Marco fu svegliato dall’avviso di ricezione di
un sms.
Aveva dormito magnificamente ed il sole era già
bello alto: entrava dalle fessure nella tapparella della finestra della sua
camera da letto e gli scaldava le cosce.
Avvertì subito l’urgenza di andare in bagno:
lasciò il letto e, nudo e scalzo come stava, uscì dalla stanza.
Quand’ebbe fatto, invece che tornare a
sdraiarsi, assecondò la sua spiccata curiosità: si diresse in cucina, che nel
suo appartamento era tutt’uno con il soggiorno; raccolse i jeans da terra, a
lato del divano, dov’erano rimasti quando se li era sfilati; dalla tasca
recuperò il cellulare, dove trovò un messaggio di Carlotta che recitava
solamente Buongiorno. E-mail urgente J.
A quel punto andò al suo tavolo da pranzo, che
era tutt’uno con la sua scrivania; aprì il notebook che lasciava sempre
assopito in stand-by, e nella Posta in
arrivo cliccò sull’unico messaggio in evidenza. Recitava Scegli quale posso pubblicare su fb e
portava in dote tre allegati: tre foto scattate la sera prima, a conclusione
del concerto di Greta, che ritraevano tutte l’artista stretta in un solo abbraccio a
Marco e a Carlotta.
Prima di prendere una decisione tanto
importante, Marco agguantò la moka, la riempì d’acqua e di caffè macinato e la
poggiò sulla fiamma media. Allora sedette al tavolo: la paglia vecchia e secca
del pianale della sedia gli pizzicava le chiappe, ma non prese nemmeno in
considerazione di mettersi alla ricerca di un paio di mutande. Si concentrò
sulle tre foto e si scordò subito del pizzicore. Alla fine rispose Sono bellissimo in tutte e tre. Scegli tu.
Kisses.
Riempì il fondo di una tazzina di zucchero e da
una credenza tirò fuori due brioche con la marmellata che, ancora confezionate, poggiò
sull’unico vassoio che possedeva: la teglia in acciaio del suo forno a gas.
Quando la moka cominciò a gorgogliare, versò le prime gocce del caffè fuoriuscito sullo
zucchero nella tazzina, riposizionò la moka sulla fiamma e poi con un cucchiaino
prese a sbattere forte lo zucchero macchiato fino a farne una cremina densa e
profumata. Versò il resto del caffè nelle sue tazzine preferite, quelle del
servizio rosso, e, prima di afferrare la teglia, lanciò un’altra occhiata alla
sua casella di posta elettronica.
Nulla
da raccontare? chiedeva Carlotta.
Lasciarla sulle spine era una delizia
paragonabile almeno a quella dell’aroma del caffè che aveva riempito l’appartamento.
Tornò in camera da letto e poggiò il vassoio
sulla seggiola che utilizzava come comodino, quella delle due su cui non erano
già poggiati l’abatjour ed un libro.
E mentre Andrea si svegliava e cominciava a
stiracchiarsi, Marco decise finalmente di infilarsi un paio di boxer.
“Che bel risveglio…” bofonchiò Andrea mentre si
stropicciava gli occhi con il dorso dei pugni.
“Caffè dolce o caffè amaro?” gli chiese Marco
sedendo sul bordo del letto.
Andrea si tirò su a sedere e lanciò un’occhiata
alla teglia e a quanto conteneva. Non pronunciò una parola, ma Marco intese
senza sbagliarsi che, pur ringraziandolo per la colazione, prima di tutto esigeva
un bacio. Fu accontentato.
E mentre labbra e lingue si congiungevano,
Marco ripensò a quello che Andrea gli aveva confessato la notte prima in
macchina, mentre lo riaccompagnava a casa dopo il concerto. Che l’aveva baciato
a tradimento, davanti a tutti, perché nel vederlo guancia a guancia con quell’altro
ragazzo s’era scoperto d’un tratto geloso ed invidioso di quella loro intimità.
Dopo aver assistito a quel bacio, Tommaso non
aveva battuto ciglio e, ceduto al nuovo arrivato il posto a sedere, aveva
lasciato la tavolata e raggiunto i propri amici. Marco, in pieno stato
confusionale, non se n’era quasi accorto, e a quel punto Andrea aveva dovuto presentarsi
da solo ai presenti; poi era rimasto zitto, seduto e con il capo chino, quasi
vergognoso per quello slancio appassionato di cui era stato protagonista,
finché Marco, seduto al suo fianco, non gli aveva preso e stretto la mano nella
sua. Allora s’erano guardati negli occhi, rapiti l’uno nello sguardo dell’altro
e sordi alla musica ed al vociare che li circondavano, finché una risata
sincrona e sincera non aveva scacciato le ultime tracce d’imbarazzo.
Erano rimasti mano nella mano per tutta l’esibizione
di Greta e del suo gruppo. Poi l’intera tavolata aveva raggiunto la cantante
sotto il palco, dove si erano congratulati a lungo con lei e dove avevano scattato
un sacco di fotografie a memoria del grande debutto. E dove Marco aveva presentato
Andrea a Greta dicendo “E questo è lo stronzo che per un paio di minuti ha
cercato di rubarti la scena infilandomi la sua lingua tra le tonsille.”
Andrea disse: “Caffè dolce, per cortesia”.
Marco prese un cucchiaio di cremina e la girò in una delle due tazze finché il
caffè non cambiò colore; lo porse ad Andrea e ripeté l’operazione con l’altra
tazza. “Una brioche con la marmellata…?”
L'episodio 1.
L'episodio 9.
L'episodio 1.
L'episodio 9.
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