: “Eccheccazzo. Avevo detto che ti richiamava lui, rompipalle!”
Edgar: “Buongiorno. Il collega sarà qui a momenti. La faccio richiamare appena lo vedo.”
Cliente: “Sì, ma è già la terza volta che chiamo….”
EdgarVirtuale: “Lo so, rimbambito! Ma se imparassi a leggere l'ora?!”
Edgar: “Sì, ho presente. Le assicuro che Lei sarà il primo ad essere richiamato.”
Cliente: “No, lasci stare. Lo chiamo io tra cinque minuti.”
Ore 15.40. L. rientra in ufficio. Riferisco il messaggio ed archivio mentalmente la questione.
Ore 17.35 (notare che l’ufficio ufficialmente chiude alle 17.30 e che alle 17.32 non c’è già più nessun altro oltre Edgar). Squilla il telefono.
Cliente: “Il signor L…?”
Stranamente cade la linea. Il telefono squilla di nuovo. A vuoto.
4 commenti:
Sappi che da me le chiamate all'ora di chiusura sono un classico: ed il bello è riescono ad adattarsi perfettamente all'orario flessibile, per cui quando puoi finire alle 3 di pomeriggio ti chiamano alle 2 e 59, se devi finire alle 3 e mezza ti chiamano giusto due minuti prima, e per quanto uno tenti di tagliare corto non sono MAI chiamate brevi...
personalmente non mi lamento: da qualche mese ormai col telefono ho un rapporto da centralinista perché i clienti cercano sempre qualcun altro ed io son lieto di passare le patate bollenti...
Ah questi telefoni... incredibile! Giusto ieri anche il mio continuava a suonare inesorabilmente a vuoto e, strano caso, era proprio lì davanti a me... inspiegabile!
...quando le videochiamate autoinnescanti tipo Star Trek o Justice League saranno una realtà quotidiana, saremo perduti...
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