martedì 27 settembre 2011

Eccoci qua, io ed i miei zombie

Eccola qua, un'altra notte insonne a rigirarmi tra le lenzuola. Una di quelle notti che in verità non mi capitano spesso, ma quando arrivano non finiscono finché non prendo il coraggio a due mani, non mi alzo dal letto e non trovo il modo di fermare il vortice dei miei pensieri. Di solito lo faccio alla vecchia maniera, ovvero prendo in mano carta e penna e vergo fogli e fogli di parole: le estraggo una per una dalla mia testolina e le confino su pezzi di carta che non rileggerò più, trovando pace nel liberarmene definitivamente e riaprendo la strada al mio meritato riposo.
Solo che stanotte non trovo una penna in tutta casa e son venuto qui al computer, conscio che scriverò cose che domattina mi vergognerò un po' d'aver pubblicato. Magari basterebbe non cliccare su Pubblica una volta finito.
Non ho capito bene perché, nel senso che ad un certo punto ho proprio perso il filo logico dei pensieri. Ma il problema è che ancora una volta mi ritrovo a mettere in discussione cose che davo per certe e definitive. Chiuse. Storie passate, morte e sepolte, che invece riappaiono. Storie zombie.
E la colpa ancora una volta è di quella matta ingovernabile di Maya, che me ne combina di ogni senza neanche rendersene conto.
Io un po' la invidio, le invidio quella sua forza. La invidio perché non si è mai lasciata abbattere dalle storie d'amore finite male ed è sempre pronta a ricominciare, a concedere se stessa e la propria fiducia a degli sconosciuti che, dopo essersi travestiti da principi azzurri, si rivelano per i nanetti che in realtà sono. Cioè... io e Maya ci conosciamo da nove anni ormai; l'ho conosciuta che si stava separando dal marito per buttarsi a capofitto in una relazione con un uomo conosciuto al computer, che per lei stava a sua volta mettendo in discussione il proprio matrimonio, per poi però, dopo aver portato tutto e tutti all'esasperazione, ripensarci e rinunciare a lei. Ed in questi nove anni questa trama si è ripetuta la bellezza di altre tre volte con altri tre uomini altrettanto indecisi. E nonostante questo, Maya [che forse, sì, dovrrebbe sottoporsi ad un po' di terapia per liberarsi da questo schema reiterato e suicida] di nuovo è libera da ogni catena del proprio passato e pronta a lanciarsi nella vita e nell'amore.
Ed io invece? Io no. Non riesco a venirne fuori. Non posso pensare di lasciarmi andare di nuovo con qualcun altro. Solo l'idea di innamorarmi davvero mi turba, perché ad una relazione associo solo quello che in cinque anni ho patito con lui.
E tre anni dopo sono ancora lui, e la rabbia che gli porto, e la leggerezza di Maya che mi tengono sveglio.
Eravamo rimasti al Chiedile se sono felice di metà luglio. Da allora con Maya non ci siamo più visti fino a giovedì scorso per tutta una serie di motivi tra cui non ultima la fase di tira&molla finale della sua ultima storia d'amore, e poi a seguire le rispettive vacanze. Dopo due mesi quindi si rifà viva e ce ne andiamo al cinema insieme a GianniDepp. Io ho archiviato da un pezzo le mie pippe, abbiamo un sacco di cose da raccontarci e la serata scorre liscia senza che Ian nemmeno s'affacci all'anticamera del mio cervello.
Poi durante il weekend, mentre sto al computer in completo cazzeggio, apro Facebook e mi ritrovo a tradimento davanti agli occhi le foto dell'ennesima serata conviviale di Maya con un gruppetto di persone che lei ha conosciuto su FB e nel tempo mi ha presentato. E non faccio in tempo a pensare "che strano che non mi abbia detto niente" che, sbadabam!, ecco -lo avrete già capito- in mezzo a loro anche l'enorme faccione di culo di Ian, vicino vicino a quello che ormai lapalissianamente deve essere il suo nuovo compagno.
Quanto son brutti tutt'e due. Ed Ian poi, ha qualcosa di strano in fronte... secondo me ha preso a tingersi e... quello cos'è? Un ciuffo? O piuttosto un trapianto??? Gli s'è dimezzata la fronte all'improvviso!
Che faccia da culo.
Vabbè, chiudo FB e finisce lì. O forse no.
Non finisce lì perché io stasera non dormo, non riesco a prendere sonno.
Perché non posso pensare di ritrovarmi davanti ancora quel faccione di culo, così a tradimento. Ma perché giovedì Maya non mi ha detto che l'avrebbe visto di lì a due giorni? Aveva paura che ci restassi male, e poi mi sbatte davanti quel faccione da culo? Perché? Qual è la logica in questo comportamento?
Non c'è logica, nessuna logica. E va bene che Maya si fa vanto di essere spontanea ed irrazionale, ma un po' di coerenza. Coerenza zero, nell'una e nell'altro, il qual altro poi, quante ne diceva, di cattiverie, alle spalle della farfallina Maya quando ci si frequentava tutti...
Devo risolvere 'sta cosa. Non posso farmi prendere dal mal di pancia ogni volta che Maya carica una foto. Le devo dire due parole. Per carità, può frequentare chi vuole e quando vuole, ma evitasse di farmi comparire davanti il faccione da culo a tradimento. Mi avvertisse prima dei suoi incontri che così mi prendo un tre giorni sabbatico da internet fino allo scampato pericolo.
Perché adesso mi fa proprio venire il mal di pancia vederlo. Perché penso a quanto sono stato idiota, penso a tutto il tempo perso; non mi perdono di avergli permesso di lasciare un segno tanto profondo nella mia vita.
Lo guardo e mi odio. Maledizione.

