mercoledì 14 ottobre 2009

Da qualche parte bisogna pur cominciare

Come faccio ad indignarmi ancora una volta in più, se ormai mi indigno, quotidianamente, da un anno e mezzo? Da quando il Premier [la P di Premier è l'unica cosa maiuscola che gli riconoscerò mai, a quel tappo senza qualità alcuna] sciorinò la lista dei suoi ministri, rendendo da subito palese a tutti quanto l'Istruzione e le Pari Opportunità gli stavano a cuore: tanto da affidarle a due emerite inette senza spina dorsale, loro sì più belle che intelligenti.
Come faccio ad indignarmi ancora...? No, non mi indigno.
Replico.
Replico, cercando di colpire il tappo in quel che gli è più caro, quel che unicamente gli preme: i suoi personalissimi interessi.
Nell'attesa/speranza che le tante ipotesi di uno sciopero fiscale si concretizzino in qualcosa (meno diritti, allora anche meno doveri: a me pare più che onesto), io comincio a boicottare.
Da oggi niente più Mediaset, niente più Mondadori, non più un centesimo ad una sola delle sue aziende.
D'accordo: lui è il Premier ed io sono solo io.
Ma io sono UNO ed uno vale già molto più di zero. Io valgo qualcosa, anche da solo.
Magari non è un'idea nuova, so per certo che già da tempo c'è chi cerca di boicottare gli interessi personali del tappo. Mi informerò presto, ma intanto io comincio di mio.
Basta Mediaset. Ché tanto, da quando Mentana ha lasciato, la serietà dei telegiornali e dei programmi di Canale5 è colata a picco. Un punto percentuale di share, nel periodo di garanzia, può costare un sacco di soldi in pubblicità: io da solo non valgo l'1% di share, ma intanto comincio.
Basta con le testate della Mondadori. Basta con i libri targati Mondadori. Dice: che saranno un centinaio di euro l'anno per la Mondadori? Poco, pochissimo, ma qualcosa più che niente.
Poi, che altro c'è? Il resto lo evitavo già da prima, o comunque non avevo a che farci. Salvo verificare nei prossimi giorni tutta la lista delle aziende che fanno capo ai Berlusconi. Qualsiasi Berlusconi.
E poi, ancora, i marchi che appoggiano Berlusconi ed il centro-destra. Tra cui la Maison Versace, di quel Santo Versace che ha votato a favore dell'incostituzionalità del disegno di legge contro l'omofobia: lo stesso Santo Versace che, dopo avere ereditato la leadership della casa di moda dal fratello Gianni, ha dato un calcio in culo al compagno-vedovo di Gianni, Antonio D'Amico.
Fatemi scorrere tutta la lista dei parlamentari e dei loro voti.
E già che ci siamo, lasciatemi mettere nella mia lista anche la D&G: Stefano e Domenico si sono schierati apertamente con la destra in passato.
E poi...?
La Müller del signor Müller, quello degli yogurt, che è tedesco (ma perché porsi confini?) e finanzia dichiaratamente gruppi neo-nazisti.
E poi e poi, bisogna che mi informi, che faccia ricerche, domande. E si accettano volentieri segnalazioni e consigli.
Ma io intanto comincio. Da qualche parte bisogna pur cominciare.
Poi magari, se davvero non sono il solo, un giorno si scoprirà che cambiare i flussi di denaro, può davvero cambiare anche gli equilibri (?!) politici...
Oggi c'era un cielo splendido, solcato da un gregge di enormi nubi grigie spinte a correre dai gelidi venti dell'Est: uno spettacolo che ho ancora negli occhi e che mi ha fatto sognare. Lasciatemi continuare a sognare, a voi che costa?

6 commenti:

byb ha detto...

un gruppo su internet, citato anche da luttazzi, sta stilando l'elenco degli inserizionisti pubblicitari su mediaset, per avviare il boicottaggio di tutti loro. sono tanti però.

lavecchiaMarple ha detto...

Concordo con la tua iniziativa; quella citata da Byb, invece, mi pare oggettivament epiù difficile da realizzare.

Edgar ha detto...

temo che boicottare davvero tutti gli inserzionisti mediaset sia poco fattibile, almeno per quanto mi riguarda. non foss'altro per la difficoltà di tenerli a mente tutti quanti, con la memoria colabrodo che mi ritrovo: per limiti neuronali, sono costretto a mirare obiettivi precisi

byb ha detto...

appunto perché non è umano ricordarli tutti che stanno stilando l'elenco, uno se lo va a leggere, manda semmai le mail alle varie marche "a cui rinuncerà", e magari si stampa l'elenco. è veramente complicato, perché la lista ovviamente sarebbe lunghissima. ma ci si può provare.

e comunque i controlli vanno fatti anche per altri marchi, ad esempio la Electa, una delle mie case editrici preferite, ahimè è nell'impero mondadori-berlusconi.

Edgar ha detto...

purtroppo sì, sinceramente non immaginavo che la mondadori controllasse davvero tante altre case editrici. occorre senz'altro approfondire ed informarsi.

Gios ha detto...

Mi raccomando: niente film Medusa, ne!