martedì 13 gennaio 2009

Trilogia delle malelingue: Carmen Consoli - MARIA CATENA

(testo e musica di C. Consoli)

Maria Catena attendeva paziente il turno per la Comunione
Quella domenica Cristo in croce sembrava più addolorato di altri giorni
Il vecchio prelato assolveva quel gregge da più di vent’anni dai soliti peccati
Cristo in croce sembrava alquanto avvilito dai vizietti di provincia

Primo fra tutti il ricorso sfrenato al pettegolezzo imburrato infornato e mangiato
Quale prelibatezza e meschina delizia per palati volgari
Larghe bocche d’amianto fetide come acque stagnanti
Cristo in croce sembrava più infastidito dalle infamie che dai chiodi

Maria Catena, anche tu conosci quel nodo che stringe la gola
Quel pianto strozzato da rabbia e amarezza, da colpe che in fondo non hai
E stai ancora scontando l’ingiusta condanna nel triste girone della maldicenza
E ti chiedi se, più che un dispetto, il tuo nome sia stato un presagio

Maria Catena non seppe reagire al rifiuto del parroco di darle l’ostia
E soffocò nel dolore quel mancato Amen e l’umiliazione
Secondo un antico proverbio, ogni menzogna alla lunga diventa verità
Cristo in croce mostrava un sorriso indulgente e quasi incredulo


1 commento:

Thrasùs ha detto...

"Cristo in croce sembrava più infastidito dalle infamie che dai chiodi" Questa non solo per la 'gente comune': la farei presente anche in vaticano.
"Maria Catena, anche tu conosci quel nodo che stringe la gola
Quel pianto strozzato da rabbia e amarezza, da colpe che in fondo non hai" Qui invece non dico niente. E' bella così.