domenica 25 settembre 2011

Caterina Caselli - INSIEME A TE NON CI STO PIÙ

Trovo sempre maledettamente fascinosi i video in bianco e nero su YouTube.



(testo di Vito Pallavicini, musica di Paolo Conte e Michele Virano)

Insieme a te non ci sto più
Guardo le nuvole lassù
Cercavo in te
La tenerezza che non ho
La comprensione che non so
Trovare in questo mondo stupido

Quella persona non sei più
Quella persona non sei tu
Finisce qua
Chi se ne va che male fa?
 

Io trascino negli occhi
Dei torrenti di acqua chiara
Dove io berrò

Io cerco boschi per me
E vallate col sole più caldo di te

Insieme a te non ci sto più
Guardo le nuvole lassù
E quando andrò
Devi sorridermi se puoi

Non sarà facile ma sai
Si muore un po' per poter vivere
Arrivederci, amore ciao
Le nubi sono già più in là
Finisce qua
Chi se ne va che male fa?

sabato 24 settembre 2011

Days of our lives

E così siamo sopravvissuti anche ai frammenti del satellite artificiale che avrebbero dovuto pioverci addosso dal cielo. Come se la merda che ci piove addosso tutti i giorni con il Governo delle meraviglie non ci bastasse.
Dato che sembra importante avere un'opinione al riguardo, in linea di principio sono estremamente favorevole all'outing organizzato da Mancuso, anche se i nomi fatti mi fan pensare ad una mezza bufala; e sì, sono anche estremamente disgustato dalle divisioni in seno all'immobile movimento LGBT italiano.
TopO ha cominciato ad andare all'asilo martedì mattina. E come ci si aspettava, mercoledì sera, mentre giocavamo con le automobiline, ha smoccolato il suo primo porcod... in salsa veneta.
Il mio quasi-nuovo quasi-capufficio somiglia in maniera impressionante a tale Josh Hopkins. E questo è volermi male.
Con TMFB sto facendo passi da gigante: abbiamo cominciato a dirci ciao. Ed in capo ad un anno son sicuro che cominceremo a salutarci con la manina quando ci vedremo da lontano, e da lì sarà un passo metter su famiglia insieme.
Ieri invece ho mandato affanculo via e-mail un collega che nemmeno conosco in una discussione aperta sul forum del sindacato aziendale: mi han detto che è un tipo ben piantato, ma il bello è che me lo dicevano come se non lo fossi anch'io.

venerdì 16 settembre 2011

Aggiornamenti dalle vacanze - Last Day

Com'è noto, tutto ciò che è bello, ha fine. Senza eccezione alcuna alla regola.
Ho trascorso l'ultimo giorno immobile sotto il sole dall'alba al tramonto, cosa che non facevo da... mai, credo di non averlo mai fatto.
La serata è stata fiacchissima, come le precedenti, perché qui a settembre siamo in bassissima stagione e fai fatica a trovare qualche bar aperto, e se non è deserto è il regno dei pensionanti pensionati. Tipo che ieri sera ho girato due ore con una voglia matta ed insoddisfatta di granita ed alla fine ho dovuto  ripiegarmi su due coni.
Ora devo chiudere la valigia -e sarà un'impresa- e portarmi via. Non sono previste tappe intermedie.
La vacanza è ufficialmente finita.

giovedì 15 settembre 2011

Aggiornamenti dalle vacanze - Day 8

Urbino - Cortile del Palazzo Ducale

La tappa successiva, nonché l'ultima escursione programmata di tutte le vacanze, prevedeva lo sconfinamento in Umbria fino a raggiungere Città di Castello. Pessima idea.
Primo perché, non appena ho poggiato piede su suolo umbro, ha cominciato a piovere da un'unica grossa nube scura che sembrava inseguirmi per le strade come la mitica nuvoletta fantozziana.
Secondo perché, sebbene su una carta a due dimensioni la strada che separa Urbino da Città di Castello non sembri poi molta, nella realtà si tratta di un percorso sinuoso ed insinuante che corre lungo crinali di colline, scende un paio di gole e risale lungo i versanti di altre montagne, in un susseguirsi infinito ed estenuante di curve e tornanti che finiscono con il ripetersi sempre più uguali gli uni agli altri. Tanto che per tornare verso la costa, tenebre incombenti, ho preferito deviare a sud fino a Gubbio e da lì raggiungere, con maggior serenità, la superstrada della Flaminia.
Terzo ma non meno rilevante, Città di Castello ha davvero poco da proporre ad un turista, soprattutto se sprovvisto di una guida o di un piano d'azione com'ero io. Città di Castello (Tifernum Tiberinum nell'antichità, sirena che suonava un incanto) è un cittadone di quarantamila anime che conserva delle mura di fortificazione molto poco fotogeniche, un Duomo bruttarello ed una fotogenica Torre pendente, unico vero parafulmine per turisti fotomuniti.
La folgorazione mi ha raggiunto mentre sfrecciavo sulla Flaminia, un occhio al tramonto rosato: la ragione per cui avevo inserito Città di Castello nel mio piano d'attacco, l'unico grosso errore della vacanza, la madre di tutte le cappelle, è stato l'aver confuso Città di Castello con Città della Pieve, la deliziosa cittadina umbra che ha fatto da scenografia alle prime stagioni della fiction Carabinieri. Capra che sono...

Città di Castello - la Torre Civica

mercoledì 14 settembre 2011

martedì 13 settembre 2011

Aggiornamenti dalle vacanze - Day 6

Gradara - Il Castello

Pesaro - Palazzo Ducale [post FestaDemocratica2011]

Fano - Fontana della Fortuna

lunedì 12 settembre 2011

Aggiornamenti dalle vacanze - Day 5 [Reload]

Macerata - Porta Picena e lo Sferisterio
Fermo - il Duomo
Ascoli - Piazza del Popolo

domenica 11 settembre 2011

Aggiornamenti dalle vacanze - Day 4

Senigallia - Un bagno di sole

Senigallia - Un mojito a Piazza Roma

sabato 10 settembre 2011

Aggiornamenti dalle vacanze - Day 3

Jesi - Piazza Federico II

Fabriano - Piazza del Comune

Terza tappa della giornata alle Grotte di Frasassi.
Qui, dato che un simpatico augello s'era giust'appunto raccomandato di non farmi riconoscere, per non dargli soddisfazione sono ruzzolato col posteriore d'un paio di gradini di scale. Le stalattiti hanno tremato come neanche col terremoto del '97, ed ora, ad imperitura memoria dell'evento, una stalagmite di tre metri è stata intolata al [Piede in] Fallo di Edgar.
Dato che all'interno delle Grotte non è possibile scattare foto, per godere della bellezza del mio Fallo (e non vi sono bastati i rimandi fallici delle foto sopra), dovrete recarvi in loco. Non spingete, nè.

venerdì 9 settembre 2011

Aggiornamenti dalle vacanze - Day 2

Senigallia, città balneare [La Rotonda a mare]

Senigallia, città d'arte [La Rocca Roveresca]

giovedì 8 settembre 2011

Aggiornamenti dalle vacanze - Day 1

1.a tappa: San Marino [Piazza della Libertà]

L'arrivo in albergo [Senigallia - Lungomare Alighieri]

martedì 6 settembre 2011

Prova di esistenza in vita - Quasi settembre

Son giorni strani, dicevo, e continuano ad esserlo. Sto vivendo un periodo di transizione che però sembra non finire mai, sembra che ogni volta che trovo un comodo angoletto io debba lasciarlo. Mi sento un po' come un gatto cui non venga permesso di stare sul divano, che si ostina a salirci e non capisce perché il padrone lo scaccia con la manona pelosa...
Al lavoro, ad esempio, ho cambiato mansione e gruppo di lavoro. Non mi dispiace aver cambiato mansione, passando dallo sviluppo software all'assistenza software, anche perché in questo periodo lo sviluppo è un settore in coma vigile ed io ero anche stufo di passare il tempo a leggere i vecchi manuali perché non c'era un progetto da realizzare. Ma sono abbastanza certo che mi mancherà l'affiatamento conquistato con il vecchio gruppo di lavoro, un affiatamento che con i nuovi colleghi è tutto da mettere in piedi.
Con i miei le cose non funzionano. Ho preso atto che trascorrere anche solo un paio d'ore a settimana con i MusiLunghi mi fa uscire di matto. Non li sopporto più, sono arrivato a considerarli come un veleno. Ogni cosa dicano o facciano, non riesco a restare padrone delle mie reazioni.
Di vita sentimentale non parliamone proprio. Ad un certo punto, ero arrivato a considerare come veri e propri appuntamenti gli incontri con TMFB, il ragazzo che incrociavo tutti i giorni uscendo dalla mensa ed andando a prendere la macchina al parcheggio: è stato in ferie tutta la seconda metà di agosto e non è possibile spiegare quanto mi sia mancato non vederlo salire sulla sua macchina. Ero veramente da ricovero psichiatrico, ma forse ne sono uscito.
Ora in ferie ci vado io. Parto domani e sto scrivendo questo post unicamente allo scopo di rimandare la preparazione delle valigie. Figurarsi che l'albergo l'ho prenotato ieri e che parto solamente perché ormai ho detto a tutti che partivo e non mi va di giustificare un'altra settimana trascorsa in ozio a casa. Anche se a casa mia, da solo in ozio, ci sto davvero bene, soprattutto adesso che è finito il caldo. In questo momento c'è un venticello meraviglioso che mi asciuga i panni, fa danzare le tende e mi accarezza le braccia.
Comunque parto, ho deciso che parto. Spero di trovare delle belle giornate perché ho scoperto che passeggiare con la macchina fotografica in mano mi rilassa davvero tanto; cercare un'inquadratura mi libera da ogni altro pensiero, e pensare è quello che voglio fare sempre meno (ed è per questo, per evitare di raccogliere i pensieri, che il blog ultimamente è tanto poco aggiornato).
Vabbè, devo andare. Devo ancora fare le valigie, dicevo, e bisogna che mi applichi parecchio perché non voglio scordare assolutamente nulla. Mi porterò anche il portatile, ché nell'albergo c'è il WiFi; ma ovvio che spero di passare in albergo il minor tempo possibile. Anche perché, con quella miseria che mi costa la stanza, probabile che mi ritrovi in un buco di un metro quadro. Vista mare, però.